Il settore dei pagamenti cross-border potrebbe trovarsi di fronte a uno scenario che la comunità XRP insegue da anni: l'integrazione del token di Ripple con l'infrastruttura SWIFT. Una dichiarazione risalente al 2015 di Chris Larsen, co-fondatore e attuale Chairman di Ripple, torna oggi al centro del dibattito dopo che alcuni analisti hanno cercato di quantificare l'impatto potenziale sul prezzo di XRP. Le parole di Larsen, che all'epoca ricopriva il ruolo di CEO, delineavano una visione in cui Ripple non avrebbe sostituito i sistemi esistenti, ma avrebbe operato in sinergia con loro. Oggi, a distanza di un decennio, quella prospettiva appare più complessa alla luce delle mosse autonome di SWIFT nel campo blockchain.
Durante un'intervista del luglio 2015 con Global Finance Magazine, Larsen aveva tracciato una distinzione netta tra l'approccio di Bitcoin (BTC) e quello di Ripple. Secondo il co-fondatore, Bitcoin aveva introdotto il concetto rivoluzionario di valuta digitale globale in grado di bypassare gli intermediari centralizzati, ma presentava due limiti strutturali per l'adozione istituzionale. Da un lato richiedeva un'accettazione universale come moneta unica, dall'altro costringeva gli utenti a continue conversioni fiat-crypto che replicavano i rischi di cambio del sistema tradizionale. Questa dinamica rendeva BTC più adatto ai consumatori che alle grandi istituzioni finanziarie.
La proposta di valore di Ripple si posizionava invece come rail di pagamento multi-valuta con settlement in tempo reale, progettato per integrare piuttosto che sostituire l'ecosistema esistente. Larsen aveva esplicitamente menzionato la possibilità di operare parallelamente ai servizi di messaging globale di SWIFT, suggerendo un modello di coesistenza piuttosto che di competizione diretta. Questo approccio collaborativo distingueva Ripple dalle narrative più disruptive di altri progetti crypto dell'epoca.
La comunità XRP ha recentemente riportato in auge queste dichiarazioni, alimentando speculazioni sui potenziali effetti price action. Chart Nerd, analista di mercato seguito nel settore, ha rilanciato le affermazioni di Larsen in un contesto quantitativo: considerando che nel 2024 SWIFT gestiva circa 40.000 corridoi di pagamento per un valore annuo di 150 trilioni di dollari, l'utilizzo di XRP come bridge asset per questa liquidità rappresenterebbe un cambio di paradigma per la tokenomics del progetto.
Per tentare una proiezione quantitativa, Chart Nerd ha consultato Google Gemini, che ha ipotizzato un range di prezzo tra 80 e 120 dollari per XRP in caso di piena integrazione con i flussi SWIFT. Questa stima, puramente teorica, presuppone che XRP catturi una quota significativa della liquidità necessaria a facilitare i 150 trilioni di dollari in transazioni cross-border annuali. Al prezzo attuale, tale valutazione implicherebbe una crescita esponenziale della market cap, portando XRP a competere con asset class tradizionali.
Tuttavia, gli sviluppi recenti ridimensionano queste prospettive. SWIFT ha lanciato autonomamente iniziative blockchain che escludono XRP dalla roadmap. Nell'ottobre 2024, l'organizzazione ha annunciato trial dal vivo con banche globali per transazioni di digital asset e valute digitali sulla propria rete a partire dal 2025, con focus sull'interoperabilità. Ancora più significativo, il 29 settembre 2025 SWIFT ha rivelato piani per integrare un shared digital ledger basato su blockchain nella propria infrastruttura, in collaborazione con oltre 30 banche e Consensys, società specializzata nell'ecosistema Ethereum (ETH).
Questo progetto SWIFT punta a pagamenti cross-border real-time 24/7 utilizzando asset tokenizzati regolamentati, stablecoin e CBDC (Central Bank Digital Currencies). L'assenza di Ripple da questa partnership strategica suggerisce che l'organizzazione abbia scelto una traiettoria tecnologica diversa, probabilmente più orientata verso standard interchain neutri rispetto a soluzioni legate a singoli token. Per il mercato XRP, questo scenario rappresenta un potenziale turning point narrativo: la visione di Larsen del 2015 potrebbe non materializzarsi nei termini originariamente ipotizzati.
Dal punto di vista regolamentare, le mosse di SWIFT verso soluzioni tokenizzate conformi si allineano con l'approccio europeo delineato dal MiCA (Markets in Crypto-Assets), che privilegia asset digitali con chiare garanzie di compliance. Ripple ha recentemente ottenuto importanti vittorie legali negli Stati Uniti contro la SEC, ma l'adozione istituzionale su scala SWIFT richiederebbe un livello di standardizzazione e neutralità che potrebbe non favorire protocolli proprietari. Gli investitori XRP dovranno monitorare se Ripple riuscirà a posizionarsi come fornitore di liquidità in questo nuovo ecosistema SWIFT-blockchain o se il momento strategico sia definitivamente passato a favore di architetture più neutrali.