L'incertezza domina ancora il panorama degli investimenti in criptovalute, con flussi di capitale che riflettono una marcata divergenza tra mercati regionali e singoli asset digitali. L'ultima settimana ha registrato un modesto afflusso netto di 6 milioni di dollari nei prodotti d'investimento crypto, un dato che però nasconde dinamiche contrastanti e rivela quanto il mercato rimanga sensibile ai fattori macroeconomici globali, particolarmente quelli provenienti dagli Stati Uniti.
Europa e America: due continenti, due tendenze opposte
Mentre gli Stati Uniti hanno guidato i deflussi settimanali con un ritiro netto di 71 milioni di dollari dai prodotti d'investimento in criptovalute, il Vecchio Continente ha mostrato un approccio decisamente più ottimista. La Svizzera, tradizionalmente all'avanguardia nelle regolamentazioni finanziarie innovative, ha registrato afflussi per 43,7 milioni di dollari, seguita dalla Germania con 22,3 milioni e dal Canada con 9,4 milioni.
Questa divergenza regionale non sorprende gli analisti del settore, che da tempo evidenziano come il diverso approccio normativo tra Europa e Stati Uniti stia influenzando le scelte degli investitori istituzionali. Mentre l'Europa ha adottato un quadro regolamentare più chiaro con MiCA (Markets in Crypto-Assets), gli USA continuano a procedere tramite azioni esecutive della SEC, creando maggiore incertezza.
I dati macroeconomici USA innescano volatilità nei flussi
La pubblicazione di dati sulle vendite al dettaglio americane "superiori alle aspettative" a metà settimana ha rappresentato un punto di svolta nei flussi di capitale. Come evidenziato da James Butterfill, Responsabile della Ricerca presso CoinShares, nonostante un avvio di settimana positivo, la seconda metà ha visto un rapido disinvestimento di 146 milioni di dollari, cancellando gran parte dei guadagni precedenti.
Questo comportamento conferma quanto il mercato delle criptovalute, nonostante le aspirazioni di indipendenza, rimanga fortemente correlato alle aspettative di politica monetaria americana. Dati economici solidi rafforzano la prospettiva che la Federal Reserve possa ritardare i tagli dei tassi d'interesse, scenario tipicamente sfavorevole per gli asset di rischio, incluse le criptovalute.
Bitcoin: un asset in cerca di direzione chiara
Il Bitcoin si conferma il principale catalizzatore dei movimenti di capitale nel settore. I flussi intra-settimanali hanno mostrato visioni contrastanti tra gli investitori, concludendosi con deflussi minimi di 6 milioni di dollari. Particolarmente significativo è il continuo ridimensionamento delle posizioni short su Bitcoin, che hanno registrato un ulteriore deflusso di 1,2 milioni nella settimana in esame.
Questa rappresenta la settima settimana consecutiva di deflussi per le posizioni ribassiste, con un ritiro cumulativo di 36 milioni di dollari da questi prodotti. Secondo CoinShares, tale movimento rappresenta ormai circa il 40% del patrimonio totale in gestione nei veicoli d'investimento short su Bitcoin, segnalando un progressivo abbandono delle tesi ribassiste da parte degli investitori istituzionali.
Ethereum continua a perdere terreno mentre XRP sorprende
Se il Bitcoin mostra segnali contrastanti, la situazione di Ethereum appare più preoccupante. La seconda criptovaluta per capitalizzazione ha registrato l'ottava settimana consecutiva di deflussi, con ulteriori 26,7 milioni di dollari ritirati nell'ultima settimana. Il totale dei deflussi dall'inizio di questa tendenza negativa ha raggiunto la considerevole cifra di 772 milioni di dollari.
Nonostante questa pressione costante, Ethereum mantiene ancora la seconda posizione nella classifica dei flussi dall'inizio dell'anno (YTD), con 215 milioni di dollari di afflussi netti nel 2024. Questo suggerisce che, sebbene il sentiment recente si sia raffreddato, l'interesse a lungo termine rimane relativamente solido, forse in attesa dei prossimi aggiornamenti della rete come il "dencun" che dovrebbe ridurre i costi di transazione sulle soluzioni di Layer 2.
La vera sorpresa della settimana arriva però da XRP, che ha registrato notevoli afflussi settimanali pari a 37,7 milioni di dollari. Questa recente performance ha elevato il token al terzo posto nei flussi YTD, appena dietro Ethereum, con un totale di 214 milioni di dollari di afflussi netti dall'inizio dell'anno. Il rinnovato interesse verso XRP potrebbe essere collegato agli sviluppi favorevoli nella causa legale tra Ripple e la SEC, che sembra avviarsi verso una risoluzione definitiva, eliminando parte dell'incertezza normativa che ha gravato sul token negli ultimi anni.
Il mercato crypto tra resilienza e incertezza
La capacità del mercato crypto di mantenere un flusso complessivamente positivo, seppur minimo, in un contesto di incertezza macroeconomica dimostra una certa maturazione del settore. Gli investitori sembrano ora più selettivi, differenziando le prospettive tra diverse criptovalute anziché trattare l'intero mercato come un'asset class omogenea, come spesso accaduto in passato.
Il contrasto tra i deflussi continuativi da Ethereum e la crescita di interesse verso XRP evidenzia come gli investitori stiano ora valutando con maggiore attenzione i fondamentali specifici di ciascun progetto, gli sviluppi normativi e le prospettive tecnologiche. In questo scenario, la diversificazione dei portafogli crypto diventa sempre più strategica, riflettendo una comprensione più sofisticata del mercato da parte degli operatori istituzionali.
Per il mercato italiano, tradizionalmente più cauto verso le criptovalute rispetto ad altri paesi europei come Svizzera e Germania, questi dati suggeriscono l'opportunità di guardare con maggiore attenzione alle strategie di allocazione diversificata nel settore crypto, seguendo il modello degli investitori istituzionali dei paesi confinanti, che continuano a mostrare interesse per questa classe di attività nonostante la volatilità di breve periodo.