Il mondo crypto è in fermento dopo che un noto commentatore e investitore, conosciuto su X come Crypto X AiMan, ha annunciato di aver liquidato l'intera posizione in Bitcoin (BTC) per convertirla al 100% in XRP. La mossa, che arriva in un momento di rinnovato interesse per il token di Ripple, ha acceso un dibattito infuocato tra trader e analisti, con il mercato che risponde in modo paradossale: mentre AiMan scommette tutto su XRP, i dati mostrano un posizionamento short massiccio sul token.
AiMan, che afferma di aver acquistato BTC quando quotava a 3.000 dollari, ha articolato la sua tesi d'investimento attorno a quattro pilastri fondamentali. Il primo, e più significativo secondo lui, riguarda la chiarezza normativa ottenuta da XRP negli Stati Uniti. L'investitore fa riferimento alla sentenza del luglio 2023 del giudice Torres, che ha stabilito come determinate vendite programmatiche di XRP non costituissero titoli finanziari secondo la normativa SEC. Questo verdetto, sostiene AiMan, posiziona XRP in una categoria giuridica distinta rispetto alla maggior parte degli altri token sul mercato.
Il secondo elemento della sua strategia riguarda le riserve di Ripple. Secondo i documenti pubblici dell'azienda, Ripple detiene circa 40 miliardi di XRP, pari a quasi il 40% dell'offerta totale. AiMan interpreta queste riserve come una garanzia strategica: se Ripple e i suoi partner decidessero di implementare massivamente i token per sistemi di pagamento, questa liquidità potrebbe sostenere l'adozione su larga scala. Un argomento che però solleva anche preoccupazioni sulla centralizzazione del progetto.
Sul fronte delle prestazioni tecniche, l'investitore contrappone la velocità e il costo ridotto delle transazioni XRP rispetto a Bitcoin, enfatizzando come il token sia stato progettato specificamente per i trasferimenti cross-border. Mentre BTC viene prevalentemente considerato uno store of value, XRP punterebbe a conquistare una fetta del mercato dei pagamenti internazionali, che secondo alcune proiezioni potrebbe raggiungere i 250 trilioni di dollari entro il 2027. Anche solo l'1% di questa torta, calcola AiMan, potrebbe tradursi in guadagni esponenziali per chi detiene XRP.
La reazione del mercato sta però raccontando una storia diversa. I dati di Coinglass rivelano un posizionamento estremamente bearish su XRP, con 15 milioni di dollari in posizioni short contro appena 0,6 milioni in long. Questo si traduce in un rapporto short-to-long di circa 25 a 1, con il 96% delle posizioni schierate al ribasso. Per fare un confronto, Bitcoin mostra 131 milioni in short contro 70 in long, mentre Ethereum registra 110 milioni contro 58 milioni.
Questa divergenza tra l'entusiasmo di alcuni investitori retail e il posizionamento istituzionale crea uno scenario tecnico particolarmente volatile. Gli analisti sottolineano come una concentrazione così elevata di short possa paradossalmente innescare uno short squeeze, con conseguente impennata dei prezzi se i venditori allo scoperto fossero costretti a coprire rapidamente le posizioni. Al momento della scrittura, XRP quota a 2,09 dollari, avendo registrato guadagni giornalieri nonostante il sentiment negativo prevalente.
La questione normativa rimane comunque centrale nell'analisi. AiMan ricorda che l'ex presidente della SEC Gary Gensler ha ripetutamente classificato Bitcoin come commodity piuttosto che security, ma nessun altro token ha ottenuto una pronuncia giudiziaria esplicita come quella di XRP. Nel contesto europeo, con l'implementazione del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) in corso, questa distinzione potrebbe assumere rilevanza anche per gli investitori italiani ed europei, sebbene la normativa comunitaria adotti criteri parzialmente diversi da quelli statunitensi.
Restano però evidenti i rischi di questa scommessa estrema. La concentrazione di circa il 40% dell'offerta nelle mani di Ripple Labs solleva interrogativi sulla vera decentralizzazione del progetto, un aspetto che storicamente ha diviso la comunità crypto. Inoltre, nonostante Ripple vanti partnership con oltre 300 istituzioni finanziarie secondo le dichiarazioni ufficiali, l'adozione effettiva di XRP come rail di settlement da parte delle banche tradizionali rimane limitata e in fase sperimentale.
Bitcoin, dal canto suo, mantiene una market cap vicina agli 1,8 trilioni di dollari e una liquidità significativamente superiore, caratteristiche che molti investitori interpretano come stabilità relativa in un mercato notoriamente volatile. La strategia all-in di AiMan rappresenta quindi una deviazione radicale dall'approccio prudenziale tipicamente raccomandato nel settore crypto, dove la diversificazione rimane una regola aurea. I prossimi mesi mostreranno se la chiarezza normativa e le partnership strategiche di Ripple possano effettivamente tradursi in adozione mainstream, o se i dubbi dei trader short risulteranno fondati.