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XRP rischia un ulteriore calo del prezzo

Tempo di lettura 4 min
Serena Bianchi
Di Serena Bianchi
XRP rischia un ulteriore calo del prezzo

Il mercato delle criptovalute sta attraversando una fase di consolidamento particolarmente intensa, con Ripple (XRP) che emerge come uno degli asset maggiormente sotto pressione tra i top player per capitalizzazione. La rottura del supporto tecnico a 1,93 dollari rappresenta un segnale preoccupante per i trader, soprattutto considerando che questo livello aveva retto molteplici test nelle settimane precedenti. Il contesto generale vede 75 delle prime 100 criptovalute scambiare al di sotto delle loro medie mobili chiave, confermando una fase bearish diffusa che non risparmia nemmeno i progetti più consolidati. Nonostante i continui flussi negli ETF spot che avevano alimentato ottimismo sul lungo termine, la dinamica di breve sta prevalendo con logiche puramente tecniche.

L'analisi dei volumi di scambio rivela un dettaglio cruciale: durante la sessione critica, XRP ha registrato circa 191 milioni di token scambiati, un dato che rappresenta il 246% sopra la media delle 24 ore precedenti. Questo incremento drammatico non è avvenuto in condizioni di liquidità scarsa, ma con la chiara partecipazione di operatori istituzionali e whale che hanno sfruttato la liquidità disponibile per riposizionarsi. La concentrazione massima degli scambi si è verificata proprio in corrispondenza della violazione del supporto a 1,93 dollari, confermando l'accettazione del mercato di questo nuovo livello come resistenza anziché come area di supporto.

Dal punto di vista dell'azione di prezzo, XRP ha iniziato la sessione appena sotto i 2 dollari per poi scivolare fino a toccare un minimo vicino a 1,87 dollari. Il breakdown è stato netto e privo di reazioni significative da parte dei compratori, un segnale che nella terminologia dei trader viene definito "failed auction" – quando un livello precedentemente difeso viene abbandonato senza resistenza. Attualmente il token si sta consolidando nella fascia compresa tra 1,86 e 1,88 dollari, con gli indicatori di momentum sui timeframe orari che rimangono compressi, suggerendo che la pressione venditrice non si è ancora completamente esaurita.

La struttura tecnica rimane bearish con massimi decrescenti e rimbalzi che non trovano seguito, mentre il volume elevato persiste segnalando un riposizionamento ancora in corso

Per comprendere la portata di questo movimento è essenziale contestualizzarlo nel quadro macro del settore crypto. Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) e Solana (SOL) stanno tutti performando al di sotto delle loro medie mobili a 50 e 200 giorni, un pattern tecnico storicamente associato a fasi di mercato orso o quantomeno di correzione significativa. La particolarità di questa fase è l'assenza di un catalizzatore fondamentale specifico: non si tratta del crollo di un exchange o di nuove restrizioni normative, ma piuttosto di un riaggiustamento tecnico guidato dal posizionamento degli operatori e dalla ricerca di liquidità.

I livelli chiave da monitorare nelle prossime sessioni sono chiaramente definiti. Il supporto precedente a 1,93 dollari si è trasformato in resistenza e rappresenta ora la prima barriera che eventuali tentativi di recupero dovranno superare. Sotto la quotazione attuale, l'area di 1,85 dollari costituisce la prossima zona significativa dove storicamente si sono concentrati acquirenti disposti a stabilizzare il prezzo. Un eventuale recupero sostenibile richiederebbe non solo il recupero della soglia di 1,93 dollari, ma anche una contestuale diminuzione dei volumi di scambio, segnale che la distribuzione si starebbe attenuando.

La volatilità intraday è aumentata notevolmente, con XRP che ha scambiato in un range molto più ampio rispetto alle sessioni precedenti. Questo comportamento è tipico delle fasi di transizione, quando il mercato cerca nuovi equilibri dopo la rottura di livelli consolidati. Sul fronte dei derivati, va notato che solo otto delle prime 100 criptovalute risultano attualmente in condizione di ipervenduto secondo gli indicatori tecnici standard, il che suggerisce che la maggior parte degli asset potrebbe avere ancora margine di discesa prima di raggiungere condizioni tecniche favorevoli per un rimbalzo.

Il contesto normativo e gli sviluppi fondamentali su XRP, inclusi i continui flussi negli ETF spot, rimangono elementi costruttivi sul lungo periodo. Tuttavia, la dinamica attuale dimostra come in fasi di risk-off generalizzato anche i progetti con fondamentali solidi non siano immuni dalla pressione venditrice tecnica. I trader più esperti sanno che mercati sani alternano fasi di accumulo a fasi di distribuzione, e l'attuale movimento potrebbe rappresentare proprio una di queste necessarie correzioni che preparano il terreno per successivi movimenti rialzisti.

La situazione richiede particolare attenzione da parte degli investitori retail, che spesso interpretano questi movimenti come segnali di vendita panica anziché come normali oscillazioni di mercato. Finché XRP continuerà a scambiare sotto 1,88 dollari senza riuscire a riconquistare la zona di 1,93 dollari con volumi decrescenti, la vulnerabilità tecnica persisterà nel breve termine. Gli operatori più cauti attendono segnali più chiari di inversione prima di rientrare, mentre chi opera con ottiche di lungo periodo potrebbe considerare queste fasi come opportunità di accumulo graduale, sempre con un'adeguata gestione del rischio e senza esposizioni eccessive.

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