Il mercato delle criptovalute sta assistendo a un potenziale punto di svolta per XRP (XRP), con analisti che individuano pattern tecnici simili a quelli che precedettero il leggendario rally del 2017. La tesi si basa sul retest di una trendline discendente pluriennale e sulla dinamica di rimbalzo dopo il flash crash del 10 ottobre, quando il token è crollato brevemente sotto 1 dollaro su alcuni exchange. L'ipotesi è che XRP possa innescare un movimento rialzista importante senza ulteriori correzioni, puntando direttamente verso i 3 dollari.
Un analista crypto seguito da una vasta community su X ha tracciato parallelismi espliciti con la fase pre-bull run del 2017, quando XRP perse quasi tutto il suo valore in un singolo crollo prima di invertire la rotta e registrare uno dei rally più esplosivi della sua storia. Otto anni fa, il token testò una trendline discendente pluriennale che oggi sta nuovamente entrando in gioco. Secondo questa lettura tecnica, la compressione dei prezzi e il successivo rimbalzo seguirebbero uno schema quasi identico a quello che anticipò l'esplosione verso nuovi massimi storici.
Il flash crash di metà ottobre ha rappresentato un evento chiave nella costruzione di questa narrativa. Su Binance, uno degli exchange centralizzati (CEX) più liquidi al mondo, XRP è arrivato a toccare 0,77 dollari, un livello significativamente inferiore rispetto ai circa 1,00 dollaro registrati su altre piattaforme. L'exchange ha attribuito queste anomalie a problemi con asset collateralizzati come USDe, BNSOL e wBETH, ma l'episodio ha sollevato preoccupazioni sul rischio di esecuzione e sulla profondità effettiva del book di ordini in momenti di stress.
Nonostante le perplessità legate alle discrepanze tra exchange, il rapido recupero successivo ha rafforzato l'idea di un rally più strutturato. Gli analisti sostengono che questi shock di breve termine non invalidano la tesi rialzista, ma anzi "ancorino" il caso per una spinta verso i 3 dollari, soprattutto ora che volumi e sentiment stanno tornando a normalizzarsi. La capacità di XRP di recuperare velocemente dopo il crollo è vista come un segnale di resilienza e accumulo da parte di investitori più pazienti.
Dal punto di vista tecnico, il livello critico da monitorare è 2,60 dollari, considerato un trigger point che potrebbe aprire la strada ai 3 dollari se i compratori riusciranno a mantenere il controllo. Mercoledì scorso, XRP oscillava poco sotto i 2,40 dollari, in fase di consolidamento dopo una serie di movimenti volatili. La tenuta di questa zona è cruciale: una rottura al ribasso comprometterebbe lo scenario rialzista, mentre una spinta oltre 2,60 potrebbe innescare un'accelerazione verso obiettivi più ambiziosi.
La rinnovata attenzione su XRP arriva dopo anni di stagnazione tecnica e battaglie legali, che hanno limitato la capacità del token di esprimere pienamente il suo potenziale. Il caso contro la SEC negli Stati Uniti ha pesato a lungo sul sentiment, ma la recente risoluzione parziale ha ridato fiducia agli investitori di lungo termine. Ora, la domanda è se il mercato sia pronto a premiare questa ritrovata stabilità normativa con un movimento di prezzo significativo.
Per i trader, la situazione rimane fluida. La volatilità degli ultimi mesi ha dimostrato quanto rapidamente possano cambiare le dinamiche di mercato, soprattutto su asset ad alta leva come XRP. Il pattern tecnico è suggestivo, ma richiede conferme sul campo: volumi sostenuti, tenuta dei supporti chiave e assenza di nuove anomalie sui principali exchange. Se queste condizioni si verificheranno, il target a 3 dollari potrebbe materializzarsi anche prima di Halloween, secondo gli scenari più ottimisti.
La comunità crypto osserva con attenzione, consapevole che XRP rappresenta un test importante per la maturità del mercato. Un rally confermato dimostrerebbe che il token ha superato definitivamente le incertezze del passato, mentre un fallimento nel rompere le resistenze attuali potrebbe prolungare ulteriormente la fase di lateralizzazione. In ogni caso, la prossima settimana sarà decisiva per capire se la narrativa del "ritorno al 2017" ha basi solide o si rivelerà solo un altro caso di pattern recognition troppo ottimistico.