L'industria delle criptovalute tiene gli occhi puntati su Washington, dove la scelta del nuovo presidente della Federal Reserve potrebbe rivelarsi il catalizzatore decisivo per spingere Bitcoin verso nuovi massimi storici. Mentre la principale criptovaluta al mondo naviga attualmente in acque relativamente calme, oscillando intorno ai 109.000 dollari, gli esperti ritengono che un cambio di leadership alla banca centrale americana potrebbe scatenare quella spinta tanto attesa dai mercati digitali. Il momento appare cruciale: dopo settimane di consolidamento, Bitcoin sembra pronto per il prossimo grande movimento, e tutto dipenderà dalle decisioni che arriveranno dai piani alti della politica monetaria statunitense.
Mike Novogratz e la strategia della Federal Reserve
Il CEO di Galaxy Digital, Mike Novogratz, ha delineato uno scenario che potrebbe rivoluzionare il mercato delle criptovalute nei prossimi mesi. Secondo l'influente dirigente, un presidente della Fed con orientamenti marcatamente accomodanti rappresenterebbe il fattore più favorevole possibile per Bitcoin e l'intero ecosistema cripto. Una politica monetaria aggressivamente espansiva, ha spiegato Novogratz, potrebbe innescare un rally prolungato e intenso della criptovaluta, portandola a livelli che cambierebbero completamente le dinamiche del settore.
Tuttavia, l'esperto non ha mancato di sottolineare i rischi di una simile strategia. Un approccio eccessivamente accomodante comporterebbe costi significativi per l'economia americana e potrebbe compromettere l'indipendenza della stessa Federal Reserve, creando un pericoloso precedente nelle politiche monetarie future.
I candidati alla successione di Powell
Le dichiarazioni del presidente Donald Trump hanno già anticipato la direzione che potrebbe prendere la nuova leadership della Fed. Trump ha espresso chiaramente la sua preferenza per un candidato con orientamenti più accomodanti rispetto all'attuale corso. Secondo indiscrezioni da fonti vicine all'amministrazione, la rosa dei candidati si sta restringendo attorno a tre nomi principali: Kevin Hassett, Christopher Waller e Kevin Warsh.
Particolarmente interessante è la posizione di Waller, che in passato si è fatto portavoce di una linea favorevole a tagli anticipati dei tassi di interesse. I mercati finanziari interpretano tradizionalmente questo tipo di posizioni come negative per il dollaro americano e, di conseguenza, favorevoli agli asset di rischio come Bitcoin e le altre criptovalute.
L'analisi tecnica di Swissblock
Dal punto di vista dell'analisi tecnica, la situazione di Bitcoin presenta segnali contrastanti ma potenzialmente promettenti. Gli analisti di Swissblock hanno evidenziato come la criptovaluta si trovi in una fase di consolidamento che dura ormai da circa dieci settimane, con prezzi che oscillano in un range definito tra 109.000 e 124.000 dollari. Dopo un calo del 5% nell'ultima settimana, Bitcoin mostra segni di fragilità ma anche primi segnali di possibile stabilizzazione.
I modelli di rischio utilizzati dalla società di analisi indicano che il mercato ha attraversato una fase di destabilizzazione ma sta ora mostrando i primi accenni di un ritorno all'equilibrio. Un elemento particolarmente incoraggiante è rappresentato dal rallentamento delle vendite da parte dei detentori di lungo termine, mentre continuano gli acquisti da parte di ETF e tesorerie aziendali, fornendo un solido supporto dal basso.
Indicatori di mercato e prospettive stagionali
L'indicatore proprietario "Aggregated Impulse" di Swissblock, che analizza le strutture di prezzo di centinaia di asset digitali, suggerisce che il mercato si trova attualmente in una fase di reset. Storicamente, segnali simili hanno preceduto importanti minimi di mercato, seguiti da vigorosi rimbalzi sia per Bitcoin che per le altcoin.
Le prospettive si fanno ancora più interessanti considerando la stagionalità del mercato cripto. Ottobre e novembre rappresentano tradizionalmente mesi favorevoli per le criptovalute, e l'eventuale avvio di un ciclo di allentamento monetario da parte della Fed agirebbe come un potente vento a favore dal punto di vista macroeconomico. Un dollaro più debole e rendimenti obbligazionari in calo potrebbero infatti accelerare i flussi di capitale verso le criptovalute, mentre gli investitori cercano rendimenti più elevati in un contesto di politiche monetarie espansive.