Il mercato crypto si muove in territorio di consolidamento con Bitcoin (BTC) che scivola sotto la soglia psicologica dei 90.000 dollari, mentre gli operatori mantengono un profilo cauto in attesa di una settimana cruciale per i macro-dati globali. La principale cryptocurrency per capitalizzazione di mercato ha toccato quota 89.600 dollari domenica scorsa, evidenziando una debolezza generalizzata che si riflette in un calo del 7,6% su base mensile. L'attenzione del mercato si concentra ora sui prossimi eventi macroeconomici e sulle decisioni delle banche centrali, in particolare la Federal Reserve e la Bank of Japan, che potrebbero innescare movimenti volatili sui mercati crypto nelle prossime sessioni.
La pressione ribassista su BTC si inserisce in un contesto di liquidità estremamente ridotta tipica delle sessioni domenicali, con volumi di trading attestati intorno agli 89 miliardi di dollari e una capitalizzazione complessiva del mercato crypto scesa a 3,15 trilioni di dollari. L'analisi tecnica evidenzia livelli di supporto critici: secondo l'analista crypto Ali Martinez, la tenuta della zona degli 86.000 dollari rappresenta un punto fondamentale per evitare un pullback più profondo verso i minimi recenti.
Sul fronte delle altcoin, la situazione appare ancora più fragile. Ethereum (ETH) scambia intorno ai 3.104 dollari, registrando una performance settimanale migliore di Bitcoin con un +2%, ma il panorama generale delle principali alternative resta sotto pressione. Solana, XRP, Dogecoin e Cardano mostrano tutti perdite a doppia cifra su base mensile, confermando la difficoltà degli asset alternativi a mantenere i guadagni accumulati nelle fasi precedenti. L'indice CoinDesk 20 ha ceduto quasi l'1%, mentre la dominance di Bitcoin si mantiene stabile al 57%, segnalando una flight-to-quality verso l'asset crypto più consolidato.
Il calendario macroeconomico delle prossime sedute rappresenta il vero catalizzatore per i movimenti futuri. Gli investitori crypto, sempre più sensibili alle dinamiche dei mercati tradizionali, monitoreranno con attenzione i dati sull'occupazione statunitense, compresi il tasso di disoccupazione, i dati ADP e le richieste settimanali di sussidi. Cruciali saranno anche i numeri sull'inflazione di novembre e le letture preliminari del PMI di dicembre, oltre agli interventi dei governatori della Fed Stephen Miran e Christopher J. Waller, che potrebbero fornire indicazioni sulla traiettoria futura dei tassi d'interesse.
Particolare attenzione merita la situazione giapponese, dove la Bank of Japan dovrebbe procedere con un rialzo dei tassi nella riunione di giovedì prossimo. Secondo quanto riportato da Reuters, i mercati hanno già prezzato un aumento al 0,75%, dopo che il governatore Kazuo Ueda ha sottolineato come l'inflazione sia rimasta sopra il target del 2% per oltre tre anni. Nonostante i tassi giapponesi resterebbero bassi rispetto agli standard globali, questo movimento potrebbe avere ripercussioni significative sui carry trade finanziati in yen, una fonte di liquidità che ha tradizionalmente supportato gli asset rischiosi globali, crypto incluse.
L'impatto potenziale del rialzo della BoJ sul mercato crypto non va sottovalutato. I carry trade denominati in yen hanno storicamente fornito liquidità abbondante ai mercati globali, e un incremento del costo del denaro potrebbe ridurre l'attrattività di queste strategie, comportando potenziali deflussi dagli asset più volatili. La banca centrale nipponica ha però segnalato che le condizioni monetarie rimarranno accomodanti e che futuri rialzi dipenderanno dalla risposta dell'economia a ogni singolo incremento.
Nel breve termine, i trader crypto restano intrappolati in un range di consolidamento, con volumi contenuti e scarsa convinzione direzionale. La mancanza di catalizzatori positivi immediati e l'attesa per chiarimenti dalle principali economie globali mantengono il sentiment prudente. La capacità di Bitcoin di difendere la zona dei 90.000 dollari nelle prossime sessioni sarà cruciale per determinare se il mercato potrà costruire una base solida per un nuovo tentativo rialzista verso i massimi recenti, o se invece dovrà testare supporti più profondi nei prossimi giorni.