Il mercato delle criptovalute si prepara a un test cruciale con la pubblicazione dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense di settembre, attesa per le 12:30 UTC di venerdì. Dopo il prolungato shutdown del governo americano che ha privato trader e analisti di dati macroeconomici freschi, questo dato sull'inflazione rappresenta la prima vera cartina di tornasole per valutare la direzione della politica monetaria della Federal Reserve e, di conseguenza, l'impatto sul sentiment del settore crypto. Le proiezioni degli economisti intervistati da FactSet indicano un aumento del costo della vita del 3,1% su base annua, il livello più alto degli ultimi 18 mesi, un dato che potrebbe innescare reazioni volatili soprattutto su asset come Ethereum (ETH), attualmente scambiato a 3.986 dollari.
Secondo le analisi del mercato delle opzioni su Deribit, Ethereum potrebbe registrare oscillazioni del ±2,9% nelle ore successive alla pubblicazione del CPI, un movimento significativamente superiore rispetto al ±1,4% atteso per Bitcoin (BTC), che quota 111.527 dollari. Questa divergenza nelle aspettative di volatilità riflette la diversa natura dei due asset: mentre BTC continua a consolidarsi come store of value digitale, ETH mantiene una maggiore correlazione con i mercati risk-on tradizionali. Gli indici di volatilità implicita a un giorno di Volmex Finance confermano questo scenario, con proiezioni ancora più ampie per altcoin come XRP e Solana (SOL), rispettivamente al 91% e 76%, traducibili in movimenti di prezzo del 4,7% e 4% nelle 24 ore successive.
Il consensus tra gli analisti suggerisce che l'inflazione core, che esclude le categorie volatili di energia e alimentari, dovrebbe attestarsi al 3,1% per il terzo mese consecutivo, con un incremento mensile dello 0,3%. Tuttavia, come sottolineano gli esperti di ING, un dato superiore alle attese potrebbe rafforzare il dollaro, storicamente un fattore negativo per il mercato crypto. "Con 50 punti base di tagli già prezzati dai mercati entro fine anno, qualsiasi lettura calda del CPI potrebbe offrire un buon supporto al dollaro", hanno dichiarato gli analisti dell'istituto olandese, mettendo in guardia contro un possibile rallentamento dei guadagni registrati nelle ultime settimane dalle principali criptovalute.
Lo scenario opposto, quello di una lettura inferiore alle aspettative, potrebbe invece alimentare un'ondata di risk-on che coinvolgerebbe l'intero comparto degli asset digitali. John Toro, head of trading presso la società australiana Zerocap, sottolinea come la carenza di dati macroeconomici causata dallo shutdown governativo abbia affamato gli analisti di mercato di segnali cruciali, rendendo potenzialmente più esplosiva la reazione a un CPI benigno. "Un dato più basso potrebbe facilmente stimolare il sentiment bullish in mezzo al selloff retail in corso da due settimane", ha affermato Toro, riferendosi alla correzione che ha colpito il mercato crypto all'inizio di ottobre.
Dal punto di vista tecnico, l'analisi di Markus Thielen, founder di 10x Research, identifica segnali di divergenza rialzista nell'indicatore stocastico giornaliero di Bitcoin, suggerendo che la pressione ribassista potrebbe attenuarsi anche se l'indicatore non ha ancora raggiunto il tipico limite inferiore del 15%. "Questo suggerisce che lo slancio al ribasso potrebbe allentarsi, aprendo potenzialmente la strada a un recupero di breve termine dei prezzi di bitcoin", ha spiegato Thielen. È importante sottolineare che le proiezioni di volatilità del mercato delle opzioni non implicano di per sé una direzione, ma rappresentano movimenti attesi in entrambe le direzioni, riflettendo l'incertezza degli operatori.
Il mercato crypto si trova in un momento delicato: dopo il crash del 10 ottobre che ha visto le principali criptovalute crollare in sincronia con l'aumento della volatilità globale, il volume degli exchange decentralizzati focalizzati sui perpetual ha superato i 1.000 miliardi di dollari questo mese, segnale di un trading sempre più frenetico. In questo contesto, il dato CPI assume un'importanza particolare, potendo fungere da catalizzatore per confermare o invertire il trend delle ultime settimane. Gli investitori europei, storicamente più sensibili alle dinamiche macroeconomiche rispetto ai trader retail statunitensi, osserveranno con particolare attenzione anche le implicazioni per la politica della BCE, considerando che l'inflazione nell'Eurozona segue dinamiche in parte correlate a quella USA.
Indipendentemente dall'esito della pubblicazione, il consenso generale è che la Federal Reserve procederà comunque con un ulteriore taglio di 25 punti base dei tassi nella riunione della prossima settimana. Tuttavia, per i mercati crypto, abituati a reagire con amplificazione alle oscillazioni del sentiment macro, anche movimenti relativamente contenuti del CPI potrebbero tradursi in opportunità di trading significative, specialmente su asset ad alta volatilità come le altcoin di medio-piccola capitalizzazione.