Il mercato delle criptovalute sta mostrando segnali di ripresa dopo il violento scossone del weekend, quando le minacce tariffarie del presidente Donald Trump hanno fatto crollare il valore complessivo del settore di oltre 19 miliardi di dollari. Le azioni delle società crypto sostenute dal miliardario Peter Thiel hanno aperto in rialzo lunedì 13 ottobre, mentre gli investitori cercano di recuperare terreno dopo una tempesta perfetta innescata dalle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Il Bitcoin, che aveva toccato un nuovo massimo storico di 126.198 dollari appena la settimana precedente, era precipitato fino a 105.000 dollari nel weekend.
Thiel, celebre investitore tech e cofondatore di PayPal, ha puntato in modo significativo su due aziende del settore: Bullish, una delle principali piattaforme di scambio di criptovalute quotata al NYSE, e Bitmine Immersion, società che detiene la più grande riserva di Ethereum al mondo e la seconda maggiore riserva complessiva di asset digitali. Quest'ultima è guidata dalla leggenda di Wall Street Tom Lee, mentre Thiel ha rivelato di possedere una partecipazione del 9% lo scorso luglio.
L'andamento delle due società nella giornata di lunedì ha mostrato una certa volatilità, tipica del comparto crypto in periodi di incertezza geopolitica. Il titolo Bullish, che aveva chiuso a 60,41 dollari venerdì 10 ottobre, ha aperto a 61,41 dollari per toccare un picco di 62,09 dollari, salsalvo poi ripiegare a 58,90 dollari nel corso della giornata. Bitmine Immersion ha seguito un percorso simile: da una chiusura a 52,47 dollari è passata a un'apertura a 54,21 dollari, raggiungendo i 55,40 dollari prima di attestarsi a 53,13 dollari.
La crisi è esplosa quando Trump ha annunciato la possibilità di imporre dazi del 100% sulle importazioni cinesi negli Stati Uniti. A differenza dei mercati azionari tradizionali che chiudono per il weekend, il mondo delle criptovalute opera senza sosta 24 ore su 24, sette giorni su sette, il che ha amplificato l'impatto dell'annuncio. La capitalizzazione totale del mercato crypto è crollata da 4,1 trilioni a 3,6 trilioni di dollari nel giro di poche ore, evidenziando quanto questi asset rimangano estremamente sensibili alle notizie macroeconomiche e geopolitiche.
Tuttavia, un elemento di calma è arrivato dal Segretario al Tesoro Scott Bessent, che ha cercato di rassicurare i mercati affermando che i rapporti tra Stati Uniti e Cina rimangono buoni e che l'imposizione di dazi al 100% "non deve necessariamente accadere". Bessent ha inoltre confermato che l'incontro previsto tra Trump e il presidente cinese Xi Jinping dovrebbe comunque tenersi nonostante le tensioni commerciali, offrendo una prospettiva più ottimistica agli investitori.
Al momento della pubblicazione, la capitalizzazione complessiva del mercato delle criptovalute si era stabilizzata a 3,86 trilioni di dollari, mentre il Bitcoin veniva scambiato a 113.972 dollari. La ripresa parziale dimostra la resilienza di un settore che, pur essendo ancora giovane e volatile, ha dimostrato negli ultimi anni una capacità sorprendente di assorbire shock esterni e rimbalzare rapidamente. L'episodio sottolinea però quanto le politiche commerciali globali e le decisioni dei governi possano influenzare asset che molti considerano alternativi rispetto ai mercati finanziari tradizionali.