Il mercato delle criptovalute ha vissuto una settimana particolarmente turbolenta, con perdite significative che hanno colpito anche i token più consolidati dell'ecosistema digitale. Mentre alcuni asset hanno mostrato una certa resilienza, altri hanno subito correzioni drastiche che hanno rimesso in discussione le dinamiche di crescita degli ultimi mesi. La volatilità ha dominato le contrattazioni, evidenziando come anche le criptovalute più mature rimangano soggette a movimenti di prezzo repentini e spesso imprevedibili.
Ethereum: il crollo dal sogno dei 5.000 dollari
La seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato ha vissuto momenti particolarmente difficili, registrando una perdita del 13% in una settimana. Il fallimento nel superare la soglia psicologica dei 5.000 dollari ha innescato una correzione che ha portato ETH a perdere il supporto critico dei 4.000 dollari. Questa dinamica ribassista rappresenta un campanello d'allarme per gli investitori che speravano in una continuazione del trend positivo.
La situazione tecnica di Ethereum appare ora compromessa, con il rischio concreto che il livello dei 4.000 dollari si trasformi da supporto a resistenza. Qualora i compratori non riuscissero a riconquistare questa soglia, il prezzo potrebbe dirigersi verso i 3.345 dollari, rappresentando il prossimo supporto significativo sul grafico.
La competizione tra exchange decentralizzati scuote Hyperliquid
Il token HYPE ha registrato la performance peggiore della settimana con un crollo del 26%, dimostrando come l'innovazione nel settore DeFi possa creare vincitori e vinti in tempi rapidissimi. Il lancio di Aster, l'exchange decentralizzato supportato da Binance e progettato per competere direttamente con Hyperliquid, ha provocato una migrazione massiccia di liquidità che ha devastato il prezzo del token.
Questa battaglia tra piattaforme di trading decentralizzato evidenzia la natura altamente competitiva del settore, dove i trader e la liquidità si spostano velocemente alla ricerca di opportunità migliori. Il supporto a 40 dollari ha retto l'impatto iniziale, ma le resistenze a 44 e 50 dollari rappresentano ora ostacoli significativi per una eventuale ripresa.
Ripple e Cardano: quando i supporti traballano
XRP ha ceduto il 10% del suo valore, scivolando fino al supporto critico di 2,72 dollari, una soglia già testata con successo lo scorso settembre. Tuttavia, un secondo test dello stesso livello potrebbe rivelarsi meno efficace, soprattutto in un contesto di momentum ribassista generalizzato. L'incapacità di creare nuovi massimi rappresenta un segnale di debolezza che potrebbe prolungare la fase discendente.
Cardano ha sofferto ancora di più, con una perdita del 16% che ha portato ADA fino al supporto di 0,77 dollari. Il fallimento nel riconquistare la soglia di 1 dollaro durante il tentativo di ripresa di metà settembre ha confermato un massimo più basso, dando il via libera ai venditori. La prossima area di supporto significativo si trova intorno ai 0,60 dollari, dove storicamente gli acquirenti sono tornati in azione.
Binance Coin: record e correzioni
BNB ha vissuto l'alternanza più drammatica della settimana, toccando un nuovo record storico a 1.083 dollari domenica scorsa, per poi entrare immediatamente in una correzione che ha portato a una perdita del 5% a fine settimana. Nonostante il ritorno sotto i 1.000 dollari, il token dell'exchange più grande al mondo mantiene supporti robusti a 900 e 830 dollari.
La forza relativa di BNB rispetto ad altri asset suggerisce che, in caso di ripresa generale del mercato, questo token potrebbe essere tra i primi a beneficiarne. Gli analisti ipotizzano che verso la fine del 2025 potrebbero essere tentati nuovi record di prezzo, rendendo questa correzione un'opportunità piuttosto che una preoccupazione.