Il mercato istituzionale di Bitcoin (BTC) mostra segnali contrastanti che potrebbero influenzare il prossimo movimento del prezzo. Mentre la criptovaluta si attesta intorno ai 112.400 dollari, l'analisi on-chain rivela che la domanda degli investitori professionali tramite gli ETF spot resta tiepida rispetto ai picchi di euforia registrati nei precedenti rally di questo ciclo. Una situazione che solleva interrogativi sulla solidità della ripresa in corso e sulla capacità del mercato di rompere nuovi massimi senza il massiccio supporto degli operatori istituzionali che aveva caratterizzato le precedenti fasi rialziste.
Secondo i dati pubblicati da Glassnode, i flussi netti giornalieri verso gli exchange-traded fund spot su Bitcoin approvati dalla SEC nel gennaio 2024 si mantengono attualmente sotto le 1.000 BTC al giorno. Un dato che appare significativamente inferiore rispetto alle soglie di 2.500 BTC giornalieri che avevano accompagnato l'avvio delle principali fasi di rialzo osservate in questo ciclo di mercato. La piattaforma di analytics ha sottolineato come la domanda stia recuperando, ma non con l'intensità dei recenti rally.
Gli ETF spot rappresentano il canale privilegiato attraverso cui gli investitori tradizionali e istituzionali accedono all'esposizione su Bitcoin senza dover gestire direttamente wallet, chiavi private o interagire con exchange crypto. Questi veicoli regolamentati acquistano e custodiscono BTC per conto dei sottoscrittori, offrendo la comodità operativa degli strumenti finanziari tradizionali. La loro popolarità tra le istituzioni ha reso il monitoraggio dei flussi in entrata e uscita un indicatore cruciale per comprendere il sentiment dei grandi capitali verso la principale criptovaluta.
L'andamento recente mostra un pattern interessante: all'inizio di aprile, quando Bitcoin ha subito una correzione verso i 104.000 dollari, gli ETF spot hanno registrato deflussi netti negativi. La successiva ripresa del prezzo ha riportato i flussi in territorio positivo, confermando una correlazione diretta tra pressione istituzionale e movimenti di mercato. Tuttavia, l'intensità di questo ritorno resta modesta rispetto agli standard storici del 2024, suggerendo che gli operatori professionali mantengono un approccio cauto.
Un secondo indicatore conferma questa lettura prudente del mercato istituzionale: il Coinbase Premium Gap, analizzato dall'analista di CryptoQuant Maartunn, si mantiene su livelli neutrali. Questo indicatore misura la differenza di prezzo tra Bitcoin quotato su Coinbase (coppia USD) e quello su Binance (coppia USDT). Coinbase rappresenta l'exchange di riferimento per le istituzioni statunitensi ed è il custode ufficiale degli asset detenuti dagli stessi ETF spot, rendendo questo spread un termometro affidabile della domanda istituzionale USA.
Quando il Premium Gap assume valori positivi significa che gli utenti Coinbase stanno esercitando una pressione d'acquisto superiore rispetto ai trader su Binance, tipicamente un segnale di forte interesse istituzionale. Durante i precedenti rally del 2024, questo indicatore mostrava valori decisamente positivi. La sua attuale neutralità conferma che i grandi capitali stanno osservando senza esercitare la pressione d'acquisto massiccia che aveva caratterizzato le fasi precedenti.
La situazione assume particolare rilevanza considerando che Bitcoin ha recuperato il 3,5% nell'ultima settimana, ma sembra aver parzialmente ritracciato rispetto ai massimi recenti. Il contesto tecnico suggerisce che senza un rinnovato impulso istituzionale, la criptovaluta potrebbe consolidare nell'attuale range piuttosto che tentare nuovi breakout. Gli operatori retail, pur presenti, difficilmente possono da soli generare la liquidità necessaria per spingere BTC verso nuovi massimi storici.
Dal punto di vista operativo, questa fase di accumulo selettivo da parte delle istituzioni potrebbe rappresentare tanto un periodo di consolidamento prima di una nuova gamba rialzista, quanto un segnale che i grandi player ritengono i livelli attuali sopravvalutati nel breve termine. La chiave sarà monitorare se i flussi verso gli ETF torneranno sopra le 2.500 BTC giornaliere, soglia che storicamente ha preceduto accelerazioni significative del prezzo. Per gli investitori, l'indicazione rimane quella di valutare con attenzione i rischi connessi a un mercato che, pur in tendenza positiva, mostra segnali di domanda istituzionale non ancora pienamente convinta.