Il mercato delle criptovalute sta assistendo a un momento potenzialmente cruciale per Ethereum, con gli analisti che individuano configurazioni tecniche rare e promettenti. Mentre il prezzo della seconda criptovaluta per capitalizzazione ha riconquistato la soglia psicologica dei 4.000 dollari durante la sessione asiatica di lunedì, raggiungendo quota 4.060 dollari con un rialzo del 3,6%, diversi esperti del settore stanno segnalando segnali che potrebbero anticipare movimenti decisamente più ampi nei prossimi mesi. Si tratta di pattern che non si vedevano da anni e che storicamente hanno preceduto fasi di espansione significativa.
L'aspetto più rilevante emerge dall'analisi delle configurazioni di lungo periodo. Un trader conosciuto come 'Merlijn the Trader' ha identificato sul grafico mensile quella che viene definita una pennant rialzista da manuale, una formazione tecnica che non si manifestava con tale chiarezza dal 2017. Quell'anno, come ricorderanno gli appassionati di criptovalute, fu caratterizzato da una crescita esplosiva che portò Ethereum da poche decine di dollari a oltre 1.400 dollari nel giro di dodici mesi.
La distanza dal massimo storico rimane comunque significativa: Ether viene scambiato attualmente con un ribasso del 18% rispetto al picco raggiunto in passato. Tuttavia, il recupero dai minimi di 3.700 dollari toccati il 17 ottobre è stato sostanziale, con un guadagno di quasi il 10% in pochi giorni. La chiusura settimanale sopra i 3.985 dollari rappresenta un elemento tecnico importante, poiché questo livello corrisponde ai massimi e alle chiusure settimanali di dicembre, configurandosi come zona di supporto solida.
Un elemento particolarmente interessante proviene da John Bollinger, l'inventore delle celebri Bande di Bollinger utilizzate nell'analisi tecnica globale. Durante il weekend, Bollinger ha fatto una delle sue rare previsioni sul mercato crypto, segnalando la formazione di un "W bottom" nelle sue bande per Ethereum. Come ha fatto notare il trader 'Satoshi Flipper', Bollinger effettua appena una previsione all'anno sulle criptovalute e non si pronunciava su Ethereum da tre anni. Le sue chiamate precedenti hanno storicamente coinciso con minimi generazionali, rendendo questa osservazione particolarmente rilevante per chi segue i mercati.
L'analista 'Sykodelic' ha adottato un tono ancora più deciso, affermando che non esiste un singolo elemento ribassista nel grafico di ETH. Secondo la sua interpretazione, i market maker avrebbero orchestrato quello che definisce "il più grande e devastante assalto mentale", convincendo molti investitori che la situazione fosse compromessa proprio quando i fondamentali tecnici mostrano tutt'altro scenario.
Un altro indicatore significativo riguarda l'Open Interest, ovvero il valore dei contratti opzioni su Ether ancora aperti. Questo parametro è sceso del 45% rispetto al picco raggiunto, passando dai 21 miliardi di dollari di fine agosto a livelli considerevolmente inferiori. Nel frattempo, il prezzo di Ethereum è calato solo del 20% dal suo massimo. L'investitore Ted Pillows ha sottolineato come questa divergenza rappresenti in realtà un segnale costruttivo, poiché indica una riduzione della speculazione eccessiva nel mercato.
La combinazione di bassa speculazione e configurazioni tecniche favorevoli potrebbe creare le condizioni per un rally significativo. Secondo le proiezioni di Pillows, se Ethereum dovesse iniziare a salire da questi livelli, potrebbe puntare verso la fascia compresa tra 5.500 e 6.000 dollari senza entrare in una fase di surriscaldamento eccessivo del mercato, proprio grazie alla pulizia dell'Open Interest avvenuta nelle settimane precedenti.
L'analista 'Rekt Capital' ha evidenziato come Ether abbia testato nuovamente il trend ribassista pluriennale che era stato infranto mesi fa, per poi tornare all'interno del range precedente, che continua a mantenere. Questo comportamento tecnico viene interpretato come un consolidamento sano prima di una possibile fase di espansione, piuttosto che come un segnale di debolezza strutturale del mercato.