Il mondo dei pagamenti transfrontalieri si prepara a una nuova sfida alle istituzioni bancarie tradizionali. Fin, startup nata dall'esperienza di due ex-dipendenti di Citadel, ha appena chiuso un round di finanziamento da 17 milioni di dollari guidato da Pantera Capital, con la partecipazione di pesi massimi come Sequoia e Samsung Next. L'obiettivo dichiarato è ambizioso: costruire un'app di pagamento globale basata su stablecoin che possa sfidare direttamente i colossi bancari come JPMorgan Chase e Barclays nel settore dei trasferimenti internazionali. La scommessa è che i binari delle stablecoin possano offrire velocità e costi drasticamente inferiori rispetto ai sistemi legacy del sistema bancario tradizionale.
Ian Krotinsky e Aashiq Dheeraj, i co-fondatori di Fin (precedentemente conosciuta come TipLink), hanno scoperto l'inefficienza dei sistemi di pagamento globali mentre lavoravano su progetti paralleli durante il loro periodo in Citadel. Quando costruirono una versione di Reddit che premiava con 50 dollari chi raggiungeva la prima pagina, si scontrarono con la complessità sorprendente di inviare denaro a livello globale. Questa frustrazione li ha spinti a sviluppare una soluzione che sfrutta l'infrastruttura delle stablecoin per eliminare gli attriti tipici dei trasferimenti bancari internazionali.
Il focus principale di Fin non sono i micropagamenti peer-to-peer in stile Venmo o Zelle, ma piuttosto trasferimenti di importi elevati – nell'ordine delle centinaia di migliaia o milioni di dollari – sia a livello internazionale che domestico. L'app, che non è ancora stata lanciata pubblicamente, mira a risolvere problemi concreti del commercio internazionale: un rivenditore di orologi svizzero che vende a un cliente statunitense, per esempio, potrebbe ricevere il pagamento istantaneamente via stablecoin invece di attendere giorni per un bonifico bancario tradizionale, pagando commissioni significativamente ridotte.
La piattaforma offre tre modalità operative principali: invio e ricezione di fondi tra utenti Fin, trasferimenti verso conti bancari tradizionali, o movimenti verso wallet crypto esterni. Krotinsky, CEO della società, sottolinea che l'interfaccia è stata progettata per nascondere la complessità tecnica delle blockchain, presentando un'esperienza utente "semplice ed elegante" che non richiede conoscenze tecniche avanzate. La promessa è quella di sfruttare tutti i vantaggi delle stablecoin senza esporre gli utenti alla loro complessità, rendendo di fatto trasparente l'infrastruttura blockchain sottostante.
Il timing del lancio è strategicamente allineato con l'evoluzione normativa del settore. Il 2024 è stato l'anno in cui le stablecoin hanno ottenuto legittimazione istituzionale negli Stati Uniti, con il presidente Donald Trump che ha firmato il Genius Act a luglio, stabilendo un framework regolamentare chiaro per questa tecnologia. Da allora, player consolidati come Western Union e Mastercard hanno intensificato i loro investimenti nelle offerte basate su stablecoin, segnalando una migrazione dell'industria dei pagamenti verso i binari crypto.
Il modello di business di Fin prevede generazione di ricavi attraverso commissioni – comunque inferiori alle alternative tradizionali, secondo l'azienda – e attraverso gli interessi maturati sulle stablecoin depositate nei wallet degli utenti. Questo secondo flusso di entrate riflette pratiche comuni nell'ecosistema DeFi, dove i protocolli generano yield sugli asset depositati. La valutazione della società post-finanziamento non è stata divulgata, ma l'interesse di venture capital di primo livello come Pantera – specializzato in investimenti crypto – e Sequoia suggerisce aspettative di crescita significative.
Krotinsky vede le grandi istituzioni finanziarie come JPMorgan Chase o Barclays non solo come competitor, ma come incumbent vulnerabili. La sua tesi è che decenni di costruzione di prodotti di pagamento "nel modo sbagliato" abbiano creato sistemi legacy difficili da migrare su infrastrutture basate su stablecoin. Questa rigidità tecnologica potrebbe lasciare spazio a startup native crypto come Fin per conquistare quote di mercato nei pagamenti transfrontalieri ad alto valore, un settore che muove trilioni di dollari annualmente a livello globale.
La sfida per Fin sarà duplice: da un lato conquistare la fiducia di aziende che gestiscono transazioni milionarie, tradizionalmente riluttanti ad abbandonare i partner bancari consolidati; dall'altro, navigare un panorama regolamentare in rapida evoluzione, specialmente in Europa dove il regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets) sta ridefinendo le regole per gli asset digitali. Il CEO si è dichiarato ottimista sulla velocità di esecuzione: "Penso che abbiamo l'opportunità di diventare la prossima più grande app di pagamenti al mondo. Le persone saranno sorprese da quanto rapidamente ci arriveremo".
Il lancio pilota previsto per il prossimo mese nel settore import-export fungerà da banco di prova per verificare se l'infrastruttura delle stablecoin può effettivamente reggere transazioni di alto valore con la velocità e l'affidabilità richieste dal commercio internazionale. Il successo o il fallimento di questa fase iniziale potrebbe determinare se Fin riuscirà a materializzare la sua visione di diventare un'alternativa credibile ai sistemi bancari tradizionali, o se rimarrà un caso d'uso di nicchia nell'ecosistema crypto.