La politica monetaria della Federal Reserve americana si appresta a un cambio di direzione che potrebbe riservare sorprese positive per i mercati delle criptovalute nei prossimi mesi. Le dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell hanno riacceso l'ottimismo tra gli investitori del settore crypto, aprendo scenari di liquidità più favorevoli dopo un lungo periodo di stretta creditizia. Il possibile rallentamento del cosiddetto "quantitative tightening" e la prospettiva di ulteriori tagli ai tassi di interesse rappresentano un potenziale catalizzatore per Bitcoin e le altre valute digitali.
Durante un intervento dedicato allo stato patrimoniale della banca centrale, Powell ha riconosciuto apertamente l'aumento dei rischi di rialzo della disoccupazione, un segnale inequivocabilmente accomodante che anticipa un allentamento della politica monetaria. Il banchiere centrale ha spiegato che i crescenti rischi sul fronte occupazionale hanno modificato la valutazione complessiva dei rischi da parte dell'istituzione, giustificando così un ulteriore passo verso una posizione di politica più neutrale già nella riunione di settembre.
Powell ha inoltre sottolineato come non esista un percorso privo di rischi mentre la Fed naviga la tensione tra gli obiettivi di pieno impiego e controllo dell'inflazione. Queste parole hanno fatto scattare l'entusiasmo tra gli esperti di criptovalute, con alcuni che hanno interpretato il messaggio come la fine imminente del periodo di riduzione del bilancio della Fed.
I mercati dei futures del CME attualmente attribuiscono una probabilità del 95,7% a un taglio dei tassi di 0,25 punti percentuali durante la riunione del 29 ottobre. Ancora più significativo è il fatto che la probabilità di un taglio simile a dicembre sia salita al 94,8%, suggerendo che entro fine anno i tassi potrebbero scendere complessivamente di mezzo punto percentuale. Michael Feroli, capo economista di JPMorgan, ha commentato che sebbene ci fossero pochi dubbi sull'intenzione del Federal Open Market Committee di tagliare i tassi, le dichiarazioni di Powell hanno rappresentato una forte conferma di tale aspettativa.
L'imprenditore Bitcoin Joe Consorti ha evidenziato un aspetto particolarmente interessante: la principale criptovaluta ha registrato un rialzo del 750% negli ultimi tre anni, proprio mentre la Fed stringeva le condizioni monetarie. Durante questo periodo, i tassi di interesse sono passati dallo 0,25% al 5,5% per poi scendere al 4,25%, mentre il bilancio della banca centrale si è ridotto da 9 trilioni a 6,5 trilioni di dollari. Ora che il quantitative tightening volge al termine e i tassi si preparano a scendere sotto il 3%, Bitcoin potrebbe beneficiare di venti favorevoli ancora più forti.
Per comprendere meglio la situazione, è utile chiarire cosa si intenda per quantitative tightening: si tratta del processo attraverso cui una banca centrale riduce le dimensioni del proprio bilancio lasciando che le obbligazioni e i titoli in suo possesso giungano a scadenza senza sostituirli. Rappresenta l'opposto del quantitative easing, quella strategia con cui la Fed acquista titoli per iniettare denaro e liquidità nell'economia. Il passaggio da una fase all'altra ha storicamente un impatto significativo sui mercati finanziari, compresi quelli delle criptovalute.
Arthur Hayes, figura di spicco nel panorama crypto, ha reagito alle dichiarazioni di Powell con entusiasmo sui social media, affermando che il quantitative tightening è ormai finito e suggerendo agli investitori di approfittare del momento. Consorti ha rincarato la dose, sottolineando che la Fed si presenta ora completamente accomodante, con 125 punti base di tagli già scontati dai mercati e pronta a concludere il QT. L'imprenditore ha osservato come Bitcoin sia rimasto sostanzialmente in un range laterale da maggio, lasciando intendere che il prossimo movimento potrebbe essere significativo.
Nonostante queste prospettive incoraggianti, i mercati crypto restano ancora scossi dopo il più grande evento di liquidazioni della storia del settore verificatosi nel weekend precedente. La capitalizzazione totale è scesa sotto i 4 trilioni di dollari mentre Bitcoin è nuovamente crollato sotto i 110.500 dollari martedì, seguendo lo schema tipico di rialzi durante le sessioni asiatiche seguiti da vendite durante quelle americane. Nella mattinata asiatica di mercoledì, la quotazione era risalita a 112.500 dollari.
Anche Ethereum ha attraversato momenti difficili, perdendo il livello psicologico dei 4.000 dollari prima di recuperare fino a 4.120 dollari al momento della rilevazione. Le altcoin continuavano a soffrire nonostante un lieve recupero per alcune di esse, dimostrando come il sentiment degli investitori rimanga ancora fragile dopo le turbolenze recenti. La reazione contenuta dei mercati alle dichiarazioni di Powell suggerisce che gli operatori stiano ancora metabolizzando le perdite subite e adottando un approccio cauto prima di tornare a posizioni più aggressive.