Il panorama del credito nel settore delle criptovalute ha subito un drastico ridimensionamento negli ultimi anni, con un mercato che stenta a ritrovare gli splendori del passato. Secondo le più recenti analisi di Galaxy Digital, il valore complessivo dei prestiti in essere nel quarto trimestre del 2024 si è attestato a 36,5 miliardi di dollari, registrando una contrazione superiore al 40% rispetto al picco storico di 64,4 miliardi raggiunto alla fine del 2021. Questo declino rappresenta una delle più significative trasformazioni all'interno dell'ecosistema crypto, causata principalmente dal crollo di numerosi operatori sul fronte dell'offerta e dalla diminuzione della domanda da parte di fondi, privati e aziende.
Il cataclisma della finanza centralizzata
A pagare il prezzo più alto durante la fase discendente del 2022-2023 sono stati i prestatori centralizzati (CeFi), molti dei quali considerati pilastri portanti del sistema. Il crollo delle quotazioni degli asset digitali e la conseguente crisi di liquidità hanno innescato un effetto domino devastante nell'industria. Genesis, Celsius Network, BlockFi e Voyager, che rappresentavano la spina dorsale del sistema, sono stati costretti a dichiarare bancarotta, segnando la fine di un'era per il prestito centralizzato.
La dimensione del mercato CeFi, che aveva toccato il suo apice a 34,8 miliardi di dollari, ha subito un tracollo dell'82%, contraendosi fino a 6,4 miliardi. Un cambiamento radicale si è verificato anche nella distribuzione del potere di mercato: se nel primo trimestre 2022 Genesis, BlockFi e Celsius detenevano complessivamente il 76% del mercato, oggi i nuovi protagonisti - Tether, Galaxy e Ledn - controllano l'88,6% con un portafoglio prestiti combinato di 9,9 miliardi di dollari.
La rinascita inaspettata del DeFi
In contrasto con il tracollo del settore centralizzato, la finanza decentralizzata (DeFi) ha mostrato una sorprendente capacità di recupero. I prestiti aperti attraverso 20 applicazioni di lending distribuite su 12 blockchain diverse hanno raggiunto i 19,1 miliardi di dollari nel quarto trimestre 2024, segnando un impressionante incremento del 959% rispetto al minimo di 1,8 miliardi toccato alla fine del 2022. Questo rimbalzo spettacolare testimonia l'efficacia dei protocolli di gestione del rischio implementati dalle principali piattaforme di prestito on-chain.
La resilienza dimostrata dal settore DeFi durante la tempesta che ha travolto i competitor centralizzati sottolinea come l'architettura decentralizzata, pur con i suoi limiti, abbia saputo resistere meglio alle turbolenze di mercato. Gli algoritmi automatizzati e i protocolli di liquidazione trasparenti hanno permesso di gestire i momenti di stress senza i drammatici fallimenti visti nel mondo CeFi.
Un mercato alla ricerca di nuovi equilibri
Il ridimensionamento complessivo del settore prestiti crypto rappresenta una fase di maturazione dopo l'euforia speculativa del 2021. I 36,5 miliardi di dollari attuali, pur significativamente inferiori ai massimi storici, riflettono un mercato che sta cercando di costruire fondamenta più solide. La redistribuzione delle quote tra operatori centralizzati e protocolli decentralizzati sta creando un nuovo ecosistema più diversificato.
Gli analisti di Galaxy Digital evidenziano come questa trasformazione sia il risultato di una severa selezione naturale che ha eliminato gli attori più esposti a pratiche di gestione del rischio inadeguate. La sopravvivenza e la successiva ripresa del DeFi suggeriscono che il futuro del credito crypto potrebbe orientarsi verso soluzioni ibride, capaci di combinare la trasparenza e la resilienza dei protocolli decentralizzati con l'accessibilità e l'efficienza operativa tipiche delle piattaforme tradizionali.