Il mercato crypto istituzionale sta attraversando una trasformazione profonda che segna il passaggio da un approccio speculativo a una visione strategica di lungo termine. Secondo il report "Future Finance 2025" pubblicato da Sygnum, la banca svizzera specializzata in asset digitali, la diversificazione di portafoglio ha superato per la prima volta il potenziale di rendimento a breve termine come principale motivazione d'investimento in criptovalute, con il 57% degli investitori istituzionali che privilegia ora una strategia bilanciata rispetto al 53% che cerca ritorni rapidi. L'indagine, condotta su oltre 1.000 investitori istituzionali e professionali in 43 paesi durante il terzo trimestre 2024, rivela un ecosistema in fase di maturazione dove l'incertezza normativa ha sostituito la volatilità come principale barriera all'ingresso. Questo cambiamento di paradigma arriva in un momento cruciale per il settore, con il quarto trimestre che si apre tra aspettative per nuove approvazioni di ETF e tensioni geopolitiche che influenzano le strategie di allocazione.
I dati raccolti da Sygnum mostrano un sentiment prevalentemente bullish tra gli investitori istituzionali: oltre il 60% pianifica di aumentare l'esposizione alle criptovalute, mentre solo il 4% intende ridurla. Tuttavia, questo ottimismo rimane strettamente legato ai catalizzatori di mercato attesi per il Q4, in un contesto dove le liquidazioni di fine ottobre e il ritardo di eventi anticipati hanno raffreddato l'entusiasmo iniziale. Lucas Schweiger, responsabile della ricerca sull'ecosistema crypto di Sygnum e autore del report, definisce il 2025 come un anno caratterizzato da "rischio misurato, decisioni normative in sospeso e potenti catalizzatori di domanda su uno sfondo di pressioni fiscali e geopolitiche".
La percezione di Bitcoin (BTC) come asset di riserva di tesoreria rappresenta forse il dato più significativo emerso dall'indagine. Oltre l'80% degli intervistati considera BTC un'opzione valida per le riserve aziendali, mentre il 70% ritiene che mantenere cash invece di Bitcoin comporti un elevato costo opportunità nei prossimi cinque anni. Questa visione è particolarmente marcata tra gli high-net-worth individuals (HNWI), con il 91% che riconosce alle criptovalute un ruolo chiave nella preservazione della ricchezza a lungo termine contro la svalutazione delle valute fiat. Fabian Dori, Chief Investment Officer di Sygnum, ha spiegato a Decrypt che "la tendenza è fortemente legata al dollaro, ma anche alla scarsa performance dell'euro", sottolineando come Bitcoin continui a sovraperformare mentre il potere d'acquisto delle valute tradizionali declina.
Sul fronte della diversificazione degli strumenti, gli investitori istituzionali stanno abbandonando l'esposizione passiva in favore di mandati discrezionali e strategie attivamente gestite. Il report evidenzia un crescente interesse per tokenized money market funds, stablecoin e exchange-traded products (ETP) multi-asset, segnalando una preferenza per un'esposizione bilanciata e flessibile. Particolarmente significativo è il dato sullo staking: oltre il 70% degli intervistati ha dichiarato che aumenterebbe le allocazioni se questa funzionalità fosse approvata per gli ETF, un indicatore della crescente sofisticazione del settore e della domanda per prodotti che generino yield oltre alla semplice esposizione al prezzo.
L'incertezza normativa emerge però come il principale ostacolo all'espansione degli investimenti istituzionali, superando la volatilità che storicamente rappresentava il deterrente principale. Gli intervistati classificano ora la legislazione poco chiara e i rischi di custodia come preoccupazioni prioritarie. Dori ha osservato che le giurisdizioni con regulatory clarity consolidata, come la Svizzera e alcune parti d'Europa dopo l'introduzione del regolamento MiCA, stanno già beneficiando di maggiore fiducia istituzionale, mentre i mercati dell'area APAC faticano a causa di restrizioni sempre più stringenti. "Le preoccupazioni normative sono più visibili tra gli investitori APAC, dove la regolamentazione incontra sia progressi che resistenze", ha commentato il CIO di Sygnum.
Nonostante le sfide normative, Dori si aspetta un miglioramento drastico nel corso dell'anno, citando i flussi record in ingresso e "un'impressionante lista di istituzioni TradFi che ora entrano nello spazio", specialmente dopo l'approvazione del GENIUS Act negli Stati Uniti. Il contesto macroeconomico globale, caratterizzato da crescenti pressioni fiscali nei paesi occidentali ed erosione della fiducia nei sistemi tradizionali, sta spingendo gli HNWI a considerare la scarsità e la decentralizzazione di Bitcoin come hedge contro l'instabilità economica. Come sottolinea Dori, gli investitori ad alto patrimonio netto "si concentrano prevalentemente su orizzonti d'investimento a lungo termine", rendendo la volatilità meno problematica, specialmente considerando che "la volatilità di Bitcoin è strutturalmente diminuita nel corso degli anni".
L'interesse per ETF crypto oltre Bitcoin ed Ethereum (ETH) è aumentato significativamente, con il 70% dei rispondenti disposti ad allocare maggiori risorse se fossero disponibili prodotti con staking integrato. Questa domanda riflette l'evoluzione del mercato verso strumenti più complessi che combinino esposizione al prezzo e generazione di rendimenti passivi. La ricerca di Sygnum suggerisce che gli asset digitali stanno transitando da veicoli speculativi a componenti strategici di portafogli diversificati, con "driver di valore unici e fattori di rischio" che li distinguono dalle asset class tradizionali. Le liquidazioni di fine ottobre e i catalizzatori posticipati hanno portato molti investitori ad adottare un approccio wait-and-see per il Q4, ma il sentiment di fondo rimane costruttivo per chi guarda oltre le fluttuazioni di breve termine.