L'exchange di criptovalute Kraken ha messo a segno un colpo da 100 milioni di dollari nel mercato americano, rilevando Small Exchange, una piattaforma di trading di derivati controllata dalla CFTC, l'autorità di vigilanza statunitense sulle materie prime e i futures. L'operazione, che vede coinvolta anche IG Group come venditore, rappresenta molto più di una semplice acquisizione: si tratta di un ingresso strategico nel cuore del sistema finanziario regolamentato degli Stati Uniti, un territorio finora largamente inesplorato dagli operatori crypto nativi.
Con questa mossa, Kraken ottiene l'accesso diretto a una licenza DCM (Designated Contract Market), uno status che permette di progettare e gestire derivati in modo autonomo sotto la supervisione della CFTC. In pratica, l'azienda potrà ora costruire un ecosistema integrato dove spot, margini e futures convivono all'interno di un'unica infrastruttura autorizzata, eliminando la frammentazione che caratterizza oggi l'offerta per i clienti americani.
Arjun Sethi, co-amministratore delegato di Kraken, ha definito l'acquisizione come "la base per una nuova generazione di mercati dei derivati negli Stati Uniti". Secondo Sethi, il sistema unificato consentirà di portare sul territorio americano quel livello di accesso e prestazioni che finora è rimasto appannaggio delle piattaforme offshore, riducendo le barriere tra tipologie di prodotti e creando un ambiente più fluido per gli investitori istituzionali.
L'accordo prevede un pagamento misto: IG Group riceverà 32,5 milioni di dollari in contanti e 67,5 milioni in azioni della società madre di Kraken. Per IG, che ha registrato un profitto post-tasse di 73,3 milioni di sterline dalla vendita, l'operazione non segna una rottura totale: l'azienda britannica ha infatti confermato l'intenzione di proseguire la collaborazione con Kraken attraverso una partnership commerciale per la distribuzione di prodotti finanziari.
L'acquisizione di Small Exchange si inserisce in una strategia più ampia di espansione nel settore dei derivati. Kraken ha già rilevato NinjaTrader, che offre ai clienti statunitensi accesso ai futures crypto quotati sul CME, e possiede Crypto Facilities, una piattaforma di derivati con sede nel Regno Unito regolamentata dalla FCA. Queste operazioni stanno costruendo un'infrastruttura globale che abbraccia Regno Unito, Unione Europea e ora Stati Uniti, consentendo ai clienti istituzionali di spostare garanzie in tempo reale e gestire il rischio attraverso più giurisdizioni.
Fondata nel 2011, Kraken conta oggi oltre 15 milioni di utenti in tutto il mondo e offre oltre 450 asset digitali e tradizionali. L'ingresso nel mercato regolamentato americano dei derivati rappresenta un cambio di paradigma per l'azienda, che finora aveva operato principalmente nel segmento spot. Con la nuova licenza, diventa possibile lanciare futures e opzioni su criptovalute quotate negli Stati Uniti, posizionandosi come alternativa regolamentata ai giganti offshore come Binance e Bybit, che continuano a dominare i volumi globali ma operano al di fuori della supervisione americana.
Il timing dell'operazione non è casuale. Mentre l'amministrazione americana mostra segnali contrastanti sulla regolamentazione crypto, le aziende del settore cercano di anticipare la necessità di conformità costruendo presenza istituzionale nel mercato domestico. Per Kraken, avere un punto d'appoggio regolamentato nella CFTC significa poter dialogare direttamente con i regolatori e partecipare alla definizione delle regole del gioco, anziché subirle dall'esterno.
L'acquisizione potrebbe anche accelerare l'adozione istituzionale delle criptovalute negli Stati Uniti. Finora, molti fondi e gestori patrimoniali hanno evitato l'esposizione diretta ai derivati crypto per via dell'incertezza normativa e della predominanza di piattaforme offshore. Un mercato regolamentato dalla CFTC, con garanzie di custodia e trasparenza conformi agli standard americani, abbassa significativamente le barriere all'ingresso per questi operatori. La convergenza tra mercati spot e derivati sotto un'unica licenza rappresenta inoltre un modello operativo che potrebbe fare scuola nel settore, spingendo altri exchange a seguire una strada simile.
Resta da vedere come Kraken sfrutterà concretamente questa opportunità e quali prodotti lancerà per primi sul mercato americano. La sfida sarà bilanciare innovazione e conformità, offrendo strumenti competitivi rispetto all'offshore senza sacrificare la velocità e la flessibilità che caratterizzano il trading crypto. Con Small Exchange nel proprio arsenale, Kraken ha ora gli strumenti per tentare questa scommessa su larga scala.