Il mercato delle IPO crypto sta vivendo una stagione intensa, con giganti del settore che hanno scelto di quotarsi in borsa nel corso del 2025. Tuttavia, Kraken, uno degli exchange centralizzati più longevi e rispettati dell'ecosistema, ha deciso di percorrere una strada diversa, resistendo alla tentazione di una quotazione immediata nonostante il fermento generale. La strategia dell'exchange, operativo dal 2011, si basa su una solidità finanziaria già consolidata e sulla volontà di osservare come il mercato reagisce alle performance delle piattaforme concorrenti già quotate, prima di compiere il grande passo verso Wall Street.
Arjun Sethi, co-CEO di Kraken, ha chiarito la posizione dell'azienda durante un'intervista all'evento Invest di Yahoo Finance: l'exchange dispone già di capitale sufficiente nel proprio bilancio e non intende precipitarsi verso una IPO solo perché rappresenta la tendenza del momento. La filosofia che guida questa scelta è pragmatica: osservare come le società già quotate educano il mercato tradizionale sulle dinamiche del business crypto, dai margini di profitto ai modelli di revenue generation.
La storia finanziaria di Kraken è peculiare nel panorama crypto. Fino alla fine del 2024, la società conosciuta formalmente come Payward Ventures aveva raccolto appena 27 milioni di dollari in finanziamenti esterni primari, una cifra irrisoria rispetto ai competitor. La svolta è arrivata all'inizio del 2025, quando l'exchange ha concluso silenziosamente un round da 500 milioni di dollari con investitori di calibro come Apollo Global Management, Oppenheimer e Jane Street, raggiungendo una valutazione di 15 miliardi di dollari secondo quanto riportato da Fortune.
Le performance finanziarie pubblicate recentemente dall'exchange confermano la solidità del modello di business. Nel terzo trimestre 2025, Kraken ha registrato ricavi raddoppiati rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, toccando quota 648 milioni di dollari, mentre i volumi di trading sulla piattaforma hanno raggiunto l'impressionante cifra di 562 miliardi di dollari. Numeri che testimoniano come l'exchange abbia saputo capitalizzare il bull run del 2025, mantenendo una posizione competitiva rispetto ai CEX più aggressivi.
Il contrasto con le performance borsistiche delle piattaforme crypto già quotate offre un contesto interessante alla strategia attendista di Kraken. Circle, l'emittente della stablecoin USDC che ha debuttato in estate con grande clamore, ha guadagnato il 22% da inizio anno, dimostrando che il mercato apprezza i modelli di business legati alle stablecoin. Tuttavia, gli exchange puri hanno sofferto maggiormente: Bullish e Gemini Space Station hanno perso rispettivamente il 56% e il 66% nell'ultimo mese, penalizzati dalla correzione dei prezzi crypto che ha colpito il mercato dopo i massimi raggiunti nei mesi precedenti.
La piattaforma di lending blockchain Figure Technology segna un calo del 4% da inizio anno, mentre Grayscale Investments ha depositato il proprio prospetto S-1 solo giovedì scorso, unendosi al gruppo di società crypto in corsa verso la quotazione. Questo scenario eterogeneo conferma l'approccio cauto di Sethi: lasciare che il mercato assimili le diverse proposte di valore prima di esporsi direttamente al giudizio degli investitori tradizionali.
La decisione di Kraken assume ulteriore rilevanza considerando il rallentamento imposto dallo shutdown del governo statunitense, che ha complicato le interazioni tra le società e la SEC nel processo di quotazione. Secondo Matthew Kennedy, stratega senior di Renaissance Capital, rimangono poche finestre favorevoli per IPO di qualità nel 2025, un fattore che potrebbe aver influenzato la tempistica dell'exchange.
L'approccio di Kraken evidenzia una maturità strategica rara nel settore crypto, dove la pressione verso exit clamorose e valutazioni astronomiche spesso prevale sulla costruzione di business sostenibili. Con tredici anni di operatività alle spalle e una base di capitale ora significativamente rafforzata, l'exchange può permettersi di attendere il momento ottimale, osservando quali metriche e quali narrative risuonano maggiormente con gli investitori istituzionali prima di compiere il salto verso i mercati pubblici. Una strategia che potrebbe rivelarsi vincente in un mercato ancora in fase di definizione della propria identità tra innovazione tecnologica e compliance regolamentare.