Il recente crollo delle criptovalute ha messo in luce un aspetto poco noto del mercato digitale: i desk OTC (Over-The-Counter) hanno svolto una funzione stabilizzatrice fondamentale durante la crisi, impedendo che il panico si diffondesse attraverso l'intero ecosistema. Secondo un'analisi di Finery Markets, società specializzata in infrastrutture di trading crypto e classificata tra le prime 30 aziende del settore a livello globale, questi intermediari hanno agito come veri e propri ammortizzatori del sistema finanziario digitale. La loro capacità di contenere la volatilità ha evitato conseguenze potenzialmente più gravi per l'intero mercato.
I numeri del crollo parlano chiaro: venerdì scorso il bitcoin è precipitato da circa 122.000 dollari a 103.000 dollari nelle ore notturne, trascinando con sé l'intero comparto delle criptovalute alternative. La situazione è diventata particolarmente critica per alcuni asset considerati stabili, come il dollaro sintetico USDe di Ethena, il Wrapped Beacon Ether e il Binance Staked SOL, che hanno registrato oscillazioni anomale.
Su Binance, USDe è arrivato a toccare un minimo di 65 centesimi, un crollo attribuito principalmente alle inefficienze dell'exchange stesso. Altri canali più liquidi come Curve, Fluid e Bybit hanno invece mantenuto quotazioni stabili, evidenziando come la crisi fosse circoscritta a specifiche piattaforme. Questo scenario localizzato avrebbe potuto estendersi all'intero mercato senza l'intervento stabilizzatore dei desk OTC.
La differenza fondamentale tra i desk OTC e gli exchange centralizzati risiede nella struttura stessa del loro funzionamento. Gli exchange centralizzati come Binance operano con order book trasparenti dove tutti i partecipanti possono vedere gli ordini di acquisto e vendita disponibili. Questa visibilità, pur creando apparente trasparenza, espone il mercato a dinamiche di panico rapide e contagiose, simili a quelle che si verificano durante le corse agli sportelli bancari.
I desk OTC offrono invece un ambiente privato con liquidità off-screen personalizzata per ciascun partecipante. Come spiegato da Finery Markets nel rapporto condiviso con CoinDesk, questa "liquidità oscura" riduce significativamente la diffusione del rischio sistemico. Gli scambi avvengono privatamente tra acquirenti e venditori o attraverso pool di liquidità riservati, permettendo a istituzioni e grandi trader di operare senza influenzare il prezzo di mercato dell'asset.
I dati raccolti durante la crisi di liquidazione tra il 10 e il 12 ottobre dimostrano inequivocabilmente questo fenomeno. Le sale di trading private di Finery Markets hanno registrato un'impennata del volume settimanale del 107% per le coppie BTC/USDT ed ETH/USDT, superando nettamente la crescita del 48% osservata sulle piattaforme centralizzate. La fuga degli investitori istituzionali verso canali più stabili è stata evidente e massiccia.
Un altro indicatore significativo è rappresentato dagli spread bid-ask, che misurano la liquidità del mercato. Durante il periodo critico, questi spread si sono ridotti drasticamente sulle piattaforme OTC di Finery, riflettendo una maggiore profondità di mercato e stabilità. Il confronto con i principali exchange centralizzati come Coinbase, Bitstamp, Kraken e Binance mostra che gli spread per 0,01 BTC su Finery erano significativamente più ristretti, rendendo l'esecuzione di operazioni di grandi dimensioni molto più agevole rispetto ad altri canali.
Questa crisi ha evidenziato come le infrastrutture di trading secondario condotte attraverso sale OTC private fungano da firewall contro il contagio sistemico. La differenza fondamentale nella struttura degli order book crea una barriera protettiva che impedisce alla volatilità localizzata di propagarsi attraverso l'intero ecosistema delle criptovalute, preservando la stabilità del mercato nel suo complesso.