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Microsoft firma accordo cloud da 9,7 mld con IREN

Tempo di lettura 4 min
Serena Bianchi
Di Serena Bianchi
Microsoft firma accordo cloud da 9,7 mld con IREN

Il colosso di Redmond accelera sulla corsa all'intelligenza artificiale siglando un accordo da 9,7 miliardi di dollari con l'operatore di data center IREN, garantendosi l'accesso ai chip più avanzati di Nvidia. La mossa strategica evidenzia quanto la carenza di potenza computazionale stia limitando i giganti tech nel capitalizzare appieno il boom dell'AI, problema emerso con chiarezza negli ultimi report trimestrali. Microsoft aggira così i tradizionali colli di bottiglia del settore: costruzione di nuove infrastrutture fisiche e approvvigionamento energetico, due ostacoli che hanno rallentato l'espansione di molti player nel mercato dell'AI generativa. L'operazione si inserisce in una tendenza più ampia che vede le big tech affidarsi sempre più a fornitori esterni specializzati, le cosiddette "neocloud", piuttosto che investire direttamente in hardware destinato a svalutarsi rapidamente con l'arrivo di processori di nuova generazione.

L'intesa quinquennale prevede che IREN fornisca capacità computazionale basata sui processori GB300 di Nvidia, con Dell Technologies nel ruolo di fornitore dell'hardware per circa 5,8 miliardi di dollari. La notizia ha innescato un rally delle azioni IREN, schizzate fino al 24,7% lunedì mattina toccando un nuovo massimo storico, mentre Dell ha registrato un +1%. Il titolo dell'operatore texano ha visto una crescita vertiginosa quest'anno, moltiplicando per sei il proprio valore e portando la capitalizzazione di mercato a 16,52 miliardi di dollari.

IREN dispone di multipli data center distribuiti in Nord America con una capacità complessiva di 2.910 megawatt. I processori Nvidia verranno installati progressivamente fino al 2026 presso il campus di Childress in Texas, da 750 megawatt, dove sorgeranno nuovi data center con raffreddamento a liquido progettati per erogare circa 200 megawatt di capacità IT critica. L'architettura a raffreddamento liquido rappresenta un elemento cruciale per gestire il calore generato dai chip AI di ultima generazione, notoriamente energivori e termicamente impegnativi.

L'accordo da 9,7 miliardi potrebbe essere rescisso se IREN non rispetterà le tempistiche di consegna previste

La strategia di Microsoft riflette l'emergere di un nuovo modello operativo nell'ecosistema AI: piuttosto che sostenere investimenti miliardari in asset destinati all'obsolescenza tecnologica, il gigante di Redmond preferisce accordi di fornitura con operatori specializzati. Questo approccio permette maggiore flessibilità e riduce l'esposizione al rischio di deprezzamento dell'hardware, tema particolarmente rilevante in un settore dove i cicli di innovazione si misurano in mesi anziché anni. Il pagamento anticipato di Microsoft finanzierà parzialmente l'acquisizione di hardware da Dell da parte di IREN, creando un flusso di cassa circolare tra i tre attori dell'operazione.

La fame di potenza computazionale nel settore AI ha spinto in cima alla corsa aziende "neocloud" come CoreWeave e Nebius Group, che vendono servizi cloud costruiti sui processori Nvidia. Microsoft ha recentemente siglato un ulteriore contratto da 17,4 miliardi con Nebius per capacità infrastrutturale, mentre lunedì la startup Lambda ha annunciato un accordo multimiliardario con Redmond per distribuire infrastruttura AI alimentata da Nvidia. Il quadro complessivo rivela una corsa agli armamenti computazionali senza precedenti.

Gli earning della scorsa settimana delle major tecnologiche hanno confermato che le limitazioni di capacità rappresentano il principale freno alla monetizzazione dell'intelligenza artificiale. Applicazioni come ChatGPT richiedono risorse computazionali enormi, con costi operativi che crescono esponenzialmente con l'aumento degli utenti attivi. L'accesso garantito a chip di ultima generazione permetterà a Microsoft di scalare i propri servizi AI senza dover attendere i lunghi tempi di costruzione di nuovi data center o negoziare contratti energetici complessi con i fornitori locali.

L'accordo prevede clausole rigorose: IREN rischia la risoluzione contrattuale se non rispetterà le milestone di deployment concordate. Questa severità contrattuale sottolinea quanto sia critica per Microsoft l'espansione tempestiva della capacità AI, considerando che competitor come Google, Amazon e Meta stanno investendo decine di miliardi nelle medesime infrastrutture. La battaglia per l'egemonia nell'intelligenza artificiale si combatte oggi principalmente sul fronte dell'accesso ai chip più performanti e all'energia necessaria per alimentarli, trasformando operatori di data center precedentemente secondari in partner strategici indispensabili per i giganti tecnologici globali.

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