Marathon Digital Holdings (NASDAQ: MARA), uno dei principali player nel mining di Bitcoin (BTC) a livello globale, ha chiuso il terzo trimestre 2025 con un bilancio controverso che mette in luce la natura profondamente ciclica e volatile del settore. Nonostante un ritorno alla redditività con 123,1 milioni di dollari di utile netto dopo una perdita di 124,8 milioni nello stesso periodo del 2024, il titolo ha subito un calo del 5,9% chiudendo a 16,36 dollari. La reazione del mercato tradizionale evidenzia una disconnessione fondamentale: gli investitori speravano in performance operative più solide, mentre l'azienda ha essenzialmente cavalcato l'apprezzamento del Bitcoin per mascherare margini operativi ancora sotto pressione. L'earnings per share di 0,27 dollari si è rivelato inferiore del 40% rispetto alle attese di 0,45 dollari, segnalando che la scala raggiunta dall'operazione mineraria non si è ancora tradotta in efficienza ai livelli sperati.
La dinamica dei ricavi racconta una storia ormai familiare nel mondo del mining: l'incremento del 92% anno su anno che ha portato i ricavi a 252,4 milioni di dollari deriva quasi interamente dall'aumento dell'88% del prezzo medio di Bitcoin nel periodo, non da un'espansione significativa della capacità di mining. Marathon ha estratto 2.144 BTC nel trimestre, conquistando solo il 5% in più di blocchi rispetto all'anno precedente. Il vero motore di crescita è stato l'apprezzamento delle riserve esistenti: al 30 settembre l'azienda deteneva 52.850 BTC, un tesoretto valutato circa 5,6 miliardi di dollari ai prezzi attuali, che la rende uno dei maggiori holder corporate del settore.
Questa esposizione massiccia trasforma Marathon in un proxy altamente leveraged del prezzo di Bitcoin, con tutte le implicazioni di rischio che ne conseguono. Con BTC attualmente in area 107.000 dollari dopo aver toccato picchi superiori ai 125.000 dollari a inizio ottobre, la società si trova esposta a un potenziale downside significativo in caso di correzioni di mercato. Il modello di business diventa essenzialmente una scommessa sulla direzione del prezzo dell'asset, più che un'operazione industriale con margini stabili e prevedibili.
Il CEO Frederick Thiel ha tentato di riposizionare la narrativa aziendale oltre il semplice mining di Bitcoin, presentando Marathon come una "società verticalmente integrata di energia digitale e infrastrutture". La frase chiave del management è eloquente: "Gli elettroni sono il nuovo petrolio, e l'energia sta diventando la risorsa che definisce l'economia digitale". Questa visione si traduce in un pivot strategico verso l'infrastruttura per l'intelligenza artificiale, con nuovi deployment di rack per inferenza AI che dovrebbero diversificare i flussi di ricavo.
La mossa ha una logica solida nel contesto attuale: sfruttare l'infrastruttura energetica e la capacità di gestione della potenza computazionale per servire il mercato AI in rapida espansione, riducendo la dipendenza dalle oscillazioni del prezzo di Bitcoin. Tuttavia, l'azienda non ha fornito metriche concrete sul contributo ai ricavi dell'AI, né timeline di deployment o margini attesi per questo segmento. Si tratta per ora più di una promessa che di una realtà operativa documentata, e gli investitori crypto dovranno attendere chiarimenti nelle prossime earnings call per valutare la serietà dell'iniziativa.
Il contesto macroeconomico rimane cruciale per Marathon e per l'intero settore del mining. Con l'halving di aprile 2024 che ha dimezzato la ricompensa per blocco a 3,125 BTC, le mining company possono mantenere la redditività solo attraverso due leve: un prezzo di Bitcoin stabilmente elevato o un drastico miglioramento dell'efficienza energetica e computazionale. Marathon non sembra aver fatto progressi significativi su quest'ultimo fronte, rendendo la sua performance dipendente quasi esclusivamente dal bull market. Per gli investitori orientati al settore crypto, questo profilo di rischio-rendimento richiede una particolare attenzione alla gestione del portafoglio e alla consapevolezza che i miner rappresentano essenzialmente opzioni call altamente volatili sul prezzo di Bitcoin, più che business stabili e diversificati.