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Il mercato delle previsioni basato su criptovalute sta conquistando Wall Street. Polymarket, la piattaforma di prediction market che gira su blockchain e utilizza stablecoin per le scommesse su eventi reali, ha appena ricevuto un'iniezione di capitale da 2 miliardi di dollari dalla società proprietaria del New York Stock Exchange. Con una valutazione che ha raggiunto i 9 miliardi di dollari, la startup fondata da Shayne Coplan rappresenta uno dei casi più emblematici di come la tecnologia crypto stia penetrando nella finanza tradizionale, nonostante un passato travagliato con i regolatori americani.
L'integrazione dei dati di Polymarket direttamente nel flusso informativo della Borsa di New York segna un punto di svolta per l'intero settore delle previsioni decentralizzate. Gli investitori istituzionali potranno presto utilizzare le quote generate dalla saggezza collettiva degli utenti crypto per orientare le proprie strategie di trading. Un riconoscimento significativo per un protocollo che, solo quattro anni fa, operava ai margini della legalità senza le necessarie autorizzazioni della Commodity Futures Trading Commission (CFTC).
La piattaforma consente agli utenti di scommettere criptovalute su oltre 10.000 eventi diversi, dalla politica allo sport, dall'intrattenimento ai conflitti geopolitici. A differenza dei tradizionali bookmaker centralizzati, Polymarket funziona attraverso un sistema di share che gli utenti possono comprare e vendere in qualsiasi momento prima della risoluzione dell'evento, in modo simile al trading di token su un exchange decentralizzato. Le percentuali visualizzate accanto a ogni domanda rappresentano le probabilità aggregate di tutti i partecipanti, aggiornate in tempo reale man mano che nuovo denaro entra nel mercato.
Il vero banco di prova per la credibilità di Polymarket è arrivato con le elezioni presidenziali americane del 2024. Mentre i sondaggisti tradizionali dichiaravano la corsa troppo incerta per fare previsioni, la piattaforma indicava Trump al 70% contro il 30% dell'avversario già a inizio ottobre. Il risultato finale ha dato ragione agli utenti crypto: su quella singola domanda sono stati scambiati 3,6 miliardi di dollari, generando il volume più alto mai registrato su un prediction market.
La strada verso la legittimazione non è stata lineare. Coplan, ex studente della New York University che ha abbandonato l'università al primo anno, ha lanciato Polymarket nel 2020 durante la pandemia COVID in soli tre mesi, senza chiedere l'autorizzazione regolamentare richiesta per legge. La decisione si è rivelata costosa: nel 2021 la CFTC ha avviato un'indagine che si è conclusa con una sanzione da 1,4 milioni di dollari e l'obbligo di bloccare geograficamente gli utenti statunitensi fino all'ottenimento della licenza appropriata.
Il geo-blocking si è però rivelato inefficace nella pratica. Migliaia di americani hanno continuato a utilizzare la piattaforma semplicemente mascherando la propria posizione attraverso VPN, violando tecnicamente i termini di servizio ma sfruttando la natura pseudonima tipica delle transazioni crypto. La situazione è degenerata nel 2024, quando l'FBI ha fatto irruzione nell'abitazione di Coplan sequestrando telefoni e computer, anche se senza procedere ad arresto.
Il cambio di amministrazione alla Casa Bianca ha radicalmente trasformato il panorama normativo per Polymarket. Nel luglio 2025 il governo ha archiviato tutte le indagini, e ad agosto Coplan ha compiuto una mossa strategica che difficilmente può essere definita casuale: Donald Trump Jr. è stato nominato nel consiglio consultivo della società, dopo che il suo fondo 1789 Capital aveva investito circa 10 milioni di dollari nella piattaforma. Secondo Coplan, ventisettenne fondatore della startup, la decisione non aveva nulla a che fare con la protezione dell'azienda ma rifletteva semplicemente l'atteggiamento "pro-innovation, pro-crypto e pro-Polymarket" della nuova amministrazione.
Parallelamente, Polymarket ha acquisito una piattaforma di trading completamente licenziata e conforme alle normative, aprendo la strada al rientro ufficiale degli utenti americani. Una mossa che ricorda le strategie di altre realtà crypto che hanno preferito prima consolidare la crescita in mercati meno regolamentati, per poi affrontare i mercati occidentali da posizioni di forza una volta dimostrata la validità del modello di business.
Il modello economico di Polymarket rimane tuttavia un'incognita. Nonostante la valutazione miliardaria, la società non ha ancora generato profitti. I dati delle previsioni vengono distribuiti gratuitamente e la piattaforma non applica commissioni sulle transazioni, almeno per ora. Una strategia tipica delle startup crypto nella fase di crescita, che privilegia l'acquisizione di utenti e liquidità rispetto alla monetizzazione immediata. Secondo Coplan, centinaia di migliaia di persone fanno trading attivamente sulla piattaforma mentre decine di milioni consultano le quote, ma l'obiettivo dichiarato è raggiungere un miliardo di utenti.
Dal punto di vista tecnologico, Polymarket rappresenta un caso interessante di applicazione crypto che non enfatizza eccessivamente la decentralizzazione. Pur basandosi su blockchain per l'esecuzione delle transazioni e utilizzando stablecoin come mezzo di scambio, la piattaforma mantiene elementi centralizzati nella curation delle domande e nella risoluzione degli eventi, un compromesso pragmatico tra efficienza e trustlessness che caratterizza molti progetti DeFi di seconda generazione.
L'investimento della società proprietaria del NYSE potrebbe inoltre aprire scenari inediti per l'integrazione tra mercati tradizionali e prediction market crypto. Se i dati di Polymarket diventeranno effettivamente parte dell'infrastruttura informativa utilizzata dai trader professionisti, assisteremmo a una forma ibrida di finanza in cui la saggezza delle folle crypto influenza direttamente le decisioni degli investitori istituzionali. Resta da vedere se il modello reggerà alla prova dei mercati europei, dove normative come il MiCA impongono standard più stringenti sulla protezione dei consumatori e sulla trasparenza degli asset cripto.