L'industria delle criptovalute si trova ad affrontare una delle sue fasi più turbolente degli ultimi mesi, con liquidazioni che hanno superato i 19 miliardi di dollari solo nell'ultima settimana a seguito delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. Eppure, proprio mentre Bitcoin scivola sotto importanti soglie tecniche e gli investitori si rifugiano nei tradizionali asset difensivi, Ripple Labs sta preparando quella che potrebbe diventare una delle più significative operazioni di accumulo di token mai tentate. Secondo quanto riportato da Bloomberg, la società sta coordinando una raccolta fondi da almeno un miliardo di dollari specificamente dedicata all'acquisizione di XRP, il token nativo del suo ecosistema blockchain.
Il meccanismo scelto per questa operazione è quello di una special purpose acquisition company (SPAC), con i capitali che verranno gestiti attraverso una struttura denominata digital-asset treasury (DAT). Si tratta di un modello che ricorda da vicino le strategie adottate da altri nomi noti nel panorama degli accumulatori di criptovalute quotati in borsa, come Strategy Inc. di Michael Saylor, diventata celebre per le sue massicce acquisizioni di Bitcoin, e la giapponese Metaplanet. Entrambe queste società, va notato, hanno visto le proprie azioni subire pesanti perdite nelle ultime settimane, travolte dall'ondata di avversione al rischio che ha colpito i mercati globali.
La tempistica dell'iniziativa appare quanto meno audace. Il mercato delle criptovalute sta ancora metabolizzando lo shock causato dalle tensioni commerciali globali, con gli altcoin che hanno registrato cali ancora più marcati rispetto a Bitcoin, scivolato giovedì di un ulteriore 3%. In questo contesto di fragilità generalizzata, Ripple sembra determinata a proseguire con la sua visione di lungo termine, come dimostrato anche dall'annuncio parallelo dell'acquisizione per un miliardo di dollari di GTreasury, un fornitore di software per la gestione della tesoreria aziendale.
Quest'ultima mossa strategica viene presentata dall'azienda come un ponte verso i responsabili finanziari e i tesorieri aziendali che stanno sperimentando depositi tokenizzati e stablecoin, segnalando l'intenzione di posizionarsi al centro dell'infrastruttura finanziaria tradizionale che si sta aprendo alla blockchain. La combinazione delle due operazioni suggerisce una strategia integrata per consolidare XRP non solo come asset speculativo, ma come strumento funzionale all'interno dei sistemi di pagamento istituzionali.
Dal punto di vista patrimoniale, Ripple non parte certo da zero. L'azienda controlla già direttamente circa 4,7 miliardi di token XRP, per un valore approssimativo di 11 miliardi di dollari ai prezzi attuali. A questi si aggiungono altri 35,9 miliardi di token bloccati in escrow mensili registrati sul ledger, che vengono sbloccati gradualmente nel tempo. XRP mantiene una capitalizzazione di mercato che si aggira intorno ai 138 miliardi di dollari, confermandosi come uno dei token più grandi al mondo.
La nuova struttura DAT che Ripple intende creare servirebbe proprio a gestire e ampliare questa esposizione in modo istituzionale e trasparente. Secondo i dettagli emersi, l'azienda stessa contribuirebbe con una porzione delle proprie riserve di XRP al veicolo d'investimento, sebbene i termini definitivi dell'operazione siano ancora oggetto di discussione. L'obiettivo dichiarato è quello di portare stabilità o quantomeno prevedibilità alle dinamiche dell'offerta del token, mentre XRP assume un ruolo crescente nei sistemi di pagamento e custodia istituzionali.
L'iniziativa rappresenterebbe un tentativo su scala istituzionale raramente visto finora per consolidare l'esposizione a un singolo token diverso da Bitcoin. Mentre Strategy e altri hanno dimostrato come l'accumulo sistematico di criptovalute possa diventare una strategia aziendale distintiva, applicare lo stesso modello a XRP presenta caratteristiche uniche, dato il ruolo centrale di Ripple nell'ecosistema del token e le implicazioni normative che ne derivano.
Il contesto macroeconomico aggiunge ulteriore complessità all'equazione. I futures legati all'S&P 500 continuano a segnalare sentiment difensivo, mentre la domanda di rifugio ha spinto il rendimento dei Treasury decennali ai minimi da aprile. Bitcoin ha recentemente rotto al ribasso la media mobile a 200 giorni, un indicatore tecnico seguito con attenzione dai trader come segnale di possibile debolezza prolungata. In questo scenario, l'entusiasmo per asset speculativi come le criptovalute risulta comprensibilmente contenuto.
Eppure Ripple sembra scommettere che proprio nei momenti di massima incertezza si creino le opportunità per costruire posizioni strategiche di lungo periodo. La questione rimane se il mercato, ancora scosso e in cerca di certezze, sia pronto ad accogliere con favore un'operazione di questa portata, o se la prudenza prevarrà fino a quando i fondamentali macroeconomici non offriranno segnali più rassicuranti. La risposta arriverà probabilmente nelle prossime settimane, quando i dettagli finali dell'operazione verranno resi pubblici e il mercato potrà esprimere il suo verdetto sulla convenienza del timing scelto.