Il mondo crypto osserva con particolare attenzione le mosse di Elon Musk, non solo per le sue note simpatie verso Bitcoin (BTC) e Dogecoin (DOGE), ma anche perché le sue decisioni finanziarie influenzano spesso i mercati digitali. Secondo quanto riportato da Bloomberg, SpaceX si prepara a quello che potrebbe essere uno dei più grandi debuttì in borsa della storia, con una valutazione stimata fino a 1.500 miliardi di dollari. Per la community crypto, questa notizia assume particolare rilevanza: Musk potrebbe raddoppiare il proprio patrimonio netto, che attualmente si attesta a 461 miliardi di dollari, aumentando potenzialmente la sua capacità di influenzare i mercati digitali con investimenti o dichiarazioni, come già avvenuto in passato con gli acquisti di Bitcoin da parte di Tesla.
L'operazione prevista per il prossimo anno comporterebbe una raccolta di capitali di 30 miliardi di dollari attraverso un'IPO che trasformerebbe SpaceX da società privata a player quotato sui mercati pubblici. Sebbene i fondi andrebbero direttamente all'azienda e non nelle tasche di Musk, il magnate possiede circa la metà delle azioni della compagnia spaziale. Questo gli permetterebbe di utilizzare le quote come collaterale per ottenere liquidità esentasse, una strategia che ha già applicato con successo con le sue partecipazioni in Tesla e che in passato ha parzialmente finanziato anche operazioni nel settore crypto.
Il parallelo con il mondo delle criptovalute è significativo. SpaceX ha finora operato come una sorta di "protocollo privato", raccogliendo fondi da venture capital e investitori istituzionali senza la necessità di quotarsi, similmente a come molti progetti blockchain preferiscono rimanere decentralizzati evitando l'intervento di autorità regolatorie tradizionali. Tra gli investitori attuali figurano nomi noti anche nell'ecosistema crypto: Andreessen Horowitz, uno dei più importanti fondi di venture capital nel settore blockchain, insieme ad Alphabet, Fidelity Investments, Sequoia Capital e Founders Fund. La società ha già raccolto 10 miliardi di dollari, con una domanda sempre superiore all'offerta, ricordando dinamicamente il meccanismo di scarsità tipico delle criptovalute più ambite.
L'aspetto che interessa maggiormente gli analisti crypto riguarda il flusso di cassa positivo di SpaceX, una rarità nel settore spaziale. Secondo i recenti tweet di Musk, la maggior parte dei ricavi proviene dalla costellazione di satelliti Starlink, che ha trasformato l'azienda in un importante fornitore di servizi internet. Questa infrastruttura decentralizzata di connettività globale presenta affinità concettuali con i progetti crypto che puntano sulla decentralizzazione dell'accesso a servizi digitali, sebbene SpaceX operi con un modello centralizzato tradizionale.
La quotazione pubblica presenterebbe tuttavia anche significativi svantaggi, particolarmente rilevanti per chi segue le dinamiche dei mercati digitali. Musk ha dimostrato ripetutamente di mal tollerare il controllo regolatorio, avendo in passato scontri con la Securities and Exchange Commission e criticato aspramente gli analisti finanziari, definendo recentemente alcune società di ricerca "terroristi aziendali". Questo atteggiamento risuona con la filosofia libertaria di molti membri della community crypto, che vedono nella regolamentazione tradizionale un ostacolo all'innovazione. Non a caso, nel 2018 Musk tentò di riportare Tesla nel privato, un'operazione poi abortita ma che evidenzia la sua preferenza per una maggiore autonomia decisionale.
Per il mercato delle criptovalute, l'IPO di SpaceX potrebbe avere implicazioni indirette ma significative. Un Musk ancora più ricco disporrebbe di maggiori risorse per eventuali acquisizioni o investimenti nel settore blockchain, come suggerito dalle sue passate dichiarazioni su Bitcoin e dall'integrazione di pagamenti crypto su X (ex Twitter). Inoltre, l'attenzione mediatica globale su questa operazione potrebbe generare nuovi flussi di capitali istituzionali verso asset ad alto rischio e alta crescita, categoria che include molte criptovalute di prima fascia.
Il programma Starship, il razzo di nuova generazione ancora in fase di sviluppo e protagonista di diverse esplosioni durante i test del 2025, rappresenta il principale veicolo delle ambizioni marziane di Musk. I capitali raccolti attraverso l'IPO potrebbero accelerare questo programma, sebbene la pressione degli investitori pubblici su progetti ad altissimo rischio e con ritorni economici incerti potrebbe creare tensioni simili a quelle che alcuni protocolli DeFi sperimentano quando devono bilanciare crescita aggressiva e sostenibilità economica. SpaceX non ha risposto alle richieste di commento sulla notizia riportata da Bloomberg.
Gli investitori crypto dovranno monitorare attentamente gli sviluppi di questa operazione, considerando che i movimenti patrimoniali di Musk hanno storicamente coinciso con periodi di volatilità nei mercati digitali. La capacità del magnate di utilizzare le azioni SpaceX come collaterale potrebbe liberare liquidità significativa, una parte della quale potrebbe teoricamente fluire verso asset digitali, sebbene tale scenario rimanga puramente speculativo in assenza di dichiarazioni esplicite da parte dell'interessato.