La strategia di accumulo Bitcoin di MicroStrategy, diventata Strategy (NASDAQ:MSTR), potrebbe non essere più unidirezionale come molti investitori hanno creduto finora. In una svolta significativa rispetto alla narrativa "HODL forever" che ha caratterizzato l'azienda negli ultimi anni, il CEO Phong Le ha confermato che la società è pronta a vendere BTC in determinate circostanze di mercato. La dichiarazione assume particolare rilevanza in un momento in cui il premium del titolo rispetto alle riserve crypto della società si è completamente eroso, scendendo sotto la parità e mettendo sotto pressione il modello di business che ha reso Strategy il più grande holder aziendale di Bitcoin al mondo.
Durante un'intervista al podcast "What Bitcoin Did", Le ha chiarito che la vendita di Bitcoin non è affatto un tabù per l'azienda. "Possiamo vendere Bitcoin e lo venderemmo se necessario per finanziare i pagamenti dei dividendi quando superiamo 1 volta il mNAV", ha affermato il CEO, riferendosi al multiplo del net asset value che misura quanto il mercato valuta la società rispetto al valore puro delle sue riserve cripto. La priorità assoluta resta comunque massimizzare il Bitcoin per azione, un parametro chiave che Strategy utilizza per valutare la propria performance operativa.
Il contesto di queste dichiarazioni è fondamentale per comprenderle appieno. Strategy detiene attualmente 650.000 BTC, per un controvalore di circa 56,5 miliardi di dollari, la più grande riserva aziendale di Bitcoin esistente. Tuttavia, il cosiddetto mNAV (multiple of Net Asset Value) della società è recentemente crollato a 0,99, scendendo sotto la soglia psicologica di 1. Questo significa che il mercato valuta attualmente Strategy meno del valore delle criptovalute che possiede, un paradosso che mina alla base la strategia di accumulo attraverso emissione di azioni ordinarie che ha caratterizzato gli ultimi anni.
La compressione del premium azionario rappresenta una sfida esistenziale per il modello Strategy. L'azienda ha costruito le sue enormi riserve principalmente emettendo stock per acquistare Bitcoin, una strategia fattibile solo finché le azioni venivano scambiate ben al di sopra del valore del BTC sottostante. Quando il multiplo scende sotto 1, questa meccanica si inverte: vendere Bitcoin per riacquistare azioni proprie o pagare dividendi diventa matematicamente più vantaggioso per incrementare il BTC yield, la metrica proprietaria che misura la crescita delle riserve per azione.
Le dichiarazioni di Le sono state anticipate da commenti simili del Chairman Michael Saylor il primo dicembre, in quello che rappresenta un cambio di tono sorprendente rispetto al suo mantra "never sell your Bitcoin" ripetuto ossessivamente negli ultimi anni. Saylor ha specificato che esistono narrativi short negativi basati sullo scetticismo circa la volontà o capacità dell'azienda di vendere BTC per finanziare dividendi, e che era importante dissipare questi dubbi. Il fondatore ha anche precisato che, qualora fosse necessario, Strategy dovrebbe liquidare "solo una frazione molto piccola, circa quattro decimi di un punto base" delle proprie riserve.
Il deterioramento del trade delle "treasury companies Bitcoin" riflette l'emergere di numerosi imitatori che hanno diluito l'unicità della posizione di Strategy. Aziende come Semler Scientific, MetaPlanet e altre hanno adottato strategie simili, mentre veicoli di investimento più efficienti come gli ETF spot Bitcoin hanno offerto agli investitori esposizione diretta al digital asset senza il rischio di gestione aziendale. Questa concorrenza ha eroso progressivamente il premium che gli investitori erano disposti a pagare per possedere Bitcoin indirettamente attraverso le azioni Strategy.
La posizione espressa da Le rappresenta comunque un'opzione di ultima istanza. Il CEO ha sottolineato che vendere Bitcoin rimarrebbe un extrema ratio, utilizzato solo quando strettamente necessario per preservare il BTC yield e la strategia di lungo periodo. Tuttavia, il solo fatto che questa possibilità venga pubblicamente riconosciuta segna un'evoluzione significativa nella comunicazione della società, storicamente imperniata sulla narrativa dell'accumulo perpetuo senza exit strategy.
Per il mercato crypto più ampio, le dichiarazioni sollevano interrogativi sulla sostenibilità del modello treasury company in diverse condizioni di mercato. Con il mNAV sotto parità, Strategy si trova in una posizione paradossale: può continuare ad accumulare BTC solo attraverso strumenti di debito anziché equity, un'opzione più costosa e rischiosa. L'eventuale necessità di liquidare parte delle riserve rappresenterebbe un precedente significativo, potenzialmente innescando pressione di vendita sul mercato Bitcoin e minando la fiducia nel modello di holding aziendale che Strategy ha contribuito a rendere popolare nel mondo corporate.