Il settore delle corporate crypto treasury sta attraversando una fase di trasformazione radicale, con un numero crescente di società quotate che abbandona la strategia Bitcoin-centrica per puntare su altcoin di fascia media e persino su token emergenti. Dopo un anno esplosivo che ha visto oltre 200 aziende accumulare asset digitali per una capitalizzazione complessiva di circa 150 miliardi di dollari – oltre il triplo rispetto all'anno precedente – il raffreddamento del mercato sta costringendo queste Digital Asset Treasuries (DAT) a riconsiderare il proprio approccio. La pressione sui prezzi di Bitcoin (BTC) e la saturazione del modello inaugurato da MicroStrategy hanno innescato una corsa verso nuove opportunità, con rischi crescenti per gli investitori retail che hanno già bruciato circa 17 miliardi di dollari in queste operazioni.
Il fenomeno delle DAT companies – società che utilizzano bilanci societari per accumulare criptovalute – ha dominato i titoli del 2024 sulla scia di regolamentazioni favorevoli e dell'entusiasmo istituzionale. Tuttavia, il modello originario basato esclusivamente su Bitcoin sta mostrando crepe evidenti. Secondo i dati raccolti da Reuters, almeno 15 società con treasury Bitcoin risultavano scambiate sotto il valore patrimoniale netto dei loro asset crypto alla chiusura della scorsa settimana, segnalando una perdita di fiducia da parte del mercato.
Nei giorni scorsi, diverse aziende hanno annunciato pivot strategici verso token alternativi. Greenlane ha comunicato l'acquisizione di Berachain (BERA), una layer-1 emergente focalizzata su DeFi, mentre OceanPal ha puntato su Near Protocol (NEAR), giustificando la scelta con le capacità native di intelligenza artificiale integrate nel protocollo. Anche Tharimmune ha seguito questa tendenza con l'acquisto di Canton Coin (CC), un asset a bassa capitalizzazione.
Peter Chung, responsabile della ricerca presso Presto Research, ha osservato che sebbene l'hype iniziale sulle DAT si sia raffreddato, esistono margini per una seconda ondata. L'elemento critico, tuttavia, rimane la sostenibilità del modello economico: molte di queste società sono penny stock alla ricerca disperata di narrative per giustificare valutazioni gonfiate. Il rappresentante di OceanPal intervistato da Reuters ha dichiarato che l'acquisizione di NEAR mira a "sfruttare le capacità AI integrate dell'asset", evidenziando come la narrativa tecnologica stia diventando cruciale per attrarre capitale.
Il problema fondamentale per queste treasury crypto risiede nel crollo del premium che le caratterizzava nei mesi scorsi. A inizio 2024, molte società quotate scambiavano a prezzi significativamente superiori al valore nominale dei crypto asset detenuti, con investitori che scommettevano sulla capacità di queste aziende di utilizzare debito e strumenti finanziari tradizionali per accumulare ulteriori token. Questa strategia, resa celebre da Michael Saylor con MicroStrategy (ora rinominata Strategy), ha generato un'ondata di imitatori sempre meno sofisticati.
La situazione si è ulteriormente deteriorata per le DAT focalizzate su Ethereum (ETH) e altri asset alternativi. Società come ETHZilla e Forward Industries hanno recentemente approvato programmi di buyback azionario, una mossa tipicamente adottata quando il management ritiene che le proprie azioni siano sottovalutate e necessitino di supporto artificiale. Questi interventi rivelano la fragilità strutturale di modelli di business basati esclusivamente sulla speculazione crypto.
Gli analisti del credito stanno lanciando segnali d'allarme sempre più forti. Cristiano Ventricelli, vice president e senior analyst per gli asset digitali presso Moody's Ratings, ha avvertito che l'espansione verso criptovalute "esotiche" e meno liquide aumenta esponenzialmente il profilo di rischio. "Quando le condizioni di mercato peggiorano, le società esposte a questi asset subiscono pressioni molto maggiori sul loro equity", ha dichiarato Ventricelli, sottolineando come la liquidità diventi critica durante i drawdown di mercato.
Anche Michael O'Rourke, chief market strategist di JonesTrading, si è espresso con scetticismo sul futuro delle DAT, prevedendo che la maggior parte di queste società sarà destinata a scambiare stabilmente con uno sconto rispetto al valore dei loro asset digitali. Questa prospettiva ribalta completamente la narrativa che aveva alimentato il boom iniziale, quando il premium era considerato giustificato dalla presunta expertise manageriale e dall'accesso privilegiato ai mercati crypto.
La capitalizzazione totale del mercato crypto si attesta attualmente a 3,53 trilioni di dollari, con Bitcoin che fatica a mantenere i livelli raggiunti nei mesi scorsi. Questo contesto macro sfavorevole amplifica le difficoltà delle DAT companies, che si trovano strette tra la necessità di giustificare valutazioni azionarie elevate e la realtà di treasury crypto in perdita o sottoperformanti. L'evoluzione di questo segmento nei prossimi trimestri sarà cruciale per determinare se il modello delle corporate crypto treasury rappresenti un'innovazione finanziaria sostenibile o semplicemente l'ennesima bolla speculativa destinata a sgonfiarsi con l'inevitabile rotazione del ciclo di mercato.