Il mercato delle criptovalute statunitense si trova a un bivio cruciale con la pubblicazione della bozza legislativa del Senate Agriculture Committee, destinata a ridefinire l'intero framework regolatorio del settore. Il documento, rilasciato lunedì, rappresenta un punto di svolta atteso da anni dagli operatori del comparto blockchain, ma rivela già criticità significative che potrebbero rallentarne l'approvazione. La tempistica non è casuale: l'amministrazione Trump ha elevato la regolamentazione crypto a priorità nazionale, mentre la famiglia presidenziale ha lanciato quattro diverse iniziative nel settore, creando un intreccio senza precedenti tra politica e digital asset.
La proposta legislativa, frutto della collaborazione tra il repubblicano John Boozman dell'Arkansas e il democratico Cory Booker del New Jersey, presenta ancora diverse sezioni in sospeso indicate tra parentesi quadre nel testo. Secondo quanto riportato da Politico, questi "nodi critici" evidenziano questioni irrisolte che potrebbero ritardare il percorso verso l'approvazione definitiva. L'industria crypto attendeva questo momento per ottenere finalmente quella "chiarezza regolatoria" invocata da exchange, sviluppatori e lobby del settore, stanchi dell'incertezza normativa che ha caratterizzato gli ultimi anni.
Il contesto politico aggiunge complessità alla vicenda. Trump e il suo entourage familiare hanno abbracciato apertamente il mondo blockchain dal ritorno alla presidenza, lanciando iniziative come World Liberty Financial, il token $TRUMP, American Bitcoin e Trump Media & Technology Group. Questa esposizione diretta solleva interrogativi sulla neutralità dell'approccio regolatorio, soprattutto considerando che l'amministrazione ha già smantellato parte della supervisione esistente sul comparto.
L'episodio più controverso resta la grazia presidenziale concessa a Changpeng Zhao, fondatore dell'exchange Binance (BNB). Zhao era stato condannato per riciclaggio di denaro sotto l'amministrazione Biden, con la sua piattaforma costretta a pagare oltre 4 miliardi di dollari e lui personalmente altri 50 milioni come parte dell'accordo. Il legame tra questa grazia e l'investimento di 2 miliardi di dollari effettuato da Binance in World Liberty Financial ha sollevato perplessità tra gli analisti del settore.
Durante l'intervista a "60 Minutes" della CBS, Trump ha dichiarato di non conoscere Zhao, un'affermazione che diversi osservatori considerano poco credibile dato il massiccio coinvolgimento finanziario dell'exchange nell'impresa familiare. Emerge inoltre che Zhao aveva ingaggiato lobbysti proprio per ottenere la grazia presidenziale, un dettaglio che getta un'ombra sull'indipendenza delle decisioni dell'esecutivo in materia crypto.
Per gli investitori e gli operatori del mercato europeo, questa dinamica legislativa statunitense avrà ripercussioni significative. Mentre l'Unione Europea ha già implementato il regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), gli Stati Uniti restano indietro nella definizione di un quadro normativo chiaro. L'eventuale approvazione di questa legge potrebbe creare divergenze regolatorie tra le due sponde dell'Atlantico, con implicazioni pratiche per exchange, custodian e DeFi protocol che operano su scala globale.
Il nodo centrale riguarda la classificazione dei digital asset e la ripartizione delle competenze tra SEC (Securities and Exchange Commission) e CFTC (Commodity Futures Trading Commission). L'industria crypto preme per un'allocazione più favorevole delle responsabilità regolatorie, che allenti la morsa della SEC guidata da commissari nominati da Trump. La presenza di sezioni ancora non definitive nella bozza suggerisce che proprio su questi aspetti tecnici si concentra il braccio di ferro tra le diverse anime del Congresso.
Gli stakeholder del settore blockchain monitorano con attenzione anche le disposizioni relative alla custody di asset digitali, ai requisiti di capitale per i service provider e alle regole sulle stablecoin. Questi elementi determineranno la competitività degli operatori statunitensi rispetto ai competitor asiatici ed europei. Il rischio concreto è che un framework troppo permissivo favorisca comportamenti scorretti, mentre uno eccessivamente rigido spinga innovazione e capitali verso giurisdizioni più accoglienti.
Le prossime settimane saranno decisive per sciogliere i nodi ancora presenti nella bozza legislativa. L'iter parlamentare richiederà probabilmente ulteriori negoziazioni e compromessi tra le diverse fazioni, mentre l'industria crypto continua a esercitare pressioni attraverso i propri canali di lobbying. L'esito di questo processo legislativo ridefinirà non solo il panorama regolatorio statunitense, ma influenzerà inevitabilmente anche l'approccio di altre giurisdizioni a livello globale verso la regolamentazione dei digital asset.