Il mercato crypto si prepara ad accogliere un nuovo player istituzionale di peso: Twenty One Capital, società focalizzata sull'accumulo di Bitcoin (BTC), approda al New York Stock Exchange con il ticker "XXI" il 9 dicembre, dopo la chiusura della fusione con la SPAC Cantor Equity Partners prevista per l'8 dicembre. Con un treasury di oltre 43.500 BTC, pari a circa 4 miliardi di dollari, la società guidata da Jack Mallers diventa immediatamente il terzo maggiore detentore corporate di Bitcoin quotato in borsa, posizionandosi dietro solo a giganti come MicroStrategy (MSTR) che controlla 650.000 BTC. L'operazione rappresenta un ulteriore tassello nell'evoluzione della finanza tradizionale verso l'asset class crypto, con implicazioni significative per l'adozione istituzionale.
L'approvazione degli azionisti di Cantor Equity Partners arrivata il 4 dicembre ha formalmente sdoganato quella che Twenty One Capital definisce "la prima società Bitcoin-native destinata alla quotazione pubblica". La strategia dell'entità risultante dalla fusione punta su due pilastri: l'accumulo di BTC capital-efficient e lo sviluppo di servizi nell'ecosistema Bitcoin. Una visione che combina l'esposizione diretta al sottostante con revenue stream da servizi, differenziandosi dal modello puro treasury-focused di MicroStrategy.
La governance di Twenty One Capital vede alla guida Jack Mallers, CEO di Strike, piattaforma di pagamenti Lightning Network che ha contribuito all'adozione di Bitcoin come moneta legale in El Salvador. Dietro le quinte, il peso degli azionisti di maggioranza è considerevole: Tether e Bitfinex detengono quote di controllo nella società, portando nel progetto sia capitale che expertise tecnico-operativo nel settore crypto. La partnership con Cantor Fitzgerald, storica società di investment banking con radici profonde nei mercati dei capitali, fornisce inoltre il ponte necessario verso la finanza tradizionale.
L'innovazione chiave proposta da Twenty One Capital riguarda la metrica "bitcoin-per-share", uno strumento pensato per permettere agli investitori di tracciare direttamente la propria esposizione in BTC attraverso le azioni possedute. Il sistema promette verificabilità in tempo reale tramite proof-of-reserves onchain, un meccanismo di trasparenza che attinge alle best practice della DeFi per applicarle al mondo della finanza tradizionale. Questa soluzione risponde alle crescenti richieste di accountability dopo i numerosi scandali che hanno colpito il settore, da FTX a Celsius.
La quotazione al NYSE rappresenta un momento significativo per il mercato crypto statunitense, che continua ad attirare capitale istituzionale nonostante l'incertezza regolatoria. Twenty One Capital si posiziona in un segmento sempre più affollato di società quotate con strategie Bitcoin-focused, ma la combinazione tra holdings significativi, backing di peso e focus sui servizi ecosystem potrebbe differenziare l'offerta. Il modello ricorda per certi versi quello di Coinbase (COIN), che combina esposizione al crypto market con revenue operative, ma con focus esclusivo su Bitcoin.
Per gli investitori tradizionali che cercano esposizione a Bitcoin senza dover gestire direttamente wallet e chiavi private, strumenti come Twenty One Capital offrono un'alternativa agli ETF spot recentemente approvati dalla SEC. La struttura societaria permette inoltre strategie più complesse rispetto ai semplici fondi passivi, includendo potenzialmente yield generation attraverso Lightning Network, mining o altri servizi Bitcoin-nativi. Il rischio resta elevato: la correlazione quasi totale con il prezzo di BTC espone gli azionisti alla volatilità caratteristica dell'asset class.
L'operazione necessita ancora del completamento di alcune condizioni di closing, ma con l'approvazione degli azionisti acquisita, il percorso verso il listing appare spianato. Il timing del debutto coincide con una fase di consolidamento per Bitcoin, che nelle ultime settimane ha oscillato tra gli 85.000 e i 100.000 dollari dopo il rally post-elezioni USA. Gli analisti osserveranno con attenzione come il mercato valorizzerà il premium rispetto al NAV del treasury Bitcoin, metrica che per società simili ha storicamente fluttuato significativamente in base al sentiment generale sul crypto market e alle prospettive di crescita dei business operativi.