La digitalizzazione dell'economia passa anche attraverso strumenti di investimento sempre più sofisticati che permettono al pubblico di accedere al mondo blockchain senza necessariamente possedere criptovalute. In questo contesto si inserisce la nuova iniziativa di VanEck, società di gestione patrimoniale che sta ampliando il proprio catalogo di prodotti finanziari legati all'ecosistema crypto con un nuovo exchange-traded fund. Denominato "Onchain Economy ETF" e contraddistinto dal ticker NODE, questo strumento aprirà le porte agli investitori il prossimo 14 maggio, dopo aver ricevuto l'approvazione da parte della Securities and Exchange Commission americana.
Un ponte tra finanza tradizionale e innovazione blockchain
Il nuovo ETF non investirà direttamente in criptovalute, ma si concentrerà sulle aziende quotate che stanno costruendo l'infrastruttura della blockchain economy. Matthew Sigel, responsabile degli asset digitali di VanEck, ha annunciato l'approvazione del fondo attraverso un post su X (ex Twitter), sottolineando come NODE rappresenti un'opportunità per chi desidera esporsi al settore senza detenere direttamente asset digitali.
L'ETF sarà gestito attivamente e selezionerà tra 30 e 60 società quotate da un bacino di oltre 130 aziende legate all'ecosistema blockchain. Questo approccio diversificato includerà società operanti in vari segmenti: dalle società di gestione patrimoniale ai centri dati, dagli exchange ai miners di Bitcoin, fino ai produttori di hardware specializzato.
Struttura e strategie d'investimento
NODE si distingue per alcune caratteristiche specifiche che lo rendono particolarmente interessante nel panorama degli ETF. Innanzitutto, applicherà una commissione di gestione dello 0,69%, posizionandosi in modo competitivo rispetto ad altri prodotti simili. Inoltre, potrà allocare fino al 25% del suo portafoglio in prodotti scambiati in borsa legati alle criptovalute, aumentando così la sua esposizione indiretta al settore.
Una peculiarità di questo strumento finanziario è la sua focalizzazione sulle "Digital Transformation Companies", definite nei documenti SEC come aziende che generano ricavi da tecnologie blockchain, crypto o distributed ledger. Il fondo includerà anche titoli esteri, azioni a media capitalizzazione e strumenti legati alle commodity.
Per ampliare le proprie possibilità di investimento, VanEck ha strutturato NODE in modo da poter operare attraverso una sussidiaria nelle Isole Cayman, che consentirà l'accesso indiretto a futures su commodity, swap e altri veicoli finanziari, pur rispettando le normative fiscali statunitensi. Un'accortezza importante è l'esclusione delle stablecoin e la limitazione degli investimenti nella sussidiaria al 25% degli asset totali per trimestre.
La strategia crypto di VanEck
Il lancio di NODE rappresenta solo l'ultimo tassello nella strategia di VanEck di espandere la propria offerta nel settore degli investimenti legati alle criptovalute. La società ha già all'attivo il fondo HODL, un ETF su Bitcoin spot che gestisce attualmente più di 1,2 miliardi di dollari in asset.
L'approccio di VanEck riflette la crescente istituzionalizzazione dell'ecosistema blockchain, con prodotti finanziari regolamentati che facilitano l'accesso agli investitori tradizionali. La società non si ferma qui: ha già presentato domanda per altri ETF focalizzati su criptovalute specifiche come Avalanche (AVAX) e Binance Coin (BNB), segno di una visione a lungo termine che va oltre il solo Bitcoin.
La diversificazione dei prodotti offerti da VanEck risponde a una domanda crescente da parte degli investitori di strumenti che permettano di esporsi al settore blockchain in modo regolamentato e con profili di rischio differenziati, confermando come il confine tra finanza tradizionale e innovazione digitale stia diventando sempre più sottile.