Il Vietnam si prepara a fare un passo decisivo verso la regolamentazione delle criptovalute con l'introduzione di un programma pilota statale che permetterà l'emissione e il commercio di asset digitali sotto severi controlli governativi. La risoluzione firmata dal Vice Primo Ministro Ho Duc Phoc stabilisce un quadro normativo che entrerà in vigore il 9 settembre 2025 e avrà una durata di cinque anni. Questo esperimento rappresenta un approccio cauto ma innovativo del paese asiatico verso l'adozione controllata delle tecnologie blockchain nel sistema finanziario nazionale.
Barriere d'ingresso elevate per gli operatori del mercato
Le organizzazioni interessate a gestire piattaforme di trading per criptovalute dovranno superare requisiti patrimoniali particolarmente stringenti. Il capitale minimo richiesto è fissato a 10.000 miliardi di dong vietnamiti, una cifra considerevole che testimonia l'intenzione del governo di limitare l'accesso solo ai soggetti più solidi finanziariamente. La struttura proprietaria deve rispettare parametri precisi: almeno il 65% del capitale deve essere detenuto da organizzazioni, mentre oltre il 35% deve appartenere ad almeno due istituzioni qualificate come banche commerciali, società di intermediazione mobiliare, gestori di fondi, compagnie assicurative o aziende tecnologiche.
La partecipazione straniera nelle società autorizzate non potrà superare il 49%, una limitazione che riflette la volontà di mantenere il controllo nazionale su questo settore emergente. Anche i requisiti per il personale dirigente sono rigorosi: il Direttore Generale deve possedere almeno due anni di esperienza pertinente, mentre il Chief Technology Officer deve vantare un'esperienza quinquennale nel settore.
Token garantiti da asset reali e accesso controllato
Una delle caratteristiche più significative del programma pilota riguarda la natura dei token che potranno essere emessi. Tutti i token digitali dovranno essere supportati da asset reali sottostanti, escludendo esplicitamente titoli e valute fiat come garanzia. Questo approccio mira a ridurre la speculazione e a garantire una maggiore stabilità del mercato nascente.
Gli emittenti dovranno pubblicare un prospetto informativo e la documentazione correlata almeno 15 giorni prima di qualsiasi offerta pubblica. Le offerte potranno essere rivolte agli investitori stranieri, ma il commercio tra investitori esteri dovrà avvenire esclusivamente attraverso fornitori di servizi autorizzati dal Ministero delle Finanze.
Servizi autorizzati e controlli di sicurezza
I fornitori di servizi per cripto-asset autorizzati potranno organizzare mercati di trading, offrire servizi di custodia, gestire piattaforme di emissione e condurre operazioni di trading proprietario nel rispetto delle normative stabilite. Ogni operatore dovrà implementare processi chiari per la gestione del rischio, la manipolazione di depositi e asset, i flussi di transazioni e pagamenti, oltre ai controlli antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo.
Il personale tecnico rappresenta un elemento cruciale dell'architettura di sicurezza: ogni azienda dovrà impiegare almeno 10 dipendenti in ruoli tecnologici con formazione certificata nella sicurezza delle reti e altri 10 con certificati di pratica nel settore dei titoli. I sistemi informatici dovranno soddisfare gli standard di sicurezza informatica di Livello 4 prima dell'entrata in funzione.
Controlli domestici e sanzioni
Gli investitori vietnamiti potranno aprire conti presso fornitori autorizzati per depositare, acquistare e vendere cripto-asset seguendo le procedure stabilite. Tuttavia, la normativa prevede una clausola di esclusività significativa: sei mesi dopo l'autorizzazione del primo fornitore di servizi cripto-asset, qualsiasi attività di trading domestico che aggiri le piattaforme autorizzate sarà soggetta a sanzioni amministrative o persino a procedimenti penali, a seconda della gravità della violazione.
Questo sistema di controlli interni e monitoraggio delle transazioni dovrà essere accompagnato da procedure specifiche per la gestione dei conflitti di interesse, dei reclami dei clienti e dei meccanismi di compensazione. L'approccio vietnamita si configura così come uno dei più strutturati e rigorosi tentativi di regolamentazione delle criptovalute in Asia, bilanciando l'innovazione tecnologica con la stabilità del sistema finanziario nazionale.