Il mercato crypto indiano si prepara a un momento cruciale: WazirX, uno dei pionieri del trading di criptovalute nel subcontinente, riapre i battenti venerdì 24 ottobre dopo oltre un anno di sospensione forzata. La piattaforma, che fino al 2024 era il principale exchange per volumi in India, tornerà operativa dopo un devastante hack da 230 milioni di dollari che aveva congelato tutti i prelievi e mandato offline il servizio. La vicenda rappresenta uno dei test più significativi per la fiducia degli investitori retail verso gli exchange centralizzati in un mercato già provato da pressioni fiscali e fallimenti a catena.
La ripresa delle operazioni arriva dopo l'approvazione di un piano di ristrutturazione da parte dell'Alta Corte di Singapore, che ha supervisionato il processo attraverso Zettai Pte. Ltd., la società madre di WazirX. Il piano ha ricevuto un sostegno quasi unanime dai creditori all'inizio dell'anno, segnando la fase finale di un percorso iniziato quando la violazione della sicurezza aveva paralizzato la piattaforma. Migliaia di utenti hanno atteso per mesi una road map chiara mentre l'exchange navigava procedure di insolvenza, audit forensi e piani di migrazione dei fondi.
La strategia di rilancio prevede un approccio graduale: WazirX riattiverà inizialmente solo una selezione limitata di mercati, includendo coppie crypto-to-crypto e la coppia fiat USDT/INR. Come incentivo per ricostruire la base utenti, la piattaforma ha annunciato commissioni zero al lancio attraverso una "Restart Offer". Parallelamente, partiranno le distribuzioni di token ai creditori insieme ai Recovery Token, strumenti progettati per compensare le perdite subite durante il periodo di shutdown.
Sul fronte della sicurezza, WazirX ha stretto una partnership con BitGo per implementare soluzioni di custodia istituzionale assicurate. La mossa arriva in risposta alle critiche sulla gestione degli asset che avevano caratterizzato il periodo pre-hack, quando l'exchange dominava il boom crypto indiano. L'integrazione con BitGo dovrebbe garantire standard di protezione tipici degli operatori istituzionali, un requisito ormai imprescindibile per qualsiasi CEX che voglia operare in mercati maturi.
Il contesto in cui avviene il rilancio rimane complesso. La community crypto indiana ha subito negli ultimi anni una combinazione di oneri fiscali pesanti e ripetuti fallimenti di piattaforme locali, erodendo sistematicamente la fiducia verso gli exchange nazionali. Il caso WazirX si inserisce in un pattern più ampio che ha visto utenti migrare verso alternative internazionali o soluzioni decentralizzate, alla ricerca di maggiori garanzie sulla sicurezza dei fondi.
La riapertura di venerdì rappresenterà un banco di prova significativo per verificare se gli investitori retail indiani siano disposti a dare una seconda chance a una piattaforma che, pur avendo rappresentato un pilastro del mercato locale, ha lasciato cicatrici profonde con il suo collasso. Il successo dell'operazione dipenderà non solo dalla robustezza tecnica della nuova infrastruttura, ma anche dalla capacità di WazirX di ricostruire un asset intangibile ma fondamentale: la credibilità presso una base utenti che ha imparato a proprie spese quanto sia rischioso affidarsi a custodi centralizzati senza adeguate protezioni.
Gli osservatori del settore monitoreranno attentamente i volumi di trading nelle prime settimane operative e la velocità con cui verranno processate le distribuzioni ai creditori. Questi indicatori forniranno segnali concreti sulla reale capacità di recupero dell'exchange e, più in generale, sullo stato di salute del mercato crypto indiano dopo anni turbolenti.