Il mercato delle società a tesoreria crypto sta attraversando una fase di profonda trasformazione, abbandonando la consolidata strategia Bitcoin-only per esplorare territori più rischiosi tra gli altcoin di seconda fascia. Dopo un anno straordinario che ha visto la capitalizzazione complessiva dei Digital Asset Treasuries (DAT) triplicare fino a raggiungere i 150 miliardi di dollari, il recente calo del prezzo di Bitcoin (BTC) sta spingendo questi veicoli d'investimento verso token meno liquidi e più volatili. La tendenza, documentata da Reuters, evidenzia come almeno 200 società DAT stiano rivedendo le proprie strategie allocative, con implicazioni significative per il rischio sistemico dell'intero settore. Gli investitori retail, principali acquirenti di questi veicoli, hanno già accumulato perdite stimate in 17 miliardi di dollari secondo l'analisi di 10x Research con sede a Singapore.
Tra le mosse più significative di questa rotazione di portafoglio spiccano le acquisizioni annunciate nelle ultime settimane da società come Greenlane, OceanPal e Tharimmune, che hanno rispettivamente puntato su Berachain (BERA), Near Protocol (NEAR) e Canton Coin (CC). La scelta di OceanPal è particolarmente emblematica: l'azienda ha giustificato l'acquisto di token NEAR citando le capacità integrate di intelligenza artificiale del protocollo, segnalando una tendenza verso l'allocazione tematica piuttosto che sulla base della capitalizzazione di mercato o della liquidità.
Il fenomeno rappresenta un'evoluzione radicale rispetto alla strategia inaugurata da MicroStrategy (ora Strategy), che aveva consolidato Bitcoin come asset di riserva aziendale attraverso un uso aggressivo della leva finanziaria. Peter Chung, responsabile della ricerca presso Presto Research, ha osservato che sebbene l'entusiasmo iniziale per i DAT si sia attenuato, esistono ancora margini per una ripresa del trend, a patto che vengano selezionati asset con fondamentali solidi.
La dinamica di mercato ha subito un'inversione drammatica rispetto ai primi mesi del 2024, quando molte società DAT venivano scambiate con un premio rispetto al valore effettivo delle loro partecipazioni crypto. Gli investitori credevano che queste aziende potessero sfruttare il credito per acquisire ulteriori token, creando un effetto moltiplicatore sui rendimenti. Tuttavia, con la recente debolezza del prezzo di Bitcoin e la proliferazione di imitatori della strategia MicroStrategy, il mercato ha iniziato a prezzare uno sconto piuttosto che un premio, con almeno 15 società Bitcoin treasury che scambiavano sotto il NAV (Net Asset Value) dei loro token alla fine della scorsa settimana.
Anche i veicoli focalizzati su altre criptovalute di prima fascia stanno affrontando difficoltà operative. ETHZilla e Forward Industries hanno recentemente approvato programmi di riacquisto di azioni proprie, una manovra difensiva tipicamente utilizzata per sostenere artificialmente i prezzi azionari quando la pressione di vendita diventa insostenibile. Questa strategia, comune nei mercati tradizionali durante fasi di stress, segnala come il comparto DAT stia adottando strumenti convenzionali di gestione del capitale dopo l'esaurimento della narrativa growth pura.
Gli analisti specializzati in rating del settore crypto esprimono preoccupazione crescente sui rischi connessi alla diversificazione verso altcoin illiquidi. Cristiano Ventricelli, vicepresidente e senior analyst di digital asset presso Moody's Ratings, ha avvertito che l'espansione verso criptovalute "esotiche" con profondità di mercato limitata potrebbe amplificare significativamente l'esposizione al rischio. Secondo Ventricelli, quando le condizioni di mercato deteriorano, le società che detengono questi asset affrontano pressioni esponenzialmente maggiori sul loro capitale azionario, con potenziali spirali discendenti difficili da invertire.
Michael O'Rourke, chief market strategist di JonesTrading, ha adottato una posizione ancora più cauta, prevedendo che la maggior parte delle società a tesoreria digitale finirà per scambiare strutturalmente a sconto rispetto ai propri asset crypto. Questa prospettiva ribalta completamente la tesi d'investimento originaria dei DAT, che si fondava sulla capacità di queste entità di estrarre valore aggiunto attraverso gestione attiva e accesso privilegiato ai mercati del credito.
Il contesto macroeconomico attuale, con una capitalizzazione totale del mercato crypto che si attesta sui 3,53 trilioni di dollari, offre comunque spazio di manovra per strategie diversificate. Tuttavia, la lezione emergente da questa prima fase di maturazione del settore DAT è che la replica meccanica della strategia Bitcoin treasury senza fondamentali operativi distintivi rischia di creare veicoli che distruggono piuttosto che generare valore per gli azionisti. La prossima evoluzione del comparto potrebbe vedere una consolidazione verso operatori con competenze specifiche nella valutazione on-chain e nella gestione del rischio di liquidità, mentre i penny stock opportunistici potrebbero affrontare una fase di shakeout naturale del mercato.