La fragilità del mercato delle criptovalute si è manifestata in tutta la sua evidenza nelle ultime ore, con Bitcoin che ha testato una soglia psicologica cruciale mentre gli investitori istituzionali battono in ritirata e le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina riaccendono i timori sui mercati globali. La principale criptovaluta mondiale si aggira attorno ai 110.800 dollari, registrando un calo del 3,4%, mentre Ethereum ha perso terreno ancora più rapidamente, scivolando del 4,5% sotto la soglia dei 4.000 dollari. La capitalizzazione complessiva del settore crypto ha subito una contrazione del 4,4% nelle ultime ventiquattr'ore, attestandosi a 3,85 trilioni di dollari.
L'elemento più preoccupante per gli analisti riguarda il comportamento del livello di supporto a 112.500 dollari, che corrisponde a quello che tecnicamente viene definito short-term holder realized price, ovvero il prezzo medio di acquisto degli investitori entrati sul mercato più recentemente. Maarten Regterschot, analista di CryptoQuant, ha spiegato che questo parametro rappresenta storicamente una zona di resistenza solida durante le fasi rialziste del mercato, ma la sua tenuta attuale appare sempre più incerta.
Il dato più allarmante è la frequenza con cui questo livello viene messo alla prova. "È stato testato per la quarta volta in appena un mese e mezzo, il che non rappresenta certo un segnale di forza", ha sottolineato Regterschot. Ogni volta che una soglia critica viene sottoposta a pressione ripetuta, la sua capacità di fungere da barriera si indebolisce progressivamente, e in questo caso sembra che sempre meno acquirenti siano disposti a intervenire per sostenere i prezzi.
La situazione di mercato si è ulteriormente deteriorata dopo che il Ministero del Commercio cinese ha riacceso le tensioni commerciali con dichiarazioni bellicose nei confronti degli Stati Uniti. Ilia Otychenko, analista principale presso CEX.IO, ha evidenziato come i mercati stessero mostrando timidi segnali di recupero prima che la promessa di Pechino di "combattere fino alla fine" riportasse l'attenzione sulla disputa commerciale tra le due superpotenze economiche, creando un'atmosfera di incertezza persistente che grava sugli asset più rischiosi.
Gli ETF crypto risentono ancora degli effetti della svendita innescata dai dazi
Il cambio di rotta degli investitori istituzionali rappresenta forse l'indicatore più significativo del mutato sentiment di mercato. Dopo un inizio settimana promettente, i fondi negoziati in borsa statunitensi dedicati a Bitcoin hanno registrato deflussi netti per 326,5 milioni di dollari il 13 ottobre, secondo i dati forniti da SoSoValue. Si tratta di una inversione di tendenza particolarmente marcata se si considera che solo una settimana prima, il 6 ottobre, gli afflussi verso questi strumenti avevano raggiunto il massimo annuale.
Otychenko ha avvertito che la pressione al ribasso potrebbe continuare nelle prossime sessioni. Gli ETF crypto continuano a risentire degli effetti della svendita innescata dai dazi della scorsa settimana, e ulteriori ritiri di capitali sono possibili qualora le tensioni geopolitiche dovessero mantenersi elevate. Questo scenario di crescente avversione al rischio trova conferma anche nei mercati di previsione, dove l'indicatore del sentiment di "avidità" sulla piattaforma Myriad è crollato dal 64,1% di lunedì a meno del 50% al momento della rilevazione, mentre la paura ha accelerato la sua corsa raggiungendo il 51,1%.
Sul fronte dell'analisi tecnica, Regterschot ha individuato il prossimo livello critico qualora la soglia degli 112.500 dollari dovesse cedere definitivamente. "Se questo supporto viene rotto, il prossimo obiettivo basato sul prezzo realizzato dei possessori di breve termine si trova a 103.500 dollari", ha dichiarato l'analista. Durante le precedenti fasi rialziste del 2025, Bitcoin ha trovato sostegno a circa il 10% al di sotto del costo medio di acquisto degli investitori di breve termine, e assumendo che la corsa al rialzo non sia ancora terminata, questo potrebbe rappresentare il livello verso cui la criptovaluta si sta dirigendo.
I volumi di scambio rimangono elevati, sintomo che la volatilità è destinata a persistere nel breve periodo. La cascata di liquidazioni che ha caratterizzato le ultime sedute ha portato Bitcoin pericolosamente vicino a quella soglia psicologica che separa la fiducia dal panico tra gli investitori retail, quelli che tipicamente entrano sul mercato durante le fasi euforiche e che ora si trovano a difendere le proprie posizioni. Il test ripetuto di questi livelli suggerisce che il mercato stia attraversando una fase di consolidamento, ma l'intensità e la frequenza di queste prove di resistenza sollevano dubbi sulla solidità della struttura rialzista costruita nei mesi precedenti.
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