Il mercato delle criptovalute si avvia verso la chiusura dell'anno con un mix di opportunità e incertezze che gli analisti di Coinbase Institutional hanno cercato di decifrare nel loro ultimo rapporto trimestrale. Nonostante le turbolenze registrate a inizio ottobre, l'istituzione finanziaria identifica tre motori principali che potrebbero spingere il settore verso l'alto nei mesi finali del 2025. Si tratta di dinamiche legate alla liquidità globale, all'espansione delle stablecoin e ai progressi normativi che stanno gradualmente modificando il panorama degli asset digitali.
La posizione di Coinbase Institutional resta orientata verso scenari positivi, pur con la prudenza necessaria dopo il crollo del 10 ottobre, quando un eccesso di leva finanziaria si è scontrato con mercati illiquidi. Quell'episodio ha messo in evidenza le fragilità strutturali del sistema: alcuni exchange hanno dovuto limitare le posizioni corte dei market maker attraverso meccanismi di auto-deleveraging, prosciugando ulteriormente la liquidità disponibile. La situazione si è stabilizzata nel fine settimana successivo, ma il nervosismo legato alle incertezze macroeconomiche continua a pesare sugli operatori.
Al centro dell'analisi c'è il Global M2 Money Supply Index elaborato da Coinbase, un indicatore che storicamente ha mostrato correlazioni significative con l'andamento di Bitcoin, anticipandone i movimenti di circa 110 giorni. Questo parametro, che misura l'offerta di moneta a livello mondiale, si presenta attualmente favorevole, sebbene il rapporto avverta che le condizioni potrebbero inasprirsi nella parte finale del trimestre. In parallelo, l'aspettativa di due ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve prima della fine dell'anno potrebbe innescare uno spostamento di capitali dai fondi del mercato monetario verso asset più rischiosi, incluse le criptovalute.
Il secondo pilastro identificato da Coinbase riguarda l'ecosistema delle stablecoin, che hanno raggiunto livelli di offerta e volumi di transazione senza precedenti. Questo fenomeno viene interpretato come segnale concreto che sempre più pagamenti e trasferimenti avvengono direttamente sulla blockchain, consolidando l'utilizzo pratico delle tecnologie cripto al di là della mera speculazione. Non si tratta di proclami o titoli roboanti, ma di infrastrutture operative che garantiscono continuità di utilizzo anche durante le fasi volatili.
Parallelamente, l'infrastruttura degli Exchange Traded Fund spot negli Stati Uniti per Bitcoin ed Ethereum continua a rafforzarsi, migliorando l'accesso per gli investitori istituzionali tradizionali. Secondo Coinbase, questi sviluppi rappresentano progressi strutturali che aumentano la profondità del mercato e facilitano l'allocazione di capitali da parte di soggetti che fino a poco tempo fa restavano ai margini del settore cripto.
Sul fronte degli asset specifici, Bitcoin mantiene il favore degli analisti grazie al suo ruolo di "oro digitale" in un contesto caratterizzato da persistenti dubbi sulla disciplina fiscale e monetaria dei governi. Ethereum appare altrettanto interessante: i progressi nella scalabilità hanno spostato volumi crescenti di attività sulle reti di secondo livello, riducendo sensibilmente le commissioni di transazione e migliorando il sentiment degli investitori rispetto ai primi mesi dell'anno. Un sondaggio tra investitori istituzionali incluso nel rapporto mostra che la maggioranza guarda con ottimismo a Bitcoin nei prossimi tre-sei mesi, nonostante il contesto macroeconomico resti la principale fonte di preoccupazione.
Un'attenzione particolare viene riservata alle cosiddette digital-asset treasury companies (DATs), società che accumulano Bitcoin ed Ethereum nei loro bilanci e rappresentano ormai acquirenti significativi e relativamente costanti. Queste entità detengono una quota considerevole dell'offerta circolante e costituiscono una fonte importante di domanda strutturale. Tuttavia, Coinbase riconosce che restano interrogativi sui modelli di business a lungo termine di queste aziende, specialmente dopo le recenti debolezze mostrate sui mercati azionari.
I rischi a breve termine non vengono sottovalutati nel documento. Gli analisti segnalano l'assenza di dati economici statunitensi a causa dello shutdown governativo, la possibilità che la liquidità si contragga a novembre e le incertezze legate alle DATs come motivi validi per mantenere un approccio disciplinato su dimensioni delle posizioni e orizzonti temporali. Nonostante questi caveat, il messaggio complessivo rimane chiaro: le condizioni di liquidità, i progressi normativi e l'espansione dell'utilizzo on-chain guidata da stablecoin e infrastrutture ETF più mature rappresentano fattori di sostegno credibili per la chiusura dell'anno.
La collaborazione con Glassnode per produrre il rapporto "Charting Crypto: Navigating Uncertainty" ha permesso di integrare dati on-chain che offrono segnali rialzisti per Bitcoin. Il quadro che emerge è quello di un mercato che, pur navigando in acque incerte, dispone di fondamentali più solidi rispetto al passato e di infrastrutture sempre più mature che potrebbero supportare una ripresa sostenibile nelle settimane finali del 2025.