Il mercato degli ETF su Bitcoin sta attraversando una fase di forte turbolenza, con l'iShares Bitcoin Trust (IBIT) di BlackRock che ha registrato un calo dell'11,91% negli ultimi cinque giorni, riflettendo la volatilità che sta scuotendo l'intero comparto crypto. Nonostante un rimbalzo tecnico nella seduta odierna, il fondo rimane in territorio negativo su base annua con una performance del -1,79%, segnalando come l'entusiasmo iniziale per gli ETF spot su Bitcoin stia incontrando la dura realtà di un mercato in fase di consolidamento. L'andamento del più grande ETF su Bitcoin al mondo rappresenta un termometro cruciale per valutare il sentiment degli investitori istituzionali verso l'asset class crypto, soprattutto dopo l'euforia che aveva accompagnato il lancio di questi prodotti all'inizio del 2024.
La pressione ribassista sull'IBIT è emersa chiaramente dall'analisi tecnica condotta da TipRanks, che ha assegnato al fondo un consenso "Sell" basato su 14 rating bearish, 3 neutrali e solo 5 bullish. Questa configurazione tecnica riflette le preoccupazioni crescenti degli analisti sulla sostenibilità dei livelli di prezzo attuali, con Bitcoin (BTC) che ha recentemente testato la soglia critica dei 90.000 dollari prima di recuperare parzialmente terreno.
Nella sessione odierna, l'ETF ha comunque mostrato segni di resilienza con un rialzo dell'1,75% a 53,01 dollari, trainato dal recupero di Bitcoin che ha guadagnato l'1,37% portandosi a 93.363,72 dollari. Il principale asset digitale per capitalizzazione di mercato era temporaneamente sceso sotto i 90.000 dollari, cancellando tutti i guadagni accumulati dall'inizio dell'anno, prima di una ripresa in extremis che ha evitato ulteriori perdite psicologicamente significative.
I dati sul comportamento degli investitori retail forniscono uno spaccato interessante sulle dinamiche di adozione. Secondo TipRanks, 828.391 investitori hanno mostrato attività sull'ETF nell'ultimo trimestre, registrando un sentiment positivo superiore alla media del settore. Gli investitori più attivi nel posizionarsi sul fondo sono quelli di età compresa tra i 35 e i 55 anni, suggerendo che la generazione X e i millennial più maturi stanno guidando l'esposizione retail agli ETF crypto.
Victoria Scholar, Head of Investment presso interactive investor, ha inquadrato il momento di mercato in un contesto macroeconomico più ampio: "C'è una sensazione generale di nervosismo che ha catturato il mood del mercato ultimamente e Bitcoin sembra essere nel mirino". La Scholar ha inoltre sottolineato come le indicazioni della Federal Reserve su un possibile stop ai tagli dei tassi il mese prossimo rendano gli asset rischiosi e non fruttiferi come Bitcoin meno attraenti in un ambiente di tassi di interesse elevati.
Questa dinamica evidenzia una correlazione sempre più stretta tra la politica monetaria statunitense e le performance delle criptovalute, un elemento che complica il narrative dell'oro digitale come asset decorrelato dai mercati tradizionali. L'eventuale pausa della Fed nel ciclo di allentamento monetario rappresenterebbe un ostacolo significativo per il rally crypto, considerando che asset a reddito fisso come i Treasury tornerebbero a offrire rendimenti competitivi senza il rischio volatilità associato al Bitcoin.
Per gli investitori europei, questo scenario si inserisce in un contesto normativo in evoluzione con l'implementazione del regolamento MiCA che sta ridefinendo le regole del gioco per gli operatori crypto nell'Unione Europea. La disponibilità di ETF su Bitcoin spot rimane limitata per gli investitori retail europei rispetto al mercato statunitense, amplificando l'importanza di monitorare l'andamento dei prodotti USA come proxy del sentiment istituzionale globale verso l'asset class.
Nei prossimi giorni, l'attenzione si concentrerà sulla capacità di Bitcoin di difendere la soglia dei 90.000 dollari come supporto tecnico chiave, con implicazioni dirette sulla performance dell'IBIT e degli altri ETF spot. La tenuta di questo livello potrebbe determinare se il mercato si sta consolidando prima di una nuova gamba rialzista o se invece si profila una correzione più profonda che potrebbe testare i massimi del precedente ciclo intorno agli 80.000 dollari.