Il mercato crypto attraversa una giornata di forti correzioni, con i titoli azionari legati al settore che registrano perdite pesanti su tutta la linea. Le società di mining Bitcoin (BTC) esposte alle infrastrutture di intelligenza artificiale sono state le più colpite, con ribassi fino al 15% che hanno cancellato in poche ore i guadagni accumulati nelle settimane precedenti. Il fenomeno si inserisce in un contesto di risk-off generalizzato sui mercati, con il Nasdaq in calo dell'1% e particolare pressione sui titoli tecnologici ad alto momentum, evidenziando come le crypto-stock rimangano fortemente correlate alle dinamiche del tech tradizionale.
I miner Bitcoin hanno guidato la discesa: Bitfarms (BITF), Cipher Mining (CIFR), Hut 8 (HUT) e HIVE hanno lasciato sul terreno tra il 10% e il 15% nelle prime ore di contrattazione. Ancora più marcato il crollo di Galaxy Digital (GLXY), l'investment firm specializzata in asset digitali che sta espandendo le proprie operazioni nei data center: il titolo ha perso il 15%, azzerando completamente il rally seguito alla pubblicazione dei risultati trimestrali del giorno precedente. Il CoinShares Bitcoin Mining ETF (WGMI), utilizzato come proxy per monitorare l'intero comparto minerario, ha chiuso con un ribasso del 7%.
La svendita non ha risparmiato nemmeno le piattaforme di trading e gli altri player dell'ecosistema crypto. Strategy (MSTR), la società guidata da Michael Saylor che detiene la più grande riserva corporate di Bitcoin al mondo, è scivolata del 4% sotto i 290 dollari per azione. Coinbase (COIN), Robinhood (HOOD), Bullish (BLSH) e Gemini hanno registrato perdite comprese tra il 5% e il 6%, mentre Bakkt Holdings (BKKT), protagonista di un rally superiore al 300% a inizio mese, ha ceduto un ulteriore 7,5%, portando le perdite settimanali vicino al 40%.
Il selloff nei titoli minerari segnala il raffreddamento di una narrativa che aveva sostenuto una rally plurimensile: la possibilità per i miner di monetizzare la propria infrastruttura computazionale attraverso contratti lucrativi nel settore dei data center per high-performance computing e AI. Secondo i dati di Farside, la capitalizzazione combinata delle società del comparto è crollata da oltre 95 miliardi di dollari registrati al picco della corsa speculativa sull'AI a circa 82 miliardi di dollari attuali, una contrazione di quasi il 14%.
I casi più emblematici riguardano società che avevano registrato performance stellari: Bitfarms aveva guadagnato oltre il 400% da settembre, ma ora ha restituito circa il 40% di quei guadagni, scambiando poco sopra i 4 dollari per azione. IREN (IREN), in rialzo del 400% year-to-date e del 200% da settembre, si trova ora circa il 30% sotto il suo massimo storico di 73 dollari, con quotazioni nell'area dei 52 dollari. Questo pattern suggerisce che gli investitori stiano rivalutando i multipli elevati assegnati a società che promettono di diversificare dal mining puro verso servizi cloud e AI, ma che devono ancora dimostrare la sostenibilità economica di questo modello di business.
Sul fronte delle quotazioni spot, Bitcoin si mantiene nell'area degli 108.000 dollari, in netto ribasso rispetto al picco di 114.000 dollari toccato martedì. La prima criptovaluta per capitalizzazione continua a mostrare una volatilità contenuta dopo le liquidazioni significative del weekend precedente, ma la correlazione con i mercati tech rimane elevata. Ethereum (ETH) e le altre major come Solana (SOL), XRP e Cardano (ADA) hanno mostrato movimenti limitati, riflettendo una fase di attesa del mercato in vista del prossimo meeting della Federal Reserve.
Gli analisti evidenziano come ottobre, tradizionalmente un mese bullish per le crypto, stia registrando performance deludenti, le peggiori dal 2015 per questo periodo dell'anno. La cautela degli investitori riflette l'incertezza sulle prossime mosse della politica monetaria e il timore che i recenti progressi di Google nel quantum computing possano rappresentare una minaccia futura per la sicurezza delle blockchain, un tema che ciclicamente riaffiora nel dibattito crypto. Il mercato degli stablecoin continua però a mostrare segnali di adozione crescente, con volumi di pagamento che hanno raggiunto i 19,4 miliardi di dollari nel 2025, suggerendo che l'infrastruttura crypto sta maturando anche in un contesto di mercato laterale o ribassista.