Il mercato crypto è appena uscito dal più grande evento di liquidazione della sua storia, con 19 miliardi di dollari spazzati via nel weekend del 10 ottobre, eppure Geoff Kendrick di Standard Chartered (SCBFF) rimane irremovibile: Bitcoin (BTC) toccherà i 200.000 dollari entro fine 2025. Una previsione che sfida il sentiment ribassista emerso dopo il crollo che ha portato la principale criptovaluta ai minimi di quattro mesi, oscillando vicino ai 104.000 dollari venerdì scorso. Il responsabile globale della ricerca sugli asset digitali della banca britannica vede nella carneficina di mercato non un segnale di debolezza, ma l'ennesima finestra di accumulo che storicamente precede i grandi rally di Bitcoin.
Intervenendo alla European Blockchain Convention 2025 di Barcellona, Kendrick ha tracciato uno scenario in cui anche nello scenario meno ottimistico Bitcoin potrebbe superare i 150.000 dollari entro dicembre, a patto che la Federal Reserve continui con i tagli dei tassi previsti. "Mentre la polvere si deposita dopo il massiccio evento di liquidazione, gli investitori potrebbero vederlo come un'opportunità di acquisto", ha dichiarato a Cointelegraph. Una tesi che si scontra con la volatilità amplificata dalle politiche tariffarie del presidente Donald Trump, ma che secondo l'analista non intacca i fondamentali del mercato.
Il punto di svolta potrebbe arrivare proprio dagli ETF spot su Bitcoin, che secondo Kendrick rappresentano il motore principale della prossima fase rialzista. Martedì scorso gli exchange-traded fund hanno registrato afflussi netti per 477 milioni di dollari, interrompendo una striscia negativa di quattro giorni secondo i dati di Farside Investors. "Principalmente sulla scia degli afflussi negli ETF, non c'è motivo per cui si fermino", ha spiegato Kendrick, tracciando un parallelo con l'oro che proprio in questi giorni ha raggiunto nuovi massimi storici.
La correlazione con il metallo giallo emerge come elemento strategico nell'analisi di Standard Chartered. L'oro ha recentemente toccato picchi record, spinto dalle stesse dinamiche che secondo Kendrick dovrebbero riflettersi su Bitcoin: shutdown del governo statunitense, tagli dei tassi Fed e crescente domanda di asset rifugio. La narrativa del safe-haven si sta consolidando, aprendo le porte al ritorno del capitale istituzionale che aveva temporaneamente abbandonato le posizioni dopo lo shock di mercato.
Al momento della scrittura, Bitcoin scambia intorno ai 108.000 dollari, in calo del 6% nell'ultimo mese ma sopra i minimi della scorsa settimana. Kendrick avverte che potrebbero servire diverse settimane prima di una stabilizzazione completa, ma inquadra la turbolenza attuale nel tipico pattern boom-and-retrace che caratterizza i cicli di Bitcoin. "Questo potrebbe diventare la prossima significativa opportunità di acquisto per gli investitori", ha sottolineato, richiamando i precedenti storici in cui correzioni violente hanno preceduto rally esplosivi.
La previsione più audace dell'analista guarda però oltre il 2025: Kendrick mantiene inalterato il target di 500.000 dollari per il 2028, a conclusione del secondo mandato presidenziale di Trump. Una proiezione che presuppone l'evoluzione del quadro macroeconomico e regolamentare favorevole agli asset digitali, nonostante il "rumore" generato dalle politiche tariffarie dell'amministrazione statunitense. Per il mercato europeo, dove la regolamentazione MiCA inizia a definire parametri più chiari, le previsioni bullish si inseriscono in un contesto di crescente istituzionalizzazione del settore.
L'evento di liquidazione record rappresenta un banco di prova per la resilienza del mercato crypto maturo. Con oltre 19 miliardi evaporati in poche ore, principalmente da posizioni leverage sovraesposte, la domanda è se gli investitori interpreteranno la correzione come reset salutare o inizio di un trend ribassista prolungato. La risposta degli ETF spot, che hanno già mostrato segnali di ripresa, suggerisce che il capitale istituzionale considera l'attuale livello di prezzo un'opportunità piuttosto che un allarme.