Il mercato delle criptovalute sta attraversando una fase peculiare, in cui il bitcoin si muove con una certa lentezza rispetto ai ritmi abitualmente frenetici del mese di ottobre, pur mantenendosi stabile attorno ai 111.000 dollari. Mentre oro e argento continuano a macinare record su record e i mercati azionari americani mantengono il segno positivo, la principale criptovaluta sembra rimanere in attesa di un catalizzatore che sblocchi la situazione. Gli analisti però invitano alla pazienza, interpretando questa fase di consolidamento come il preludio a un movimento significativo.
Matt Mena, analista specializzato in criptovalute presso 21Shares, sottolinea come la capacità del bitcoin di mantenere le quotazioni durante un periodo di incertezza globale dimostri la solidità della domanda strutturale. Secondo la sua analisi, gli afflussi verso i fondi ETF dedicati e le aspettative di un orientamento più accomodante della politica monetaria continuano a fornire un sostegno solido ai prezzi. Con la leva finanziaria ormai ridotta ai minimi e l'allentamento monetario sempre più vicino, Mena prevede che il bitcoin potrebbe raggiungere i 150.000 dollari entro la fine dell'anno.
Le dinamiche recenti del mercato hanno mostrato un bitcoin in flessione dell'1,2% nelle ultime 24 ore, fermandosi a 111.500 dollari. Il resto del settore crypto ha sofferto ancora di più, con ethereum e XRP in calo del 3%, mentre solana e dogecoin hanno registrato perdite intorno al 2%. Nonostante questi numeri apparentemente negativi, diversi esperti del settore vedono in questa apparente debolezza un segnale di forza nascosta.
Al Digital Asset Summit di Londra, tenutosi mercoledì scorso, Quinn Thompson, chief investment officer di Lekker Capital, ha espresso una visione decisamente ottimista rivolgendosi ai partecipanti. Thompson ha dichiarato che il bitcoin è destinato a recuperare terreno rispetto all'oro, prevedendo che questo movimento prenderà il via in tempi brevi. Secondo la sua analisi, l'imminente fase rialzista del bitcoin e delle criptovalute in generale sarà paragonabile a quella registrata nel novembre 2024 o nell'ottobre 2023, periodi caratterizzati da impennate significative.
Il fattore determinante per l'evoluzione del mercato resta la Federal Reserve e le aspettative riguardo la continuazione della sua politica di allentamento monetario. Il Beige Book pubblicato mercoledì dalla banca centrale americana, un documento che riassume le condizioni economiche nelle 12 aree regionali del sistema della Fed, ha evidenziato segnali crescenti di debolezza nel mercato del lavoro. Questi dati rafforzano le previsioni secondo cui la Fed procederà con tagli dei tassi di interesse nei due rimanenti incontri programmati per quest'anno.
Il presidente della Fed Jerome Powell, durante le sue dichiarazioni di martedì, ha evitato di fornire indicazioni precise sui tassi futuri, ma ha comunque riconosciuto una certa "fragilità" nel mercato del lavoro. Questa posizione ha ulteriormente alimentato le convinzioni dei mercati che ulteriori misure di allentamento monetario siano all'orizzonte, un elemento che storicamente ha favorito gli asset rischiosi come le criptovalute.
Guardando ai dati più recenti sui volumi di trading, settembre ha segnato un calo del 17,5% nell'attività complessiva tra mercati spot e derivati, scendendo a 8,12 trilioni di dollari. Si tratta del primo declino dopo tre mesi consecutivi di crescita, confermando un pattern stagionale che si ripete per il quarto anno consecutivo. Nonostante questo rallentamento, l'open interest totale è aumentato del 3,2% raggiungendo i 204 miliardi di dollari, con un picco storico di 230 miliardi durante il mese.
Nel segmento dei derivati sul CME, mentre il volume totale è rimasto sostanzialmente stabile a 287 miliardi di dollari, si sono registrate performance divergenti tra le diverse criptovalute. I futures su solana sono balzati del 57,1% a 13,5 miliardi di dollari, mentre quelli su XRP sono cresciuti del 7,19% a 7,84 miliardi. Al contrario, i futures su bitcoin ed ethereum sono scesi rispettivamente del 4,05% e del 17,9%, evidenziando uno spostamento dell'interesse degli investitori verso asset alternativi.
La situazione tecnica del bitcoin rimane delicata, con la criptovaluta che si muove vicino alla zona di supporto critica tra 107.000 e 110.000 dollari. Gli analisti avvertono che l'esito di questo confronto con i livelli tecnici potrebbe determinare movimenti significativi nel breve termine. Un eventuale cedimento di questa area potrebbe innescare una correzione simile a quella osservata tra marzo e aprile, mentre una tenuta rafforzerebbe le tesi rialziste degli esperti che prevedono un recupero imminente.