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Il mercato delle criptovalute sta attraversando una fase di consolidamento preoccupante, con Bitcoin (BTC) che scivolava sotto la soglia psicologica dei 90.000 dollari giovedì, testando nuovamente il supporto critico che potrebbe determinare la direzione del trend nei prossimi mesi. La principale criptovaluta per capitalizzazione ha registrato un calo del 3,4% a New York, mentre Ethereum (ETH) ha sofferto ancora di più con una perdita fino al 5,8%, segnalando una debolezza generalizzata del settore che persiste nonostante il taglio dei tassi della Federal Reserve. Questo movimento ribassista arriva in un momento cruciale, con BTC intrappolato in un range tra 95.000 e 85.000 dollari ormai da un mese, un periodo di lateralità che sta erodendo la fiducia degli investitori retail e istituzionali.
La situazione tecnica appare particolarmente delicata secondo gli analisti on-chain. Alex Kuptsikevich, chief market analyst di FxPro, ha evidenziato come una rottura sotto gli 88.000 dollari spezzerebbe il modesto uptrend formatosi dal 21 novembre, confermando la fine del rally di recupero e rafforzando il sentiment ribassista. Sean McNulty, responsabile del trading di derivati APAC per FalconX, ha identificato negli 85.000 dollari una "linea critica nella sabbia", un livello che potrebbe scatenare ulteriori liquidazioni se violato al ribasso.
Il mercato crypto sta evidenziando un chiaro decoupling rispetto agli asset tradizionali, fenomeno che sta disorientando molti trader abituati alla correlazione con i mercati azionari. Mentre l'S&P 500 guadagnava lo 0,7% mercoledì dopo la decisione della Fed di tagliare i tassi di 25 punti base, registrando il maggior rialzo in un giorno di decisione sui tassi da marzo, il settore crypto rimaneva apatico. Le azioni asiatiche hanno seguito i guadagni di Wall Street giovedì mattina, ma questa spinta macro non è riuscita a risollevare l'umore tra i trader di criptovalute, che sembrano influenzati da dinamiche interne al mercato piuttosto che da fattori esterni.
La fragilità del mercato crypto affonda le radici in un evento di liquidazione massiva avvenuto all'inizio di ottobre, che ha spazzato via circa 19 miliardi di dollari in posizioni leveraged. Questo shock ha lasciato cicatrici profonde nella struttura di mercato, con i perpetual futures su Bitcoin – che rappresentano la quota maggiore del volume di trading crypto – che mostrano ora una inclinazione pessimistica. I funding rates sono tornati negativi durante le ore asiatiche secondo i dati di CryptoQuant, segnalando che i trader ribassisti stanno pagando le controparti rialziste per mantenere posizioni short, un chiaro segnale di sentiment negativo prevalente.
Nonostante questi venti contrari, alcuni indicatori di domanda istituzionale rimangono solidi, creando un quadro tecnico contraddittorio. Gli exchange-traded funds statunitensi su Bitcoin hanno registrato mercoledì afflussi netti per 224 milioni di dollari, guidati dall'iShares Bitcoin Trust di BlackRock con 193 milioni di dollari – il dato più alto in 30 giorni. Questa ripresa degli ETF spot rappresenta un potenziale catalizzatore rialzista che però finora non è riuscito a invertire il momentum negativo.
Ancora più significativo è stato l'acquisto da parte di Strategy Inc., la società guidata da Michael Saylor che ha fatto della tesoreria in Bitcoin la propria strategia core. La compagnia ha acquisito 10.624 token per un valore di 962,7 milioni di dollari tra il 1 e il 7 dicembre, marcando il suo più grande acquisto da luglio. Tuttavia, come ha sottolineato McNulty di FalconX, nemmeno questo massiccio acquisto dal più grande detentore corporate di Bitcoin è riuscito a mantenere il prezzo sopra i 94.000 dollari, confermando che la domanda viene sopraffatta dalla vendita strutturale.
Questo fenomeno solleva interrogativi sulla sostenibilità del trend rialzista di lungo termine. Se nemmeno acquisti nell'ordine del miliardo di dollari riescono a stabilizzare i prezzi, significa che esiste una pressione di vendita significativa proveniente probabilmente da miner, whale di lungo corso o investitori early-stage che stanno redistribuendo le loro posizioni. La mancanza di follow-through dopo annunci positivi rappresenta un segnale di allarme per il mercato, suggerendo che potrebbe essere necessario un ulteriore consolidamento prima di tentare nuovi massimi.
Per gli investitori crypto italiani ed europei, questo contesto si inserisce in un panorama regolamentare in evoluzione con l'implementazione del MiCA (Markets in Crypto-Assets), che potrebbe influenzare i flussi di capitale nei prossimi trimestri. La volatilità attuale e il range-bound trading potrebbero persistere fino a quando non emergeranno catalizzatori più forti – che si tratti di chiarezza normativa negli Stati Uniti con la nuova amministrazione, o di sviluppi tecnologici significativi come gli upgrade di Ethereum. Nel frattempo, la gestione del rischio rimane fondamentale in un mercato che sta dimostrando di poter rimanere irrazionale più a lungo di quanto molti trader possano rimanere solventi.