La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha appena compiuto una manovra strategica che potrebbe ridefinire l'approccio americano alle valute digitali e alle criptovalute. Con un voto che ha unificato due proposte legislative precedentemente separate - il CLARITY Act e la legge Anti-CBDC - i parlamentari americani hanno scelto di concentrare in un unico pacchetto normativo sia la regolamentazione del mercato crypto che l'opposizione a una valuta digitale governativa. Questa decisione rappresenta un cambio di rotta rispetto alla strategia adottata solo pochi mesi fa, quando la Camera aveva preferito inserire le disposizioni anti-CBDC nel disegno di legge sulla spesa per la difesa.
Il dietrofront di settembre che sorprende gli osservatori
Il tempismo di questa mossa ha colto di sorpresa molti analisti del settore. Come ha sottolineato la giornalista economica Eleanor Terrett, si tratta di un vero e proprio retromarcia procedurale: a luglio la Camera aveva deliberatamente tenuto separate le due normative, ora invece le ha riaccorpate prima di inviarle al Senato. Questa inversione di rotta suggerisce una strategia più coordinata per affrontare contemporaneamente due questioni cruciali: fornire maggiore chiarezza al settore delle criptovalute e bloccare definitivamente lo sviluppo di una valuta digitale della banca centrale americana.
I portavoce della Commissione Servizi Finanziari della Camera, guidata dal presidente French Hill, hanno minimizzato la portata politica di questa decisione. Secondo le loro dichiarazioni, si tratterebbe principalmente di un aggiustamento procedurale finalizzato a facilitare l'approvazione parlamentare, piuttosto che di un cambiamento sostanziale nella linea politica dell'amministrazione.
Bipartisan support per un futuro senza CBDC governative
L'unificazione delle due proposte legislative riflette un consenso bipartisan sorprendentemente ampio contro le valute digitali controllate dal governo federale. Sia democratici che repubblicani hanno espresso preoccupazioni sui potenziali rischi che una CBDC americana potrebbe comportare per la privacy dei cittadini e l'autonomia del sistema finanziario privato. Questo allineamento politico rappresenta un fenomeno raro in un Congresso spesso diviso su questioni economiche e tecnologiche.
Al Senato, i lavori preparatori sono già in corso sotto la guida del presidente della Commissione Bancaria Tim Scott e della senatrice Cynthia Lummis. Entrambi hanno dimostrato un approccio collaborativo con i colleghi della Camera, concentrandosi sulla creazione di un testo finale che possa ottenere l'approvazione definitiva e la firma presidenziale. La convergenza tra le due camere del Congresso indica una volontà politica concreta di affrontare l'incertezza normativa che da anni caratterizza il settore delle criptovalute negli Stati Uniti.
Verso una regolamentazione unificata del mercato digitale
Il CLARITY Act si propone di fornire linee guida più precise per l'industria degli asset digitali, un settore che ha operato in un limbo normativo per diversi anni. L'aggiunta delle disposizioni anti-CBDC al pacchetto legislativo invia un messaggio chiaro: il Congresso americano intende mantenere il controllo democratico sulla politica monetaria, evitando la creazione di strumenti che potrebbero concentrare eccessivo potere nelle mani dell'esecutivo.
L'esito finale di questo processo legislativo dipenderà ora dalle deliberazioni del Senato e dalla capacità di trovare un equilibrio tra le esigenze di innovazione del settore privato e le preoccupazioni di sicurezza nazionale. La decisione della Camera di unificare le due proposte potrebbe accelerare i tempi di approvazione, ma introduce anche nuove variabili politiche che potrebbero complicare il percorso verso l'approvazione finale. Il futuro della regolamentazione crypto americana si giocherà nei prossimi mesi, con implicazioni che andranno ben oltre i confini nazionali.