La Banca Popolare Cinese ha inaugurato giovedì a Shanghai un centro operativo internazionale per lo yuan digitale, segnando una svolta significativa nella strategia di espansione globale della valuta digitale di stato cinese. L'iniziativa rappresenta un passo audace per posizionare l'e-CNY come alternativa credibile nei pagamenti transfrontalieri internazionali, in un momento in cui Pechino cerca di ridurre la dipendenza dal sistema finanziario tradizionale dominato dal dollaro americano. Il vice governatore della banca centrale cinese, Lu Lei, ha descritto questa mossa come parte di una "inevitabilità storica" nell'innovazione dei pagamenti.
L'ambizione di un sistema più inclusivo
Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, l'obiettivo dichiarato è quello di creare un sistema di pagamenti transfrontalieri più efficiente, inclusivo e aperto a livello globale. Il centro di Shanghai dovrebbe fungere da catalizzatore per migliorare l'efficienza degli insediamenti finanziari e costituire le fondamenta per un framework più ampio di integrazione dello yuan digitale nei mercati internazionali.
La scelta di Shanghai come sede del centro operativo non è casuale: la metropoli finanziaria rappresenta già il cuore pulsante dell'economia cinese e il ponte naturale verso i mercati globali. L'iniziativa si inserisce in una strategia più ampia volta a rafforzare l'influenza monetaria della Cina oltre i propri confini nazionali.
Freno alle tokenizzazioni mentre accelera il digitale di stato
Parallelamente a questa accelerazione sulle valute digitali di banca centrale, la Cina ha però tirato il freno su altri fronti dell'innovazione finanziaria digitale. All'inizio di questa settimana, l'autorità di regolamentazione dei titoli cinese ha infatti avvertito alcune società di intermediazione di sospendere le attività di tokenizzazione di asset del mondo reale (RWA) a Hong Kong.
Questa apparente contraddizione rivela in realtà una strategia coerente: Pechino vuole mantenere il controllo totale sull'innovazione finanziaria digitale, promuovendo attivamente le soluzioni di cui detiene la governance mentre limita quelle che potrebbero sfuggire al suo controllo diretto.
Sfide internazionali per l'e-CNY
Il successo dell'iniziativa dipenderà dalla capacità della Cina di convincere partner commerciali e istituzioni finanziarie internazionali ad adottare questo nuovo sistema. La diffidenza geopolitica verso le tecnologie cinesi, particolarmente sentita in Europa e Stati Uniti, potrebbe rappresentare un ostacolo significativo all'adozione globale dello yuan digitale.
Nel frattempo, il settore delle criptovalute continua a navigare in acque agitate dal punto di vista regolamentare. Un esempio recente riguarda KuCoin, che deve affrontare un'azione legale da 14 milioni di dollari in Canada per presunte violazioni relative alla registrazione e ai controlli antiriciclaggio. L'exchange ha fatto ricorso contro le sanzioni imposte dal Financial Transactions and Reports Analysis Centre del Canada, che lo accusava di non aver segnalato adeguatamente transazioni potenzialmente collegate a riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo.
L'inaugurazione del centro operativo di Shanghai rappresenta dunque un momento cruciale per l'economia digitale globale, con la Cina che si posiziona come attore principale nell'evoluzione dei sistemi di pagamento internazionali, pur mantenendo un controllo ferreo sui propri confini finanziari digitali.