Dal "no" categorico all'esplorazione attiva
La trasformazione della posizione di Coinbase appare ancora più sorprendente se si considerano le dichiarazioni precedenti del CEO Brian Armstrong. Alla fine del 2023, il numero uno dell'exchange aveva escluso categoricamente la possibilità di creare un token per Base, dichiarando a Decrypt che l'azienda "non stava pianificando di realizzare alcun token" per la sua rete. All'epoca, Armstrong si era detto "molto soddisfatto" della crescita registrata da Base nei primi mesi di attività.
Tuttavia, già allora emergevano segnali contrastanti all'interno dell'organizzazione. Paul Grewal, Chief Legal Officer di Coinbase, aveva mantenuto una posizione più possibilista, suggerendo che "un token potrebbe essere fattibile in futuro" e precisando che non si trattava di "qualcosa che avevamo escluso completamente".
L'annuncio che cambia tutto
Durante la presentazione in livestream di lunedì a Stowe, nel Vermont, Jesse Pollak, responsabile di Base per Coinbase, ha confermato che i piani per un potenziale token sono ora in fase di sviluppo. "Base sta iniziando a esplorare un token di rete", ha comunicato successivamente l'account ufficiale della piattaforma su X, precisando che si tratta delle "fasi iniziali di esplorazione" senza specifiche definitive su tempistiche, design o governance.
L'account ufficiale di Coinbase ha ribadito il concetto, spiegando che l'azienda sta "esplorando come un token di rete potrebbe aiutarci ad accelerare la nostra missione comune", pur non avendo ancora "piani definitivi".
Il fattore Trump nelle strategie crypto
Luke Youngblood, fondatore dell'applicazione di prestito decentralizzato Moonwell ed ex dipendente di Coinbase, ha espresso sorpresa per questa svolta strategica. Presente all'evento di Stowe - dove ha descritto "l'alba più bella che avesse mai visto" - Youngblood ha ricordato come il team legale di Coinbase fosse "particolarmente conservativo" durante il suo periodo di lavoro sui prodotti di staking dell'azienda.
Secondo l'imprenditore, il cambio di amministrazione negli Stati Uniti rappresenta il fattore chiave di questa trasformazione. "Penso che tutto sia cambiato con il cambio di amministrazione", ha dichiarato riferendosi al regime crypto-friendly del presidente Donald Trump. "Non avrei mai pensato che avrebbero permesso a Jesse di lanciare un token, semplicemente perché c'erano troppi rischi normativi".
Una rete che funziona già senza token
Dal punto di vista tecnico, Base non necessita di un token nativo per operare. A differenza di alcune reti di secondo livello di Ethereum che richiedono agli utenti di pagare le transazioni con token nativi specifici, Base utilizza direttamente Ethereum, replicando il protocollo sottostante da cui eredita la sicurezza. Questa caratteristica rende la potenziale introduzione di un token più una scelta strategica che una necessità funzionale.
La decisione di esplorare questa possibilità riflette probabilmente la volontà di Coinbase di diversificare ulteriormente le proprie fonti di revenue e di rafforzare l'ecosistema Base attraverso meccanismi di tokenomics che potrebbero incentivare maggiormente sviluppatori e utenti.