Il mondo della gestione patrimoniale digitale si prepara a un cambio di paradigma con l'annuncio di CoinShares, il più grande gestore di asset digitali europeo, che ha svelato i suoi piani per sbarcare a Wall Street attraverso una complessa operazione da 1,2 miliardi di dollari. La mossa rappresenta molto più di un semplice cambio di sede, configurandosi come una strategia ambiziosa per conquistare la leadership globale nel settore in forte espansione delle criptovalute istituzionali. Con circa 10 miliardi di dollari in gestione, l'azienda si prepara ad abbandonare Stoccolma per abbracciare il mercato americano, sfruttando le crescenti opportunità offerte dal panorama normativo statunitense.
La strategia di conquista del mercato americano
L'operazione prevede una fusione con Vine Hill Capital, una SPAC quotata al Nasdaq che fungerà da veicolo per l'ingresso nel mercato statunitense. Jean-Marie Mognetti, amministratore delegato di CoinShares, ha descritto questa transazione come qualcosa che va "ben oltre un cambio di sede", sottolineando come gli Stati Uniti rappresentino il cuore dell'innovazione negli asset digitali. Il mercato americano offre infatti una combinazione unica di domanda istituzionale crescente e un quadro normativo in via di chiarimento, elementi che creano un terreno fertile per l'espansione dell'azienda europea.
La scelta del timing non è casuale: CoinShares approfitta di una serie di sviluppi normativi favorevoli, incluso il ridimensionamento delle politiche restrittive della SEC e la stesura di nuove legislazioni volte a creare una struttura di mercato più chiara per il settore crypto. Questi cambiamenti stanno aprendo nuove opportunità per le aziende specializzate nella gestione di asset digitali.
Numeri da record e margini invidiabili
Le performance finanziarie di CoinShares giustificano pienamente le sue ambizioni globali. L'azienda vanta margini operativi da leader di settore, con un EBITDA rettificato del 76% nella prima metà del 2025, costruiti su un modello di business diversificato basato su ricavi ricorrenti da commissioni, integrati da attività di trading. Negli ultimi due anni, gli asset in gestione sono triplicati, alimentati da forti afflussi di capitale e dalla rapida espansione della gamma di prodotti, cresciuta da appena quattro offerte nel 2021 a 32 distribuite su diverse piattaforme.
Attualmente, CoinShares occupa la quarta posizione mondiale tra i gestori di prodotti negoziati in borsa (ETP) di asset digitali, dietro ai colossi BlackRock, Grayscale e Fidelity. Tuttavia, mantiene una posizione dominante in Europa con una quota di mercato del 34%, un punto di forza che intende sfruttare per conquistare quote significative anche oltreoceano.
Un accordo strategico sottovalutato
L'operazione da 1,2 miliardi di dollari include un investimento istituzionale di ancoraggio da 50 milioni di dollari ed è stata prezzata con uno sconto rispetto alle valutazioni dei competitor. Entrambi i consigli di amministrazione hanno già approvato la fusione, che dovrebbe concludersi nel quarto trimestre del 2025, in attesa dell'approvazione degli azionisti e delle autorità di regolamentazione. Una volta completata, l'entità combinata sarà quotata sotto il nome di Odysseus Holdings Limited.
Con la sua comprovata strategia europea, CoinShares mira ora a catturare gli investitori statunitensi introducendo una gamma più ampia di prodotti di asset digitali, inclusi asset reali tokenizzati. Il successo di questo debutto al Nasdaq potrebbe non solo rafforzare la posizione dell'azienda nel più grande mercato mondiale della gestione patrimoniale, ma anche stabilire un precedente per come le aziende crypto europee possano espandersi a livello globale, ridefinendo i confini geografici del settore finanziario digitale.