Un'operazione delle forze dell'ordine sudcoreane ha portato alla luce uno dei più grandi schemi fraudolenti mai scoperti nel settore delle criptovalute del paese asiatico. Le autorità hanno smantellato un'organizzazione criminale che per sei anni ha operato exchange illegali, accumulando profitti per oltre 25,7 miliardi di won (circa 18,92 milioni di dollari) attraverso commissioni fraudolente. Il blitz ha permesso di sequestrare beni per un valore totale di 12,4 miliardi di won, inclusi 3,2 milioni di dollari in Ethereum che i criminali tentavano di riciclare.
Il meccanismo della truffa
L'indagine condotta dalla polizia di Seul ha rivelato come il gruppo criminale abbia ingannato migliaia di investitori utilizzando una piattaforma chiamata Nettel Pay. Gli operatori raccoglievano denaro dai clienti promettendo servizi di cambio valuta digitale, ma in realtà gestivano le transazioni manualmente attraverso exchange non autorizzati. Questo sistema ha permesso loro di aggirare completamente le normative finanziarie sudcoreane per oltre sei anni.
Il volume complessivo delle transazioni fraudolente ha raggiunto la cifra astronomica di 943,4 miliardi di won, equivalenti a circa 694,5 milioni di dollari. Due società di exchange e tre operatori sono stati arrestati con l'accusa di aver violato sia la Legge sulle Transazioni in Valuta Estera che quella sulle Transazioni Finanziarie Elettroniche.
Ethereum e tentativi di riciclaggio
Durante le perquisizioni, gli investigatori hanno scoperto che i criminali custodivano ingenti quantità di criptovalute in wallet digitali, principalmente Ethereum per un valore di 3,2 milioni di dollari. I sospetti stavano tentando di nascondere questi fondi alle autorità attraverso sofisticate tecniche di riciclaggio, trasferendo le valute digitali su piattaforme internazionali.
L'operazione di recupero degli asset ha richiesto un lavoro meticoloso di tracciamento dei conti e delle valute virtuali. Come dichiarato dalla polizia nel comunicato ufficiale, "attraverso il monitoraggio di conti e asset virtuali, oltre a perquisizioni e sequestri, abbiamo recuperato e preservato circa 12,4 miliardi di won in beni intestati a terzi da parte degli operatori e delle società di cambio valuta".
Connessioni con il gioco d'azzardo illegale
Un aspetto particolarmente inquietante emerso dalle indagini riguarda la destinazione finale dei fondi sottratti. La procura ha confermato che gran parte del denaro ricevuto dalle vittime della frode, una volta convertito tramite Nettel Pay, veniva utilizzato su siti di gioco d'azzardo esteri. Questa scoperta ha ampliato significativamente il perimetro dell'inchiesta, rivelando collegamenti tra il mondo delle criptovalute illegali e quello del gambling online.
L'operazione si inserisce in una più ampia strategia delle autorità sudcoreane per contrastare i crimini legati agli asset digitali. Lo scorso febbraio, i procuratori del paese hanno istituito un'unità investigativa specializzata che riunisce magistrati e regolatori finanziari della Financial Services Commission e del Financial Supervisory Service, dimostrando l'impegno crescente nella lotta contro questi crimini tecnologicamente sofisticati.
Un precedente significativo
Il caso rappresenta uno dei più importanti successi delle forze dell'ordine sudcoreane nella lotta ai crimini finanziari digitali. La capacità di tracciare e recuperare asset per oltre 4,4 miliardi di won in criptovalute dimostra l'evoluzione delle tecniche investigative nel settore delle valute digitali. L'operazione segna un punto di svolta nella regolamentazione del mercato crypto sudcoreano, sempre più sotto la lente delle autorità per prevenire frodi e proteggere gli investitori.