Le criptovalute hanno inaugurato la settimana con un crollo generalizzato che ha colpito tutti i principali token digitali, causando liquidazioni per un valore complessivo di 1,5 miliardi di dollari. Il fenomeno ha coinvolto oltre 407.000 trader che hanno visto le proprie posizioni chiuse forzatamente nel giro di 24 ore, rappresentando la più massiccia ondata di liquidazioni registrata dal 27 marzo scorso. Questo evento dimostra quanto volatile rimanga ancora il mercato delle valute digitali, nonostante i recenti sviluppi favorevoli legati alle politiche della nuova amministrazione Trump.
Il crollo dei giganti: Bitcoin ed Ethereum sotto pressione
Bitcoin ha registrato un calo del 3% toccando quota 111.000 dollari prima di recuperare parzialmente e risalire sopra i 113.000 dollari. La regina delle criptovalute, pur mantenendo una performance annuale del 21%, ha mostrato segni di cedimento dopo settimane di crescita sostenuta. Ethereum ha subito perdite ancora più consistenti, precipitando del 9% fino a 4.000 dollari per poi stabilizzarsi intorno ai 4.200 dollari, comunque in territorio negativo del 6% rispetto alla giornata precedente.
Il tonfo ha coinvolto anche altre criptovalute di primo piano: Worldcoin, FLOKI e Dogecoin hanno tutti registrato perdite superiori al 9%, classificandosi tra i maggiori perdenti della giornata secondo i dati di CoinMarketCap. Anche XRP e Solana non sono sfuggite al sell-off, cedendo rispettivamente il 4% e il 7%.
Le cause dietro la tempesta perfetta
Secondo l'analista di mercato Linh Tran di XS.com, le posizioni long nel mercato crypto apparivano "sovraffollate" nelle ore precedenti l'ondata di liquidazioni. Questa concentrazione eccessiva di scommesse al rialzo ha creato le condizioni per una correzione violenta quando i prezzi hanno iniziato a scendere. Tran interpreta questo evento come "un processo salutare che riduce il rischio di forti compressioni delle posizioni long e fornisce una base più solida per un trend sostenibile".
L'esperto sottolinea come Bitcoin sembri essere entrato in una "fase di correzione" necessaria per assorbire le pressioni derivanti dalle prese di profitto e ridurre la leva finanziaria a breve termine. Questa pausa tecnica, secondo l'analisi, potrebbe gettare le basi per una base di prezzo più stabile nel medio periodo.
Prospettive tra incertezza e ottimismo di fondo
David Morrison, analista senior di Trade Nation, evidenzia come l'entità dei ribassi abbia compromesso il sentiment degli investitori. Il futuro immediato dipenderà dalla capacità di questi mercati di rimbalzare rapidamente oppure di testare livelli di supporto ancora più significativi verso il basso. La volatilità registrata lunedì rappresenta un banco di prova importante per la resilienza del settore crypto.
Nonostante il brusco calo, il quadro generale per le criptovalute nel 2025 rimane positivo. Bitcoin mantiene un guadagno del 21% dall'inizio dell'anno, mentre Ethereum registra performance ancora migliori con un +26%. Questi risultati riflettono l'ottimismo generato dalle aspettative di tagli dei tassi d'interesse, dalle prospettive di una regolamentazione più flessibile e dalle politiche favorevole alle crypto promosse dall'amministrazione Trump.
Il mercato delle criptovalute si conferma dunque un ambiente dove periodi di euforia si alternano rapidamente a fasi di correzione, richiedendo agli investitori una gestione del rischio particolarmente attenta e la capacità di navigare attraverso oscillazioni di prezzo che possono raggiungere dimensioni considerevoli in tempi molto ristretti.