Il panorama degli investimenti internazionali degli investitori retail sudcoreani sta attraversando una trasformazione significativa, con un allontanamento dalle tradizionali big tech americane verso un settore emergente che promette rendimenti elevati ma comporta rischi altrettanto considerevoli. Questa migrazione di capitali riflette non solo le dinamiche di mercato globali, ma anche l'evoluzione del quadro normativo che sta plasmando il futuro delle criptovalute e degli asset digitali. I dati più recenti mostrano come gli investitori individuali della Corea del Sud abbiano drasticamente riorganizzato i loro portafogli esteri, privilegiando le opportunità legate al mondo crypto rispetto ai colossi tecnologici statunitensi che fino a pochi mesi fa dominavano le loro preferenze.
Il crollo degli investimenti nelle big tech americane
Le statistiche del Korean Center for International Finance dipingono un quadro eloquente di questo cambio di rotta. Gli acquisti netti delle prime sette società tecnologiche statunitensi hanno subito un crollo del 74%, passando da una media mensile di 1,68 miliardi di dollari tra gennaio e aprile a soli 440 milioni di maggio, per poi precipitare ulteriormente a 260 milioni a luglio. Questo declino rappresenta una delle inversioni più marcate nella storia recente degli investimenti retail sudcoreani all'estero.
Il fenomeno si inquadra in un contesto più ampio di rafforzamento del won sudcoreano e di migliori performance del mercato azionario domestico rispetto a quelli internazionali. A maggio e giugno, gli investitori sudcoreani sono diventati venditori netti di azioni estere, prima di tornare agli acquisti a luglio con 499 milioni di dollari di nuovi investimenti, una cifra comunque modesta rispetto ai 3,8 miliardi di media mensile dei primi quattro mesi dell'anno.
L'ascesa delle criptovalute negli investimenti retail
Parallelamente al declino delle big tech, si è assistito a un'impennata degli investimenti in titoli legati alle criptovalute. La percentuale di questi asset tra i primi 50 titoli più acquistati dagli investitori retail è schizzata dall'8,5% di gennaio al 36,5% di giugno, stabilizzandosi al 31,4% a luglio. Questa crescita testimonia l'appetito crescente per opportunità ad alto rischio e alto rendimento nel settore crypto.
Un caso emblematico è rappresentato da BitMine Immersion Technologies, che ha catalizzato l'attenzione degli investitori sudcoreani con 259 milioni di dollari di investimenti solo nel mese di luglio. L'azienda, specializzata nell'accumulo di Bitcoin ed Ethereum per investimenti a lungo termine, è riuscita a costruire il più grande tesoro di ETH al mondo, con oltre 1,15 milioni di token per un valore di 4,96 miliardi di dollari ai prezzi attuali.
La spinta normativa delle stablecoin
Il vero catalizzatore di questa trasformazione è stata l'approvazione del GENIUS Act negli Stati Uniti, firmato dal presidente Trump il mese scorso. Questa legislazione pionieristica ha stabilito un quadro normativo per le stablecoin, fornendo la chiarezza regolamentare che il settore attendeva da tempo e alimentando l'ottimismo degli investitori verso i titoli collegati a questi asset digitali.
La Corea del Sud non è rimasta a guardare questa evoluzione normativa. A giugno, un membro del Partito Democratico Coreano ha proposto una legislazione comprensiva per stabilire un framework regolamentare più strutturato per gli asset crypto, includendo un sistema di licenze per gli emittenti di stablecoin. Questa iniziativa ha ricevuto ulteriore impulso a luglio, quando i partiti di maggioranza e opposizione hanno presentato progetti di legge rivali per regolamentare gli asset digitali ancorati al won coreano.
Il settore bancario si prepara alla rivoluzione
Le istituzioni finanziarie sudcoreane stanno intensificando i preparativi per l'imminente legislazione, studiando diversi scenari di legalizzazione mentre rimane aperta la questione se anche entità non bancarie potranno diventare emittenti di stablecoin. I banchieri stanno esplorando modelli di business innovativi, inclusa la possibilità di costituire joint venture per l'emissione collettiva di stablecoin, e hanno già avviato contatti con varie aziende non bancarie per prepararsi alla legalizzazione degli asset digitali ancorati al KRW.
Questa trasformazione del panorama degli investimenti retail sudcoreani riflette una tendenza globale verso la diversificazione nei settori emergenti ad alto potenziale. Mentre l'Ethereum continua a consolidare la sua posizione attorno ai 4.275 dollari, gli investitori sembrano sempre più convinti che il futuro degli investimenti passi attraverso l'innovazione tecnologica del settore crypto piuttosto che attraverso le consolidate big tech americane.