Un capitolo controverso nella vita di Jesse Powell, co-fondatore della piattaforma di criptovalute Kraken, si è finalmente chiuso con l'archiviazione delle accuse penali da parte del Dipartimento di Giustizia americano. L'inchiesta, avviata nel 2023, aveva scosso il mondo delle criptovalute non tanto per questioni legate agli asset digitali, quanto per una disputa interna che aveva portato le autorità federali fino alla porta di casa dell'imprenditore. La vicenda rappresenta un caso emblematico di come i conflitti di governance possano trasformarsi in battaglie legali dalle conseguenze devastanti.
La disputa che ha scatenato tutto
Al centro dell'indagine non c'erano transazioni in Bitcoin o altre criptovalute, ma una controversia molto più prosaica riguardante il Verge Center for the Arts, un'organizzazione no-profit fondata dallo stesso Powell. L'accusa principale sosteneva che l'imprenditore avesse violato illegalmente gli account dell'organizzazione e bloccato l'accesso alle email durante una disputa sul controllo dell'ente. Secondo Powell, tuttavia, la realtà era ben diversa: membri del consiglio di amministrazione avevano orchestrato una manovra per rimuoverlo illegalmente dalla sua posizione.
L'escalation del conflitto ha raggiunto il suo apice quando l'FBI ha fatto irruzione nella residenza di Los Angeles dell'ex CEO, sequestrando decine di dispositivi elettronici. L'operazione ha attirato un'attenzione mediatica sproporzionata, alimentata sia dalla notorietà di Powell nel settore crypto sia dal clima di stretta normativa che ha caratterizzato l'amministrazione Biden nei confronti delle criptovalute.
Il epilogo e le conseguenze
I documenti giudiziari depositati di recente confermano che i procuratori hanno informato il team legale di Powell già ad aprile della decisione di non procedere con le accuse. Insieme alla comunicazione, sono stati restituiti tutti i dispositivi sequestrati, che secondo l'imprenditore contengono prove a sostegno della sua versione dei fatti. Powell, che ha lasciato la carica di CEO di Kraken nel 2022 pur rimanendo nel consiglio di amministrazione, ha descritto l'irruzione come "devastante" e ha annunciato l'intenzione di continuare a perseguire azioni civili contro il Verge Center.
La chiusura del caso arriva in un momento cruciale per Kraken, che sta valutando una possibile quotazione in borsa entro l'inizio del 2026. L'exchange aveva già risolto una controversia con la SEC l'anno scorso, pagando 30 milioni di dollari per chiudere una disputa sui suoi servizi di staking. Sul social network X, Powell ha espresso sollievo per la conclusione della vicenda, definendola priva di senso fin dall'inizio e ringraziando il suo team legale per il supporto ricevuto.
La solidarietà del settore crypto
La notizia dell'archiviazione ha scatenato una valanga di reazioni positive da parte dei leader del settore delle criptovalute. Brian Armstrong, CEO di Coinbase, ha definito l'inchiesta "infondata", sottolineando i contributi di Powell al settore e interpretando la decisione come un segnale di progresso nella pulizia di quello che ha definito "lawfare del passato". Anche Jameson Lopp, co-fondatore di Casa, ha parlato di "persecuzione infondata" finalmente terminata.
Particolarmente significativo è stato il commento di Changpeng Zhao, ex CEO di Binance, che ha riconosciuto quanto devono essere stati difficili questi anni per Powell, evidenziando il peso psicologico di un'indagine federale. La solidarietà mostrata dalla comunità crypto riflette una percezione diffusa che l'inchiesta fosse parte di una più ampia campagna di pressione del governo americano contro il settore delle criptovalute, piuttosto che una genuina preoccupazione per possibili reati informatici.