Il mercato di Ethereum (ETH) sta vivendo una fase di forte accumulo istituzionale che contrasta nettamente con i deflussi registrati dai fondi negoziati in borsa. Mentre il prezzo della seconda criptovaluta per capitalizzazione ha superato quota 4.200 dollari per la prima volta in due settimane, lunedì mattina emergono segnali contrastanti sull'appetito degli investitori: da un lato le società che gestiscono treasury in asset digitali continuano ad accumulare aggressivamente, dall'altro gli ETF spot su Ethereum hanno registrato la scorsa settimana deflussi per 248,9 milioni di dollari, seconda settimana consecutiva in territorio negativo secondo i dati SoSoValue.
L'operazione più significativa arriva da BitMine Immersion Technologies, che si conferma il più grande detentore corporate di ETH al mondo. La società ha annunciato l'acquisto di ulteriori 320 milioni di dollari in Ethereum, portando le proprie riserve a 3,3 milioni di token, equivalenti al 2,8% dell'intera supply circolante. Si tratta di una concentrazione di asset paragonabile solo alle strategie di accumulo di Bitcoin viste con aziende come MicroStrategy, ma applicata all'ecosistema Ethereum.
Non si tratta di un caso isolato. I dati on-chain rivelano che SharpLink Gaming, seconda società per dimensioni di treasury in ETH, ha ricevuto 78 milioni di dollari in Ethereum attraverso un'unica transazione dal trading desk crypto FalconX. Questa movimentazione massiva suggerisce un'operazione di acquisizione pianificata, probabilmente concordata a livelli di prezzo favorevoli prima del recente rally. Anche la giapponese Quantum Solutions ha partecipato alla corsa all'accumulo, acquisendo 500 token ETH come annunciato dal CEO Francis B. Zhou.
La divergenza tra flussi degli ETF e accumulo corporate solleva interrogativi sulla natura degli investitori che si stanno posizionando su Ethereum. Jim Hwang, COO di Firinne Capital, ha dichiarato a Sherwood News che queste operazioni dimostrano un impegno di lungo termine verso ETH, pur non influenzando direttamente le prospettive della sua società, che rimane focalizzata sulle attività fondamentali che abilitano l'accrual di valore piuttosto che sulle preferenze degli investitori nel breve periodo.
Nonostante le turbolenze legate a tensioni geopolitiche e incertezze tariffarie, l'outlook di Hwang per Ethereum rimane orientato al rialzo. Tra i catalizzatori identificati figurano l'adozione istituzionale in crescita, un momentum legislativo generalmente positivo negli Stati Uniti e le aspettative di un allentamento dei tassi di interesse che potrebbero fornire vento in poppa all'intero settore crypto. Questa visione contrasta con la debolezza temporanea degli ETF, che tuttavia mantengono flussi netti positivi nel mese con quasi 554 milioni di dollari in entrate complessive.
Il pattern che emerge ricorda dinamiche già viste nel ciclo precedente: mentre gli investitori retail e parte degli istituzionali più cauti riducono l'esposizione attraverso i fondi quotati, operatori con orizzonti temporali più lunghi approfittano delle correzioni per accumulare direttamente l'asset. La differenza sostanziale rispetto al 2021 è che ora l'accumulo avviene tramite bilanci aziendali pubblicamente dichiarati, creando una base di domanda strutturale più solida e trasparente. La concentrazione crescente nelle mani di treasury corporate potrebbe inoltre ridurre la volatilità di lungo periodo, pur ponendo questioni sulla distribuzione del potere economico nell'ecosistema Ethereum.