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Ethereum lancia Fusaka il 3 dicembre

Tempo di lettura 4 min
Chiara Ferraro
Di Chiara Ferraro
Ethereum lancia Fusaka il 3 dicembre

Il countdown è partito: il 3 dicembre Ethereum (ETH) sarà protagonista di uno degli aggiornamenti più attesi dell'anno. La Ethereum Foundation ha ufficializzato durante la chiamata All Core Devs di giovedì scorso la data di lancio di Fusaka, un hard fork che promette di ridefinire le capacità della blockchain in termini di throughput, efficienza dei validatori e disponibilità dei dati. Dopo mesi di test su reti di prova e una strategia di implementazione graduale, la seconda blockchain per capitalizzazione di mercato si prepara a un upgrade che potrebbe catalizzare una nuova fase di adozione per Layer 2 ed applicazioni decentralizzate.

L'architettura di Fusaka ruota attorno a una dozzina di Ethereum Improvement Proposals (EIP) che intervengono sui layer più critici del protocollo. L'elemento di maggiore impatto è senza dubbio Peer Data Availability Sampling (PeerDAS), un meccanismo innovativo che rivoluziona il modo in cui i validatori accedono e verificano i dati sulla chain. Originariamente previsto per l'upgrade Pectra di febbraio, PeerDAS è stato rinviato per ulteriori cicli di testing e ora debutta con Fusaka, rappresentando un cambio di paradigma nella gestione della data availability.

Ma è l'espansione del block gas limit da 30 a 150 milioni di unità a catturare l'attenzione degli operatori di mercato. Questo incremento quintuplicato amplifica drasticamente la capacità transazionale di Ethereum, raddoppiando contestualmente il throughput dei blob data. Per chi opera nel settore DeFi o nell'ecosistema NFT, significa potenzialmente gas fees più contenute nei momenti di congestione e maggiore spazio per applicazioni complesse che richiedono elevato consumo computazionale.

Il block gas limit passa da 30 a 150 milioni di unità, quintuplicando la capacità transazionale della mainnet

Il percorso verso il mainnet ha seguito una roadmap rigorosa. Fusaka è stato implementato questa settimana sulla testnet Hoodi, dopo deployment già completati su Holesky e Sepolia nelle scorse settimane. Ogni fase è stata monitorata per stabilità dei validatori, sincronizzazione dei nodi e performance complessiva, con metriche che hanno convinto i core developer a procedere senza ulteriori ritardi. La strategia multi-testnet riflette la cautela post-Merge, quando Ethereum ha imparato l'importanza di validazioni estensive prima di modifiche protocol-level.

Sul fronte sicurezza, la Foundation ha lanciato un audit contest quadrisettimanale con una reward pool fino a 2 milioni di dollari. L'iniziativa coinvolge ricercatori e white hat hacker chiamati a identificare vulnerabilità prima del go-live, una prassi diventata standard nell'ecosistema crypto dopo exploit costati miliardi al settore. L'approccio open-source e incentivato rappresenta una best practice che altri protocolli Layer 1 stanno progressivamente adottando.

Per gli staker e gli operatori di nodi, Fusaka introduce ottimizzazioni nelle operazioni dei validatori che potrebbero tradursi in requisiti hardware leggermente inferiori e sincronizzazione più rapida. Questo aspetto è cruciale considerando che Ethereum conta oltre 900.000 validatori attivi post-Shapella, con uno stake complessivo superiore ai 30 milioni di ETH. Ogni miglioramento nell'efficienza operativa si moltiplica sull'intera rete, riducendo il carico computazionale aggregato.

L'upgrade si inserisce in un contesto di mercato particolare per ETH, che nelle ultime settimane ha mostrato performance inferiori rispetto a Bitcoin (BTC) e alcuni altcoin di fascia alta. Fusaka potrebbe fungere da catalizzatore narrativo per rinnovare l'interesse istituzionale, specialmente in vista dell'approvazione di ETF spot su Ethereum in diverse giurisdizioni. La capacità della chain di processare più transazioni a costi inferiori è un argomento chiave nei pitch agli investitori tradizionali.

Dal punto di vista regolamentare europeo, il timing di Fusaka è interessante: arriva mentre il framework MiCA entra nella fase implementativa e mentre la Consob italiana inizia a delineare orientamenti operativi per i service provider crypto. Un'Ethereum più scalabile e sostenibile potrebbe allinearsi meglio ai requisiti di efficienza energetica che alcune normative stanno introducendo, rafforzando la narrativa di conformità del protocollo.

L'ecosistema Layer 2 osserva con particolare attenzione. Protocolli come Arbitrum, Optimism e Base beneficeranno direttamente dell'aumento di blob data throughput, potendo postare più dati di settlement sulla mainnet a costi contenuti. Questa dinamica è fondamentale per la strategia rollup-centrica di Ethereum, che delega alle L2 l'esecuzione mentre la base layer si concentra su sicurezza e disponibilità dei dati. PeerDAS in particolare potrebbe sbloccare ulteriori innovazioni nel design dei rollup, aprendo a soluzioni ancora più efficienti.

Con il 3 dicembre che si avvicina, i preparativi tecnici entrano nella fase finale. Gli exchange centralizzati hanno già comunicato che sospenderanno temporaneamente depositi e prelievi di ETH durante la finestra di upgrade, una procedura standard per hard fork di questa portata. I developer di dApp sono chiamati a verificare la compatibilità dei loro smart contract, anche se la natura backward-compatible di Fusaka dovrebbe garantire continuità operativa senza interventi manuali. Il mercato resta in attesa di conferme definitive sulle performance post-upgrade, che potrebbero ridefinire la competitività di Ethereum rispetto ad alternative Layer 1 come Solana o Avalanche nei prossimi mesi.

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