L'ombra della corruzione si allunga ancora una volta sul dipartimento dello sceriffo della contea di Los Angeles, dove un ex agente ha ammesso lunedì di aver trasformato il suo distintivo in uno strumento di intimidazione al servizio di un magnate delle criptovalute che si faceva chiamare "il Padrino". Michael David Coberg, 44 anni, residente a Eastvale, ha confessato davanti alla corte federale due gravi accuse che potrebbero costargli fino a trent'anni di carcere. La sua storia rappresenta l'ultimo capitolo di un'inchiesta che ha smascherato una rete criminale tentacolare, orchestrata da un giovane imprenditore delle monete digitali di appena 25 anni.
Il pilota di elicotteri che terrorizzava per denaro
Coberg non era un semplice agente di pattuglia: pilotava elicotteri per il dipartimento dello sceriffo e aveva costruito una carriera che già in passato aveva sollevato polemiche. Nel 2018, un'inchiesta della KPCC aveva rivelato il suo coinvolgimento in quattro sparatorie durante il servizio, tutte giudicate legittime ma che avevano segnato il suo percorso professionale. Secondo le sue dichiarazioni, questi episodi gli avevano fatto perdere il posto in un'unità d'élite anti-gang, relegandolo a mansioni umilianti come la pulizia di veicoli e attrezzature - versione però contestata dai suoi superiori.
L'ex agente ha sfruttato la sua posizione e l'autorità del distintivo per intimidire le vittime di Adam Iza, il giovane imprenditore che aveva costruito un impero milionario attraverso truffe nel marketing e negli investimenti in criptovalute. Il procuratore federale ha ricostruito come nell'ottobre 2021 Coberg si sia presentato armato identificandosi come agente in servizio attivo per "interrogare" una vittima identificata negli atti processuali con le iniziali "L.A.".
L'estorsione da 127mila dollari
La dinamica dell'estorsione rivela metodi degni di un thriller criminale. Mentre Coberg montava la guardia minacciosa, Iza costringeva la vittima a trasferire 127mila dollari su un conto corrente sotto il suo controllo, filmando l'intera operazione come prova del suo potere. Per assicurarsi che la persona non potesse fuggire, il "Padrino" delle criptovalute ordinò alle sue guardie del corpo di confiscare il passaporto della vittima.
Il giorno successivo, la situazione si fece ancora più inquietante. Coberg accompagnò Iza e la vittima in un poligono di tiro situato nella residenza del magnate, lasciando poi i due da soli. In quel momento, Iza puntò un'arma contro la persona terrorizzata, esigendo che il suo socio in affari trasferisse altro denaro - richiesta che venne prontamente soddisfatta nelle ore seguenti per paura delle conseguenze.
La trappola all'aeroporto di Los Angeles
Un mese prima di quell'estorsione, Coberg aveva orchestrato un'operazione ancora più elaborata per fare arrestare un'altra vittima di Iza. Il piano prevedeva l'utilizzo dell'ex fidanzata dell'obiettivo, che doveva fingere di voler riallacciare i rapporti e invitarlo a Los Angeles con la scusa di consumare insieme sostanze stupefacenti. Una volta atterrato all'aeroporto internazionale LAX, la vittima ignara venne prelevata da un complice a bordo di una Tesla e condotta ad acquistare droga.
L'auto si diresse poi verso Paramount, dove Coberg e un altro ex agente dello sceriffo avevano organizzato un finto controllo stradale. Un deputato estraneo al complotto, allertato dai cospiratori, perquisì il veicolo trovando funghi psilocibinici e cocaina, procedendo all'arresto. Durante l'operazione, Coberg passò lentamente con un SUV Cadillac Escalade nero, finestrino abbassato, mentre Iza osservava soddisfatto dal sedile posteriore il successo del piano.
L'impero criminale di un venticinquenne
Adam Iza, originario di Beverly Hills e Newport Beach, ha dimostrato come l'era digitale possa amplificare le ambizioni criminali di giovani senza scrupoli. Arrestato lo scorso settembre e in attesa di sentenza per dicembre, ha confessato a gennaio accuse di cospirazione contro i diritti civili, frode telematica ed evasione fiscale. Il suo impero si basava su schemi fraudolenti di marketing e investimenti in criptovalute, che gli hanno fruttato milioni di dollari online.
Le sue attività spaziavano dall'intimidazione sistematica delle vittime all'hackeraggio illegale di account Facebook, costruendo una rete criminale che ha coinvolto diversi ex agenti delle forze dell'ordine. Il dipartimento dello sceriffo ha preso le distanze da Coberg, dichiarando in una nota che "le azioni di questo individuo sono riprovevoli e costituiscono una chiara violazione dei nostri standard", specificando che l'ex agente ha lasciato il servizio il 4 settembre 2025.
Coberg dovrà affrontare la sentenza il 17 febbraio, concludendo un percorso che lo ha portato da pilota di elicotteri delle forze dell'ordine a braccio armato di un cybercriminale delle criptovalute. La sua storia rappresenta un monito su come il confine tra legalità e crimine possa dissolversi quando l'autorità pubblica viene messa al servizio di interessi privati e illegali.